“I sogni son desideri…” e molte volte diventano realtà. Dopo più di un secolo l’Hibernian torna a vincere la Coppa di Scozia, rinominata per ragioni di sponsor William Hill Scottish Cup, battendo i Rangers di Glasgow. I biancoverdi di Edimburgo succedono all’Inverness nell’albo d’oro dei vincitori della coppa, e riescono finalmente ad alzare al cielo il trofeo che avevano visto veramente da vicino nelle finali del 2012 e del 2013 e che erano finiti per perderlo con roboanti sconfitte, contro Hearts prima e Celtic (il club con più successi, addirittura 36) poi.
La partita, che si è svolta all’Hampden Park di Glasgow di fronte a 50.701 spettatori, era iniziata subito nel migliore dei modi per gli Hibs, che dopo 3 minuti si erano già portati in vantaggio grazie a Anthony Stokes: il figliol prodigo, sceso in Championship dopo aver fatto il grande salto con lo stesso club nella stagione 2009-2010, insacca il pallone con il piatto destro all’angolino, ammutolendo la curva dei protestanti di Glasgow. I Rangers però non si danno per vinti e alla mezz’ora giungono al pareggio con l’incornata di testa del 36enne Kenny Miller, che proprio nel team della capitale aveva mosso i primi passi da giocatore professionista, per poi diventare uno dei calciatori più amati e affermati del nord del Regno Unito. Nel corso del primo tempo il match si fa sempre più al cardiopalma, e le dirette conseguenze sono il palo e la traversa degli indemoniati autori dei primi due gol; se poi non fosse stato per il portiere dei Light Blue Foderingham, il parziale all’intervallo sarebbe potuto essere ben diverso.
Vista la meravigliosa prestazione dell’Hibernian e la partita sottotono dei Rangers, al rientro dagli spogliatoi c’era un po’ la consapevolezza che questa finale sarebbe stata quella buona. A metà della seconda frazione di gioco, Halliday tira un siluro di mancino dal limite dell’area che gonfia la rete a mezz’altezza e porta il risultato sul 2-1 per i padroni di casa di Glasgow. Doccia fredda? Assolutamente no. Gli Hibs, a dieci minuti della fine, agguantano il pareggio grazie al secondo gol giornaliero di Stokes, questa volta di testa su corner perfetto di Henderson. L’irlandese, da buon ex Celtic, smonta le ambizioni di vittoria dei vecchi rivali, che completamente “in bambola”, ad una manciata di secondi dalla fine, subiscono il gol vittoria dopo un altro calcio d’angolo di Henderson sul quale si avventa il capitano Gray, che fa andare in visibilio il settore biancoverde dello stadio.
Primo titolo per l’allenatore Alan Stubbs, giunto nella panchina della squadra scozzese appena due anni fa. I Rangers si possono consolare con la vittoria del campionato cadetto e la conseguente promozione in massima serie, ma quest’anno gli Hibernian hanno davvero 114 anni di motivi per festeggiare. Perché “i sogni son desideri…”, e questa volta sono diventati realtà.