Sponsor e spionaggio internazionale: l’ascesa di Huawei nel grande calcio

Durante i quarti di finale del Mondiale per Club, si sono affrontati Guangzhou Evergrande e Club America, con la banda di Scolari che ha trionfato per 2-1 in rimonta. A posteriori si potrebbe pensare ironicamente che il risultato era già scritto, dopotutto i messicani portavano lo sponsor cinese Huawei.

Fondata nel 1987 a Shenzhen, Huawei è specializzata nella produzione e commercializzazione di apparecchiature per le telecomunicazioni, e la fornitura di servizi di rete. Nel 2015 Huawei è stato il terzo rivenditore al mondo di smartphone. La particolarità dell’azienda è quella di essere al 98.53% dei suoi dipendenti, circa 150.000, che fanno a capo a Ren Zhengfei, amministratore delegato dal 1988, che detiene le restanti percentuali. Secondo Forbes è il quarto uomo più influente all’interno della Repubblica Popolare.

Huawei ha un fatturato da 40 miliardi di dollari ed è presente sul territorio italiano, dove ha firmato un accordo con Telecom della durata di tre anni per la realizzazione in Italia di un Business Innovation Center. Dal 2013, Huawei è anche partner commerciale del Milan, e nella primavera del 2015, è entrata a far parte del consorzio cinese, appoggiato dal PCC, che voleva acquistare la società rossonera, poi di fatto “non ceduta” a Mr. Bee. Della cordata faceva parte anche Wang Jianlin, della Dalian Wanda e Richard Lee, ovvero l’uomo più ricco di Hong Kong proprietario della Pacific Century Group, che opera sempre nell’ambito delle telecomunicazioni.

milan huawei

Huawei è al centro di una accesa diatriba internazionale riguardante lo spionaggio internazionale, spinosa questione alla quale Xi Jinping, durante la sua ultima visita alla Casa Bianca con Barack Obama, non ha ancora trovato una soluzione. Nel 2013 la CIA ha accusato Huawei di aver stipulato in gran segreto una serie di accordi per la distribuzione di tecnologie per le attività di spionaggio delle autorità cinesi ai danni dei principali governi occidentali, dall’Australia al Regno Unito. Già nel 2012 il colosso delle telecomunicazioni era stato assolto dopo aver ricevuto accuse simili, ma nel 2014 è partita la contro offensiva della NSA (National Security Agency) che è riuscita ad introdursi nei server di Huawei  e a impadronirsi, fra l’altro, della lista dei clienti, dei messaggi di posta elettronica dei suoi dirigenti e del codice sorgente necessario per realizzare un malware da installare negli apparati di rete.

Se questi atti di spionaggio fossero stati realmente portati a termine- ha sentenziato Bill Plumber, portavoce di Huawei-potrebbero confermare che la nostra è un’azienda indipendente e che non esistono legami con alcun governo. E tutto questo dovrebbe essere reso pubblico, in modo da porre fine a questo periodo di erronea e cattiva informazione.
A destare sospetti riguardanti un forte legame con il governo, vi è il passato del presidente Ren Zhengfei, che negli anni ’80 era membro dell’esercito di Liberazione Popolare e ha preso parte al prende parte al XII Congresso Nazionale del PCC.
Ren, grazie ai suoi legami con le alte cariche dello stato e dell’esercito, ha avuto vita facile con Huawei all’interno dei confini nazionali, ma l’espansione del brand è limitata da alcuni paesi occidentali: i suoi prodotti non sono ammessi in India, mentre Paesi come Stati Uniti, Giappone e Gran Bretagna provano a contenerne le mire espansionistiche con misure di varia natura.

Ren Zhengfei
Il presidente Ren Zhengfei

Dati i limiti imposti dai paesi occidentali, Huawei ha deciso di espandersi ed ottenere maggiore visibilità nel settore calcistico. Negli ultimi tre anni sono stati messi a segno accordi commerciali con i più grandi club europei: oltre al Milan, Ren Zhengfei ha seguito Wang Jianlin anche all’Atletico Madrid, di cui è proprietario al 20%; Huawei è diventato partner commerciale sia dei colchoneros che della Liga spagnola. L’accordo vige dal 2013, ed è stata creata un’app per smartphone, la LFP’s official APP, con la quale gli utenti sono in grado di seguire in tempo reale le informazioni riguardanti il campionato spagnolo.
Huawei si è scelta un partner commerciale in ogni lega europea: in Premier League vi è l’Arsenal, mentre in Ligue 1 i campioni in carica del PSG. In Bundesliga, dal 2014, è stato firmato un accordo da tre anni con il Borussia Dortmund. Sempre nel 2014 sono state avviate partnership con l’Ajax; i lancieri  hanno in Huawei il secondo partner commerciale cinese, l’altro gruppo si chiama Sengled, ed è specializzato nella produzione di tecnologie al neon. L’ultimo accordo, ufficializzato la scorsa estate, è stato stipulato con il Benfica, campione in carica della Primeria Liga.
Il marchio Huawei in Europa è finito sulle maglie dei turchi del Galatasaray, ed è diventato sponsor ufficiale di tre club al di fuori del vecchio continente, ovvero del già citato Club Amèrica (Messico), del Santa Fe (Colombia), fino a giungere in Oceania, più precisamente in Nuova Zelanda, con il Whellington Phoenix.

ajax huawei

“Stiamo investendo molte delle nostre risorse nelle sponsorizzazioni- Ha dichiarato Nick Wiggins, vicepresidente di Huawei. –Siamo stati uno dei primi brand cinesi a entrare nella classifica dei migliori 100 brand al mondo. In Europa abbiamo una chiara strategia, di associarci ai migliori club di ogni lega, che hanno un forte seguito di pubblico e che aspirino ad essere i migliori nel proprio campionato. Non ci limitiamo però solo al calcio, siamo anche lo sponsor dei Canberra Raiders, squadra di rugby australiana, e del Bangalore cricket club in India.”
Sui progetti informatici riguardanti il calcio, Nick ha svelato che Huawei sta collaborando con i siti goal.com e Opta per sviluppare il Huawei team ranking, un grande database che riguarda i club europei, che includa anche le statistiche di gioco, come percentuale di passaggi realizzati, tiri in porta, chilometri percorsi. Un processo ambizioso che richiederà ancora del tempo prima di essere ultimato.

Nell’estate 2015 Huawei ha esteso le proprie mire anche al Basket, ed è stata promoter di un torneo estivo, la Huawei Cup, che vedevano impegnate squadre blasonate come Lituania e Croazia.

 

 

 

 

 

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Sono nato a Urbino il 2 maggio 1991. Nel luglio 2015 ho conseguito la laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Mi occupo di giornalismo sportivo con un'attenzione particolare al lato economico e allo sviluppo del calcio in Cina, che approfondisco nel mio Blog Calcio Cina. Nel febbraio 2016 ho pubblicato il mio primo libro: IL SOGNO CINESE, STORIA ED ECONOMIA DEL CALCIO IN CINA, il primo volume, perlomeno in Europa a trattare questo argomento. Scrivo anche di saggistica (sovversiva) per kultural.eu