A Natale, sopra la panca il calciomercato canta

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A fine dicembre, quando ormai gennaio si affaccia alla finestra, il mondo del calcio inizia a fermentare per l’arrivo del calciomercato invernale, solitamente chiamato di “riparazione“. Le squadre cercano di mettere a segno quei colpi che consentono di rimediare agli errori del calciomercato estivo, oppure di andare a perfezionare rose troppe corte o, in taluni casi, di mettere a segno quel colpo ad effetto che possa far sognare i tifosi. Di solito, quindi, i protagonisti del calciomercato invernale sono loro, i calciatori. Quest’anno, però, sta accadendo qualcosa di totalmente inatteso. E i veri principali interpreti sono gli allenatori. Ma a stupire ancor di più, riguarda la tempistica: nella maggior parte dei casi si parla di destinazioni future, riguardanti la prossima stagione. A scatenare il tormentone “panchina” sono stati due eventi che si sono verificati nello spazio di cinque giorni: l’esonero di Josè Mourinho (con l’approdo di Hiddink sono in qualità di traghettatore sino al termine della stagione) e l’atteso addio di Pep Guardiola al Bayern Monaco con il conseguente approdo in Baviera di Carletto Ancelotti. Ed è proprio l’approdo del tecnico reggiano sulla panchina dei Campioni di Germania l’unico tassello sicuro in vista della prossima stagione. Per il resto tante voci, suggestive o meno, stanno riempiendo pagine di giornali, articoli sul web e accendono le fantasie dei tifosi sui social-network.

TUTTI PAZZI PER PEP – Il nome che sta letteralmente facendo impazzire giornalisti, blogger e supporter’s è, indubbiamente, quello di Pep Guaridola, che saluterà la Bundesliga dopo tre stagioni dove si è fatto amare moderatamente dai tifosi del Bayern, che gli imputano sul groppone le due cocenti eliminazioni in semifinale di Champions League contro Real Madrid e Barcellona (che hanno alzato poi al cielo la Coppa dalle grandi orecchie). Ma il pubblico dei Roten Bullen, si sa, è sempre stato molto esigente e lo è diventato ancor di più dopo aver portato a casa lo storico triplete con Jupp Heycknes in panchina. La prossima destinazione del tecnico catalano dovrebbe essere il Manchester City, col quale sarebbe in parola addirittura dal marzo scorso. Abbiamo scritto “dovrebbe”. Ed un motivo c’è. Qualcosa di inatteso è accaduto a Stamford Bridge. E il Chelsea, ora, sarebbe disposto a fare carte false pur di aver il catalano in panchina. Londra, oltretutto, sarebbe una destinazione maggiormente gradita alla Sig.ra Guardiola. E le donne, com’è noto, spesso incidono profondamente nelle scelte degli uomini. Nonostante la capitale sia più attraente di Manchester, anche l’altra squadra della città, il più blasonato United, starebbe pensando all’ex centrocampista del Brescia. Manchester City (favorito), Chelsea o Manchester United. Una cosa pare certa: la Premier League è pronta ad accogliere l’allenatore più ambito al mondo.

MO(U) CHE FAI? – L’altro grande allenatore finito sulla bocca di tutti è, giocoforza, l’antico nemico di Pep, con cui ha dato vita ad alcuni memorabili Real-Barça: Josè Mourinho. Lo “Special One“, esonerato poco più di una settimana fa dal Chelsea, che gli aveva rinnovato il contratto per quattro anni solo quest’estate, ha dichiarato – tramite il suo staff – che non vuol prendersi alcun anno sabbatico. E i rumors, di colpo, si sono accesi. Considerato il momento poco positivo del Man Utd, estromesso dalla Champions e non brillante in termini di risultati e gioco espresso anche in Premier League, Mourinho è stato immediatamente accostato alla panchina dei Red Devils, tanto che qualche tabloid ha già parlato di accordo quinquennale nel caso in cui Van Gaal non dovesse invertire la rotta nel periodo natalizio. Al portoghese, però, è stata accostata anche la panchina del PSG, nonostante la squadra transalpina voli a vele spiegate in Ligue 1 e abbia ottenuto agevolmente la qualificazione in Champions giocandosela alla pari al cospetto del Real Madrid. L’opzione Merengeus, dove il lusitano trascorse tre stagioni, è stata tirata in ballo da alcuni giornali spagnoli, ma pare, ad onor del vero, di difficile realizzazione, visto come le parti si lasciarono tre stagioni fa.

