Clamoroso a Basilea! Il Siviglia vince la sua terza Europa League consecutiva ma a brillare non è più di tanto l’undici titolare schierato saggiamente in campo da Unai Emery ma la quaterna arbitrale che ha trovato il suo massimo protagonista nel direttore di gara, Eriksson. Il Liverpool esce da questa finale a testa altissima: i Reds chiudono il primo tempo sul punteggio di 1 a 0 ma la gara è condizionata dall’arbitro che in preda ad una momentanea perdita di vista si dimentica di assegnare due calci di rigore alla banda di Jurgen Klopp, tenendo in vita gli spagnoli, non pervenuti nella prima frazione. Il gol che regala il vantaggio agli inglesi porta la firma di Sturridge che, con un meraviglioso colpo d’interno, infila la sfera alle spalle di Soria prendendosi gioco di Mariano e Rami.
Nella ripresa il Siviglia cambia totalmente ritmo e dopo neanche sessanta secondi di gioco una magia di Mariano (featuring Moreno) regala a Gameiro il più facile dei gol. 1 a 1 e sfida riaperta con i Reds sull’orlo di una crisi di nervi che nei minuti seguenti giunge inesorabile: i gol arrivano da chi non te li aspetti ma capitan Coke prima ci delizia con un tocco per palati fini e poi è fortunato a trovarsi proprio nella traiettoria del pallone finito addosso a Coutinho. Scorrono inesorabili i minuti e gli spagnoli possono festeggiare di nuovo, per il terzo anno consecutivo. C’è poco da brindare però a Basilea, la partita è stata pesantemente condizionata dal man of the match: l’arbitro Eriksson.