Materazzi sovrano d’India: Chennaiyin campione in extremis

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Marco Materazzi, alla seconda esperienza in India, conquista il suo primo titolo da allenatore e vince la Indian Super League, campionato destinato, più che altro, a vecchie glorie del calcio internazionale (specie sudamericane). Una vittoria che, per come maturata, resterà probabilmente nella storia del Chennaiyin, club che ha fatta sua la seconda edizione della ISL, laureandosi Campione d’India.

La squadra di Materazzi, infatti, è andato sotto (2-1) all’ottantasettesimo, ma è riuscita a ribaltare la situazione dal novantesimo al novantaduesimo, andando a vincere un titolo che sembrava ormai aver preso la direzione dei padroni di casa del Goa, compagine guidata in panchina da Zico e che in campo ha schierato l’ex interista Lucio, solo uno dei tanti brasiliani presenti oggi a Goa (Materazzi, nella ripresa, ha inserito anche Elano, brasiliano che ha giocato in Premier League con la maglia del Manchester City).

Zico ha optato per un 3-5-2 che gli desse la possibilità di sfruttare la forza di spinta dei terzini, Moura in primis, mentre Materazzi ha risposto con un 4-4-1-1 che, almeno inizialmente, non ha previsto la presenza di Elano, al quale è stato preferito il connazionale Bruno Pellisari; in mezzo al campo, invece, Materazzi ha confermato Blasi, altro italiano presente nel Chennaiyin.

Dopo un primo tempo viaggiato sui binari dell’equilibrio, con diverse occasioni per parte (la più clamorosa l’ha fallita Mendoza, bomber colombiano degli ospiti), la partita si accende nella ripresa. Al nono minuto, Halder stende Mendoza in area di rigore e “obbliga” il direttore di gara a concedere un penalty al Chennaiyin: dall’esecuzione si incarica Bruno Pelissari, che insacca dopo essersi visto respinto il rigore da Kattimani, estremo difensore del Goa.

Ma la gioia ospite dura solo quattro minuti. Il Goa, dopo solo duecentoquaranta secondi, pareggia i conti con Haokip, che insacca su perfetto invito di Romeo Fernandes. La partita regala emozioni a rotto di collo. Altri quattro giri di lancette e il Chennaiyin, complice un fallo di Kattimani ai danni di Mendoza, ottiene un altro calcio di rigore: dagli undici metri si presenta lo stesso attaccante colombiano, ma Kattimani è ancora una volta superlativo e respinge il tiro.

L’inerzia del match, dopo ben due rigori falliti dalla squadra ospite, è tutta dalla parte dei locali, che sfiorano il goal in un paio di circostanze, una, clamorosa, con Haokip, che si vede negata la gioia del goal da un intervento strappa-applausi di Edel. La supremazia locale viene premiata all’ottantasettesimo con Jofre, che trova la via del goal su punizione. A tre minuti dal termine la gara è apparentemente chiusa. Apparentemente, per l’appunto.

Perché dal novantesimo al novantaduesimo accade di tutto: la squadra di Materazzi strappa prima il pareggio grazie ad una clamorosa incomprensione fra un difensore e l’estremo difensore Kattimani, che insacca nella propria porta nel tentativo di respingere coi pugni, mentre due minuti dopo è Mendoza, bravissimo ad ubriacare Arnolin con un bellissimo gioco di gambe, a battere un impreciso Kattamani e a regalare il titolo al Chennaiyin. Per l’enorme gioia di Mister Materazzi, le cui coronarie saranno state messe a dura prova da un finale così palpitante.