Lontano dai riflettori ci sa stare, ma la sua indole ribelle cova in segreto la follia che aspetta solo la giusta occasione per scatenarsi. Esattamente perché Mario Balotelli è un outsider, uno che non può fare a meno di stupire. Orgoglioso, supponente, smargiasso, finanche arrogante, è tutto il contrario di tutto. Un giorno lo vediamo con la testa rasata, umile e ligio alle buone maniere che si convengono ad un professionista del suo livello. Un altro lo troviamo con la cresta dritta, ossigenata e le geometrie rasate sul resto del cranio. Mario Balotelli è un adone nero, un attaccante vero, nero in una paese ancora lontano dall’ampiezza di vedute che tante altre nazioni europee già possiedono. Quando si annoia spara qualche tweet provocatorio, giusto per smuovere un po’ l’opinione pubblica. E quando questo non è sufficiente per sfogare il suo egocentrismo passionale, potrebbe esibire una maglietta della salute con scritto “Why always me?”
Indubbiamente un sorriso sarcastico ci sfugge quando ci si rammenta che ha quasi sfiorato una rissa per aver apostrofato la famosa escort accostata in quel periodo a Wayne Rooney. Accadde in un ristorante di Manchester, ai tempi del City: SuperMario, dopo averla riconosciuta, decide che non è proprio il caso fargliela passare liscia. Mentre la ragazza torna dalla toilette, lui la accoglie con un coretto da monello, inequivocabile: “Rooney, Rooney”. Come se il brocco di turno, colui che puntualmente è l’ultimo ad essere scelto nella partitella sulla piazzetta, venisse redarguito invece di essere sostenuto.
Una castroneria tira l’altra, perché Mariolone il cattivone si permette anche di tirargli un lampone; solo che la mira lo tradisce beccando uno dei suoi amici. I toni inevitabilmente si alzano e il testosterone incomincia a pulsare sulle meningi. Super Mario gonfia il petto e invita il ragazzo ad uscire, tanto per chiarire la diatriba in corso. Fuori dal locale, però, i camerieri evitarono gli schiaffi che avrebbero infangato la reputazione del luogo dove si guadagnavano con fatica il pane. E quello fu solo il fantasmagorico preludio alla relazione avuta con la puella, perché Mario è un maschio alfa.
Di tempo ne è passato da quelle imprese da briccone, i suoi colpi di genio si sono diradati così come le sue giocate.
Qualche mese fa, gli esperti di gossip, forse confusi sulla condotta del centravanti rossonero, si sono permessi di paventare un flirt con Taisha Marie, ragazza famosa tanto quanto formosa, conosciuta negli USA per essere la regina del twerking. Le natiche tornite che tremano a ritmo di musica l’hanno resa molto cliccata. Balotelli non gradisce le supposizioni e ruggisce con uno dei suoi tweet selvaggi: “Non permettetevi di associarmi mai più a donne così. Grazie!”
Talvolta, incurante del perbenismo borghese meneghino, torna alla vecchie abitudini. Anche se ora ha problemi più gravi a cui pensare. Non è sereno perché una impietosa pubalgia lo ha tenuto lontano dai campi da gioco e ora fatica a trovare la condizione. E le difficoltà raddoppiano: faticando a trovare spazio nell’undici titolare dell’AC Milan, fatica a trovare la condizione. Chissà che le critiche non lo spronino: lui è un giocatore che dà il meglio quando tutti gli remano contro.
Balotelli è un italiano vero: quando c’è da fare l’impresa, tira fuori il coniglio dal cilindro. Fino ad allora, potrebbe ciondolare per il campo con emblematica indolenza; salvo poi, di repente, estrarre il coniglio e risolvere la partita. Tanto poi la festa è con la coniglietta!
Come sempre divide l’opinione pubblica tra sostenitori e detrattori, anche se i secondi stanno sopravanzando. Savicevic, ex genio del Milan, lo definì così qualche tempo fa: “Una mucca che fa venti litri di latte e butta via tutto con un calcio”.
Tuttavia gli amanti del calcio lo considerano un purosangue: si vorrebbe rivederlo presto festeggiare una delle sue imprese balistiche e con queste guadagnarsi la maglia azzurra. Certamente l’atteggiamento in campo è cambiato, ma per essere numeri 1 e fare la differenza c’è bisogno di tempo, sudore, lacrime e sangue. Noi di TCE siamo più che fiduciosi. We want black Mario back. Come on!