TCE vi porta dall’altra parte del Mediterraneo, a Durazzo, città albanese nella quale è stata fondata l’associazione sportiva F.K. Juvenilia. Per l’occasione abbiamo intervistato Francesco Vitobello, allenatore e uno dei fondatori della società. Dopo aver terminato gli studi all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e aver mosso i primi passi da allenatore nella vicina Fermignano, Francesco ha continuato il proprio percorso in Albania, con la fondazione nel 2014 di Juvenilia.
Dopo che hai lasciato l’Italia, quale è stata la tua prima esperienza calcistica in Albania?
La prima esperienza più che calcistica io direi sportiva in Albania si svolge presso l’associazione fondata da me e da alcuni colleghi albanesi nella città di Durazzo. Un’associazione ,dal nome JUVENILIA, polivalente con possibilità di svolgere diverse discipline tra cui il calcio. Nel la stagione 2014/2015 abbiamo partecipato ai campionati federali con la sola categoria esordienti(UNDER 13 in Albania) con discreto successo per essere una nuova società. Oggi siamo presenti son tutte le categorie del settore giovanile con il nome di F.k. Juvenilia
L’impatto con una realtà nuova, anche dal punto di vista calcistico, come è stato?
Posso dire impatto non del tutto positivo da un punto di vista in infrastrutture sportive. Carenza di campi da calcio inducono le società esistenti sul territorio di svolgere gli allenamenti su campi di calcetto dove non si possono mettere a disposizione dei giovanissimi e allievi (under15 e 17) tutte quelle esercitazioni tecnico tattiche dove è richiesto spazio. Negli ultimi anni devo dire che qualcosa si sta muovendo, molti privati investono nella realizzazione di campi da calcio per creare le loro accademie, purtroppo questo avviene in modo disomogeneo, cioè si concentrano quasi tutte nella capitale Tirana mentre a Durazzo, seconda città per importanza, e dove ho fondato la mia associazione, si registra la presenza di un solo e dico uno solo campo da calcio regolamentare. Infatti per svolgere le partite del campionato federale si utilizza il metodo del concentramento, tutte le squadre dai pulcini alla juniores (u11 fino u19) attendono il loro turno. Pazzesco!!!
Quali sono le finalità del progetto Juvenilia? Per ora come mi hai detto è solo a livello giovanile, ma in futuro vi è l’obiettivo di creare una prima squadra?
La polisportiva Juvenilia nasce con lo scopo di promuovere lo sport a livello giovanile con finalità educativa e soprattutto di prevenzione della salute, lotta all’obesità e sovrappeso, alla sedentarietà, alla ludopatia, droga e alcol. A questo si aggiunge la competenza degli istruttori/formatori della associazione che supportano i ragazzi a sviluppare le proprie attitudini, capacità, talento. Possiamo definirci Una terza “casa” dopo scuola e famiglia per socializzare e condividere valori sportivi e di vita. In futuro ci siamo posti l’obbiettivo di partecipare ai campionati giovanili professionistici sotto forma di accademia (in Albania é possibile).Per fare questo la condicio sine qua no è la struttura sportiva, il campo di allenamento. Passare ai professionisti permetterà maggiore crescita e visibilità ai nostri ragazzi. é un passo che ci aspettiamo avvenga nel più breve tempo possibile
In Italia sempre meno giovani fanno sport e sono propensi ad avere difficoltà motorie o peggio all’obesità a partire da 5-6 anni. In Albania come è la situazione?
L’Albania è un paese in via di sviluppo, e il miglioramento delle condizioni economiche spinge le famiglie ad iscrivere i propri figli a molteplici attività extrascolastiche con conseguente aumento dell’incidenza di ragazzi che praticano sport.
Simmetricamente, sempre conseguenza del miglioramento delle condizioni economiche, sta aumentando la popolazione sotto i 15 anni affetti da obesità e sovrappeso, risultato di un eccessivo introito calorico e scarso movimento e aggiungerei eccessivo utilizzo di smartphone e video giochi.
Con l’associazione Juvenilia nel corso degli anni abbiamo organizzato incontri per sensibilizzare le famiglie sull’importanza della pratica sportiva e corretta alimentazione con discreti risultati ma la strada è ancora lunga.