I calcidesi fondarono Cuma, Napoli, Reggio Calabria e Zancle. I Corinti fondarono Selinunte e Siracusa,i Rodiensi Gela e Agrigento ; gli Achei Metaponto e Crotone. Ma c’è una città,situata in Puglia, che fu fondata dai figli illegittimi degli spartiati (soldati della poleis di Sparta) e le donne spartane. Questi bambini, che venivano chiamati parteni, furono spediti in Italia per fondare l’unica colonia spartana che esiste ancora tutt’oggi. Stiamo parlando di Taranto, una delle città più antiche d’Italia, che ospita resti e musei dell’antica e fiorente colonia.
Secondo la leggenda, a capo dei parteni c’era un giovane di nome Falanto, che prima di lasciare la propria patria per fondare una nuova città, consultò una sacerdotessa che faceva le veci del Dio Apollo, presso il rinomato Oracolo di Delfi. “Quando vedrai piovere dal ciel sereno,conquisterai territorio e città”. Le parole della sacerdotessa non furono capite dal giovane Partenio,che si imbarcò sulla nave insieme ai suoi compagni. Il viaggio in nave si rivelò disastroso,infatti la nave naufragò nel mar Egeo. Sempre secondo la leggenda, un delfino soccorse Falanto e lo portò sulla costa più vicina; una volta ripreso, Falanto aiutò sempre grazie al delfino i suoi amici, che ripararono la nave e per molto tempo navigarono senza meta.
Un giorno Falanto, crollò desolato sulle ginocchia della moglie Etra ,e la moglie pensando a quanto sarebbe stato difficile riuscire a trovare terreno e fondare una nuova colonia, pianse. Le sue lacrime caddero sul viso di Falanto,che finalmente riuscì ad interpretare la frase della sacerdotessa. I parteni erano arrivati alla foce del fiume Tara (situato a una dozzina di kilometri da Taranto) e si stabilirono in quelle terre e dopo battaglie contro la popolazione locale (Iapigi), riuscirono ad ottenere il controllo sulla zona. Battezzarono il territorio con il nome di Taranto,in onore della figura mitologica greca “Taras” che tempo prima viveva in quei luoghi. Nella nuova città, Falanto stabilì un governo che si basasse sull’aristocrazia, ignorando così la maggior parte dei parteni.
Questa forma di governo fu contestata dai cittadini,i quali attraverso delle sommosse costrinsero Falanto a rifugiarsi nell’attuale città di Brindisi.
Sempre secondo il mito,il corpo di Falanto dopo la sua morte doveva essere bruciato, in modo da spargere le sue ceneri dentro le mura della città in modo da tenerla al sicuro. Dopo la sua morte,i cittadini della colonia lo raffigurarono in vari affreschi, sopra ad un delfino con monete e medaglie. I tarantini sono molto legati alle loro origini,come dimostra l’amicizia tra la città di Taranto e quella di Sparti. La squadra pugliese milita nella nostra serie D, mentre l’A.E. Sparti F.C. dalla stagione 2016/2017 militerà nella Football League greca (la nostra Serie B).
Per le fonti storiche si ringrazia il sito web “Taranto Magna”.