Al Camp Nou, un tenace Real Madrid trionfa, in inferiorità numerica, sul Barcellona: è la vittoria di Zidane! Il Barcellona domina per settanta minuti abbondanti “il Clasico” ma nonostante il vantaggio, arrivato da calcio piazzato con Pique, la squadra di Luis Enrique è sembrata piuttosto stanca, in particolar modo la “MSN” reduce dalla lunga trasferta sudamericana. Reduce dal viaggio extra-continentale è anche James Rodriguez che, a differenza dei tre tenori blaugrana, non vedrà il campo se non dalla panchina.
Ci sono molti episodi da registrare da una parte e dall’altra: Sergio Ramos doveva essere espulso precedentemente mentre ai Blancos manca un gol di Bale, annullato ingiustamente per una spinta. La partita è godibile nell’arco dei minuti con delle punte di vera spettacolarità: il Real bada a tenere il risultato sul punteggio di parità per poi attaccare nel finale mentre il Barcellona attacca ma senza mai forzare la mano, non è un caso infatti che il gol del Barcellona non arrivi da uno dei tre attaccanti (poco cinici questa sera) ma da capitan Pique. Il gol blaugrana nasce da un errore piuttosto grossolano della compagine della capitale spagnola che, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, dimentica di posizionare un uomo sul palo alla sinistra del portiere e permette al centrale spagnolo, intelligentissimo a liberarsi della marcatura di Pepe, di trovare un gol facile.
Pique risulta però croce e delizia della squadra di casa: il gol del pareggio del Real Madrid è in gran parte frutto di un errore del capitano del Barcellona che ha ancora una volta mostrato i suoi limiti in fase difensiva. Il catalano invece di fare un passo indietro e saltare per prendere il pallone cerca di allungare la testa all’indietro permettendo a Benzema di trovare la rete con una splendida girata al volo. Molto simile al primo è anche la seconda realizzazione delle Merengues: sul cross di Bale (gran partita del gallese), Alves fa lo stesso identico errore di Pique e consente a Ronaldo di trafiggere un incolpevole Bravo.
Continua la linea verde di Zidane: oltre alla presenza di Casemiro (probabilmente migliore in campo) che ormai è una costante, il tecnico francese decide di schierare sul terreno di gioco Jesè Rodriguez (classe ’93) come prima sostituzione ed il cambio si rivela ancora una volta decisivo. Pressing costante, tanta corsa e un’ottima tecnica individuale che cambiano il volto del match. Dopo diverse bocciature, finalmente Zidane può sorridere.