Il Gruppo F alla vigilia dell’europeo era giudicato dai più come quello dall’esito già scritto: Portogallo dominante, Austria subito dietro, Ungheria ed Islanda in fondo. Nulla di tutto questo, il grande gioco del calcio diverte ancora rimescolando tutte le carte ed offrendo un finale da cardiopalma con le gare di oggi, fatte di continui sorpassi e controsorpassi per le posizioni utili per accedere agli ottavi di finale. Alla fine il 3-3 tra Ungheria e Portogallo premia i magiari con il primo posto, mentre il 2-1 in extremis dell’incredibile Islanda regala un secondo posto insperato ai nordici ed una cocente delusione all’Austria, decima potenza del ranking FIFA.
Ungheria-Portogallo 3-3
Non può essere solo Cristiano Ronaldo, la nazionale lusitana sa di avere comunque una tradizione non indifferente dalla sua e vuole far pesare la propria caratura internazionale nell’ultima gara del girone contro l’Ungheria. E’ vero che si parte dietro in classifica, ma i presupposti per il sorpasso ci sono tutti e Fernando Santos confida nei suoi titolari. In campo infatti vanno dieci dei soliti undici, più Eliseu all’esordio. L’Ungheria controbatte con una squadra che mantiene la propria identità tattica, ma lascia spazio ad alcune seconde linee, evitando ai diffidati Kadar, Nagy, Kleinheisler e Nemeth dei rischi inutili in vista degli ottavi di finale già conquistati. La squadra di Storck, avendo raggiunto quota 4 punti, è infatti già sicura della qualificazione, resta da stabilire solamente la posizione finale.
Questo fattore forse determina la differente pressione in campo: Portogallo costretto a far la partita e vincere, Ungheria libera di giocarsela senza nulla da perdere. A metà primo tempo è evidente che ai lusitani non riesca di esprimere il loro miglior calcio. I limiti della loro manovra erano già emersi nelle partite precedenti, fatte di tanto possesso palla e poche conclusioni a rete, ma oggi anche il consueto fraseggio entra in crisi di fronte al pressing ungherese. Quando Gera con una bomba di sinistro da fuori porta avanti i suoi, i tifosi portoghesi iniziano a sudare freddo. Cristiano Ronaldo finalmente ne fa una giusta e imbecca con un assist geniale Nani per l’1-1 con cui si va al riposo. Tutto sotto controllo? Manco a dirlo, appena rientrati in campo Dzsudzsak fa 2-1 su punizione deviata dalla barriera e l’incubo si ripropone. La partita prende un ritmo frenetico e le occasioni da gol arrivano a grappoli sia da una parte che dall’altra. Ronaldo pareggia di tacco, ma Dzsudzsak poco dopo tira una punizione simile alla prima. La difesa respinge, il capitano magiaro si ritrova il pallone tra i piedi e ripropone un tiro che, di nuovo deviato, batte ancora Rui Patricio: 3-2. Il tutto quando sono passati soli 10 minuti nel corso del secondo tempo. Altri 7 ed è 3-3, Ronaldo di testa (com’era la storia del Portogallo che non è solo CR7?), ma l’Ungheria non demorde ed un minuto dopo sfiora il quarto vantaggio colpendo il palo. Può bastare? Sì.
Nel finale le due squadre si rendono conto di quanto stiano rischiando. Il Portogallo, soprattutto, tira i remi in barca e, dopo essersi esposto maggiormente in avanti con l’ingresso di Quaresma, ritorna all’assetto iniziale togliendo Nani per il più difensivo Danilo Pereira. L’Ungheria chiude la partita con una sorta di melina, sapendo di aver raggiunto ormai il primo posto. Incredibile. Da Saint-Denis arriva infine la notizia del 2-1 islandese che relega il Portogallo tra le quattro migliori terze e perciò contro una prima classificata agli ottavi (Germania o Croazia). D’altra parte arrivando seconda la squadra di Fernando Santos avrebbe preso l’Inghilterra. All’Ungheria toccherà invece la seconda del Gruppo E, quello dell’Italia, e dunque presumibilmente il Belgio.
Islanda-Austria 2-1
Se il pari tra Ungheria e Portogallo non era così atteso, l’autentico botto di giornata arriva da Saint-Denis e che botto! L’Austria, partita coi favori del pronostico, un decimo posto nel ranking FIFA da difendere e la convinzione finalmente di non essere più una cenerentola, ma di approcciare un girone quasi da grande squadra, si ritrova oggi a dover giocare all’ultimo sangue contro la ben più modesta Islanda, alla quale oltretutto basta un pari. Marcel Koller non sa più che pesci prendere e manda in campo un’inedita difesa a tre con Dragovic, Prödl e Hinteregger, che non fa altro che mandare ancora più in confusione tutta la squadra. Reduce da una prestazione incolore contro il Portogallo, l’Austria gioca un primo tempo ai limiti della decenza contro l’Islanda e chiude sotto di un gol.
L’Islanda, con l’incoscienza della principiante, parte subito alla grande, colpisce una traversa dopo 2 minuti (bomba dalla distanza di Gudmundsson) e si porta in vantaggio al 18′ con Bodvarsson su azione da rimessa laterale, una di quelle classiche rimesse lunghe che arrivano all’interno dell’area avversaria seminando scompiglio. Il calo nel finale di tempo ed un rigore più che generoso per una trattenuta su Alaba rischiano di capovolgere tutto, ma dal dischetto Dragovic sbaglia. Un rosso alla prima gara, la seconda saltata per squalifica ed un rigore sbagliato alla terza è il ricco bottino che porterà a casa dalla Francia il difensore in forza alla Dinamo Kiev. Nel secondo tempo Schopf e Janko per Ilsanker e Prödl sono i cambi che segnano l’inizio dell’arrembaggio. L’Islanda sembra reggere per il primo quarto d’ora, ma al 60′ proprio Schopf pareggia i conti e la nazionale nordica entra letteralmente in apnea. 30 minuti di assedio, poi la cavalcata di Theodor Bjarnason al 94′, tutto il campo fino all’area avversaria, dove intanto erano sopraggiunti due suoi compagni ed un solo difensore austriaco. Cross, deviazione in scivolata di Traustason, rete, vittoria e secondo posto del girone.
E’ un trionfo quello a cui assiste poco meno del 10% della popolazione islandese (circa 25.000 su 300.000) assiepato sugli spalti del più grande stadio di Francia. La squadra della vecchia volpe Lagerback si qualifica con 5 punti, imbattuta, dopo aver pareggiato le prime due gare contro Portogallo (in rimonta) e Ungheria (raggiunta dopo il vantaggio). Ora la sfida degli ottavi di finale contro l’Inghilterra. Dopo Italia, Spagna, Germania, Francia e appunto Inghilterra, nella famigerata parte di tabellone degli squadroni fa il suo ingresso la cenerentola Islanda. Chissà, nell’anno del Leicester tutto è possibile. L’Austria invece non c’è, non c’è mai stata in questo europeo, una delle più grandi delusioni della kermesse francese. Arrivata all’appuntamento forse con troppi fari addosso, la squadra di Koller si è sciolta come neve al sole di fronte all’aumentare delle aspettative. No, l’Austria non è da top 10 mondiale, checché ne dica il ranking, ora lo sappiamo con certezza.