Il 26 Marzo ho approfittato della mia attuale presenza in Giappone, per andare a vedere il match, in programma al Kincho Stadium, tra Cerezo Osaka e Zweigen Kanazawa. Incontro della quinta giornata di campionato di Jleague Division 2 tra la prima in classifica, il Cerezo di Mr. Kiyoshi Okuma e l’ultima, il Kanazawa di Hitoshi Morishita.
La mia è stata una vera e propria giornata di sport “alla giapponese”, ovvero intesa non come la mera visione di una partita di pallone, ma una occasione per stare assieme alla propria famiglia, presentandosi allo stadio con svariato anticipo rispetto al calcio di inizio, per poter mangiare leccornie da uno degli innumerevoli stand situati in prossimità del luogo di gara o per acquistare gadget della propria squadra del cuore dai rivenditori autorizzati. Dal punto di vista di un “gaijin” (ovvero uno straniero), questa esperienza è simile alla visione di “giornata di sport” esistente da molti anni in America. Una festa di colori e suoni, sia che si tratti di un big match, di un derby oppure di una partita (come nel mio caso) contro l’ultima in classifica.
Nell’immenso Nagai Park, dove è situato sia lo stadio Kincho che lo Yanmar Nagai Stadium ( che nel 2002 ospitò tre partite dei Mondiali di calcio di Corea e Giappone), mi è capitato di vedere tifosi di entrambe le tifoserie godersi momenti di relax uno vicino all’altro, come a suggellare una tregua “sportiva” da cessare al fischio di inizio dell’incontro. Una volta gustatomi dell’ottimo “Karaage” di pollo e munito per l’occasione della sciarpa di uno degli idoli di casa, ovvero Yoichiro Kakitani, mi sono diretto anche io all’interno dello stadio, dove i dirigenti della squadra di casa stavano premiando alcuni giovani dell’Academy, tra gli applausi dei loro genitori e dei tanti tifosi già entrati nello stadio. Al termine di questa premiazione, la curva del Cerezo Osaka ha iniziato a scaldare gola e tamburi per i loro beniamini, pronti ad entrare in campo per il riscaldamento.
Alle 16 viene fischiata l’inizio della partita e per novanta minuti nessuno smette di cantare. E’ un susseguirsi di cori: dall’inno della società di casa a veri e propri cori personalizzati per ognuno dei giocatori, da me compresi solo in parte. Il Cerezo Osaka scende in campo con un 4-3-3 offensivo con Kim in porta, Matsuda e Maruhashi terzini, Yamashita e Moniwa centrali, a centrocampo gli stranieri Souza (molto amato dal pubblico) e Bruno Meneghel assieme all’ ex Kashima Antlers Yamamura, davanti Yoichiro Kakitani ( rientrato in patria dopo la poco proficua esperienza europea), Kenyu Sugimoto e Ricardo Santos. Risponde il Kanazawa con Harada in porta, Mawatari, Sakuda,Ota e Mendes in difesa, Otsuki, Tamashiro, Yamafuji e Awatari a centrocampo ed An e Mizunaga in attacco. Bastano pochi minuti di orologio al Cerezo per passare in vantaggio: Yamamura serve splendidamente Bruno Meneghel, che stoppa la palla e la insacca in rete. Per la maggior parte del primo tempo, la squadra di casa si dimostra propositiva e più volte arriva vicino al goal del raddoppio, ma basta un errore grossolano del portiere Kim su Mendes, per far tornare le squadre in parità.
Il Cerezo rientra in campo con il piglio giusto e si rende più volte pericoloso sulle fasce con Matsuda ed a centrocampo con Kakitani, parecchio arretrato a gestire la manovra. Durante tutta la partita Kakitani si è dimostrato un calciatore più maturo rispetto alla precedente esperienza al Cerezo, meno innamorato della palla e più disponibile a fornire pregevoli passaggi ai compagno. Proprio a Kakitani, viene negato un rigore (netto dalla mia posizione) al cinquantesimo minuto. E’ Kenyu Sugimoto a riportare i suoi in vantaggio, calciando la palla dove il portiere non può arrivare. La squadra di casa e la sua tifoseria sentono già la vittoria (ed il consolidamento al primo posto in classifica) in tasca, ma nei minuti di recupero, grazie ad un rigore causato da Matsuda, lo Zweigen ha l’occasione per tornare a casa con l’insperato pareggio. E’ Yamafuji a presentarsi sul dischetto, di fronte alla sua curva, dove per tutta la partita l’esigua compagine di tifosi del Kanazawa hanno fatto sentire la loro presenza. Goal e rete del 2-2.
A nulla servono i tentativi del Cerezo, negli ultimi minuti di gioco. La partita termina con un pareggio e la gente inizia a dirigersi verso l’uscita, dopo aver ricevuto i ringraziamenti della squadra di casa ( è prassi in Giappone che la squadra di casa si presenti sotto ogni settore dello stadio per ringraziare, simbolicamente, tutti i tifosi giunti a vederli giocare), ripulito il proprio posto a sedere e consegnato agli addetti dello stadio i sacchetti di spazzatura, a testimonianza del grande senso civico di questo popolo. Nel complesso è stata una giornata assolutamente piacevole e uno dei fiori all’occhiello della mia esperienza in terra nipponica
Emanuele Marlia