Storie da…Copa Libertadores: la rivincita di Centurion, tornato a far danzare il Morumbi a suon di Cumbia

Centurion
Fonte Foto: RUBENS CHIRI/PERSPECTIVA

Nel primo round degli ottavi di finale della Copa Libertadores una delle storie più belle è stata quella di Ricardo Centurion, che con una fantastica doppietta ha trascinato il suo Sao Paulo nella vittoria per 4-0 contro i messicani del Toluca, con cui i brasiliani hanno fatto un grosso passo avanti verso i quarti di finale e dove lui ha sostituito al meglio l’assente Calleri.

Soprannominato come “El Wachiturro” per il suo amore verso la Cumbia (tipica danza colombiana), nella nottata di giovedì ha reso fede al suo “apodo” facendo letteralmente ballare di gioia il Morumbi per ben due volte. Il gol più bello è stato senza dubbio il primo messo a segno dal centravanti argentino, che poi ha esultato con il consueto balletto. Tutto parte dall’out sinistro dell’area di rigore del Toluca, dove Centurion riesce a ricevere palla in maniera indisturbata e comincia a puntare il diretto avversario portando avanti il pallone con dei piccoli e brevi tocchi dai tratti quasi danzanti. Entrato all’interno dell’area di rigore e accentratosi il tanto che basta per vedere lo specchio della porta difeso da Talavera, il giovane centravanti argentino disegna una pennellata degna del miglior Alessandro Del Piero con cui indirizza il pallone magicamente sul secondo palo e direttamente all’incrocio dei pali. Quando la sfera magica entra in rete, il Morumbi (occupato da 50.000 spettatori) esplode in un urlo di gioia comune e maestoso, con cui celebra degnamente la perla sfornata dal proprio talento. Paradossalmente questo è proprio il marchio di fabbrica del “Wachiturro”, che ha costruito la fortuna della sua carriera proprio su questo movimento e che da questo potrebbe aprire un nuovo spiraglio per rilanciare la sua avventura nel mondo del pallone. Perché dopo il debutto in pompa magna con la maglia del Racing Club nel 2012, dove si mise in mostra durante il Torneo Inicial e venne etichettato come uno dei migliori talenti dell’Academia, e dopo il suo approdo in Europa al Genoa non è mai riuscito ad esprimere a pieno tutte le sue doti, per le quali era stato accostato ad uno dei top player del calcio argentino come Angel Di Maria. In Italia, infatti, le cose non vanno per il meglio poiché il giovane argentino colleziona appena 12 presenze (senza mai trovare la via della rete) e fa ritorno mestamente alla casabase. Come spesso accade “i cavalli di ritorno” non sono mai un successo e infatti nel corso della sua seconda vita in maglia biancoceleste non solo non riesce ad incidere ma colleziona anche un brutto infortunio che lo tiene fuori dal rettangolo di gioco per diverso tempo. Fortunatamente il 30 Gennaio del 2015 si apre una nuova porta nel destino calcistico di Centurion, al quale viene concesso un nuovo inizio in Brasile, più precisamente al Sao Paulo, dove approda grazie alla preziosa intermediazione di Vicinius Pinotti che paga l’intera operazione di 4.2 milioni di euro dando al “Tricolor” il possesso del 70% del suo cartellino.

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Il secondo gol della serata, invece, può essere considerato comesimbolo della sua volontà di lottare per poter ritornare ad assaporare i palcoscenici alti del calcio globale (non che la Libertadores non sia uno di questi). Infatti il numero 20 del “Tricolor” si getta da vero rapace dell’area di rigore su un pallone vagante e lo mette alle spalle del portiere avversario con una zampata alla Superpippo Inzaghi. Un gol che manda in visibilio per la quarta volta tutto il Morumbi, che ancora una volta può danzare gioiosamente sulle note della Cumbia suonata e presentata dal “Wachiturro” Centurion. Questa è senza dubbio la miglior partita giocata dall’ex Genoa con la maglia del Sao Paulo, infatti per la prima volta Centurion ha messo in mostra le sue grandi qualità motivando anche il perché Pinotti abbia investito così tanto in lui. In Brasile molti sperano che questa possa essere finalmente la rampa di lancio per assistere alla consacrazione definitiva di questo giocatore, mentre noi amanti del calcio speriamo di vederlo il più presto possibile a ricalcare i prestigiosi campi del calcio europeo.

“Sono molto felice per aver sfruttato questa opportunità. Il primo gol è stato il migliore della mia carriera. Ora pensiamo però al ritorno”.

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Appassionato di ogni genere di sport (calcio e basket in primis), è un grande esperto del "calcio minore". Che sia la Copa Libertadores o la terza divisione danese poco importa, in qualunque campo rotola un pallone e ci sono 22 uomini c'è sempre una storia da raccontare.