REBUS BLUES: CHI DOPO GUUS? – Visto che Guardiola, come abbiamo scritto, pare già promesso sposo del City, si apre un interrogativo inquietante a Stamford Bridge: chi siederà sulla panchina del Chelsea il prossimo anno? Nelle ultime settimane, i giornali si sono letteralmente sbizzariti, fornendo nomi in serie. Il più gettonato sembrerebbe Diego Pablo Simeone, che folgorò Abramovich in un return-match di Champions di due stagioni or sono. Dai Colchoneros, oltretutto, i Blues hanno sempre pescato a piene mani, specie negli ultimi due anni, anche se non sono riusciti a mettere le mani su Arda Turan (passato al Barcellona). Se non dovesse arrivare l’ex tecnico del Catania, che nella Madrid colchonera è una sorta di idolo incontrastato dopo aver vinto la Liga e sfiorato il colpo grosso in Champions League, un nome gettonatissimo è quello di Antonio Conte, c.t. azzurro che dovrebbe lasciare la nazionale al termine di Euro 2016. Il salentino, però, pare non aver ancora sciolto le riserve sulla sua permanenza alla guida dell’Italia e gradirebbe attendere l’esito dell’Europeo francese prima di scegliere il proprio futuro. Ma i grandi clubs europei, non possono certamente attendere giugno per decidere a chi affidare la propria panchina. In seconda battuta, altri tre tecnici italiani sarebbero finiti sul taccuino della dirigenza londinese: Roberto Mancini, che succederebbe a Mourinho invertendo quanto accaduto all’Inter otto anni fa; Massimiliano Allegri, apprezzato per aver condotto, contro ogni pronostico, la Juventus in finale nella scorsa edizione della Champions; Claudio Ranieri, che farebbe da “chioccia” a Shevchenko prima che l’ucraino, col quale Abramovich intrattiene rapporti decisamente eccellenti, si trasformi in primo allenatore dei Blues. Negli ultimi giorni, oltretutto, qualche tabloid inglese ha indicato in Manuel Pellegrini, persona tutt’altro che amica dello Special One e destinato a salutare la panchina del City nonostante il contratto in essere fino al 2017, un altro possibile serio candidato, ma l’opzione pare francamente di difficile realizzazione.

C’E’ CHI DICE NO – Tutto questo tourbillon di nomi e panchine con porte girevoli, ha scatenato anche l’ira di alcuni allenatori. Arsene Wenger, la cui permanenza all’Arsenal non è mai stata messa in discussione come in quest’avvio di stagione, ha alzato la voce dicendosi disgustato di quanto si è verificato a Monaco di Baviera:”La decisione presa da Guardiola di annunciare con tanti mesi d’anticipo la fine del suo rapporto col Bayern, non m’è proprio piaciuta: interi staff tecnici vengono messi sotto pressione e alle persone non viene data la possibilità di lavorare con serenità“. Ma chi, più di altri, è apparso nervoso e decisamente arrabbiato per la situazione venutasi a creare, è Louis Van Gaal. I risultati di questa prima parte di stagione non sono stati all’altezza del nome e della qualità della rosa del Manchester United. E la sua panchina, secondo la maggior parte della stampa britannica, scricchiola pericolosamente, tanto che alcuni tabloid danno per certo un imminente approdo di Mourinho, che fu allievo dell’olandese ai tempi del Barcellona, sulla panchina dei Red Devils. In conferenza stampa, l’ex c.t. degli Oranje non le ha mandate a dire:“Sappiate che sono qui solo perché me lo impone la Premier League, altrimenti ne avrei fatto volentieri a meno. Leggo cose dell’altro mondo, che ormai ci sarebbe già un altro allenatore qui a Carrington. Ma come vi viene in mente di scrivere certe cose? Io sono qui, lavoro e aiuto i miei giocatori. Un mese fa eravamo primi, oggi non è più così. Ma non è detto che fra trenta giorni possiamo riagguantare la vetta“. A Natale, dice un vecchio proverbio, si è tutto più buoni. Ma non se ti toccano, personalmente, le voci di calciomercato….