Per l’Union, il 2015 si chiude in bellezza: 1-0 contro il Sandhausen

No, questa volta, almeno questa volta, nulla poteva andare storto, non proprio nell’ultima partita del 2015 e per di più, in casa all’An der Alten Försterei. Ad un tiro di schioppo dal termine dell’anno, l’Union Berlin, dopo esser passato in vantaggio, non si è fatto rimontare come è successo tante, tantissime volte durante questa stagione e la passata. Contro il SV Sandhausen, i ragazzi di Sascha Lewandowski acciuffano i tre punti, vincendo 1-0 con la rete chirurgica di Dennis Daube (primo gol con la maglia berlinese per l’ex St. Pauli) che sigilla un match mai messo in discussione con altre tre occasioni nette per passare in vantaggio. Gli ospiti, infatti, si sono affacciati pochissime volte dalle parti di Daniel Haas che mantiene, così, inviolata la porta per la seconda partita consecutiva: un primato stagionale come la seconda vittoria di seguito dopo i tre punti conquistati sul campo del Fortuna Düsseldorf. Con 23 punti e la tredicesima posizione conquistata, l’Union può guardare al 2016 con più serenità. Per la squadra del Baden-Württemberg che abbiamo lodato e ammirato per il bel calcio espresso nei primi 2 mesi di Zweiteliga, l’anno si chiude con una flessione: bloccato a 26 punti e con il rischio di scivolare dal settimo posto, il Sandhausen non vince da quasi un mese.

Per la 19esima giornata di Zweiteliga, l’allenatore Lewandowski propone un 3-4-1-2 stravolgendo il centrocampo con l’inserimento dal primo minuto di Raffael Korte e del numero 10 Daube. Questi gli 11: Haas – Trimmel, Leistner, Parensen – Kessel, Daube, Zejnullahu, Thiel – Korte – Skrzybski, Wood.

Singolare episodio in apertura di match a favore dei berlinesi: clamorosa svista del guardalinee che non segnala il fuorigioco di Bobby Wood, che scattato in offside di quasi tre metri, realizza la rete del vantaggio. Nell’incredulità generale dei giocatori del Sandhausen, decisivo è l’intervento dell’arbitro Frank Willenborg il quale, dopo alcuni minuti parlando con l’assistente, annulla la rete. Al 12’ primo tiro in porta dell’incontro: l’attaccante ospite Bouhaddouz riceve palla alla trequarti, controlla pregevolmente la palla di coscia e poi palleggiando lascia partire un tiro dai 25 metri che Haas devia in calcio d’angolo. Due minuti dopo, occasione ghiottissima per l’Union Berlin: Trimmel si stacca dalla difesa e, dopo aver superato due-tre avversari, passa la palla in mezzo; Skrzybski, spalle alla porta, riesce a controllare la sfera, finta un passaggio all’indietro e smarcandosi del proprio avversario tira di potenza. Reattivo Knaller che d’istinto sposta la palla sulla traversa. Trimmel, ancora lui, si rende protagonista al 22’ nella sua area di rigore: è bravo l’esterno Klingmann a superare il suo marcatore sulla destra e a crossare in mezzo un pallone dalla traiettoria velenosa, ma il terzino austriaco, in scivolata, è attento a spedire la palla in corner e non nella propria rete.

Nel secondo tempo la telecamera e gli occhi degli spettatori sono fissi solo nella metà campo d’attacco dell’Union Berlin: gli ospiti retrocedono di metri quasi ad attendere, inconsciamente, la rete dello svantaggio. I “rot und weiß” ci provano al 65’ con Korte che dai 25 metri prova a pescare il jolly, ma il tiro finisce di poco a lato. Passano esattamente 10 minuti e l’azione si ripete: cambia il tiratore e cambia l’esito. Il tiro di Dennis Daube è perfetto perché non era scontato e perché ha fatto trattenere il fiato fino all’ultimo istante: prima di depositarsi in rete, infatti, la palla ha incocciato il palo destro. Poi, tutti dietro a tener alta la linea e la resistenza: il difensore Puncec prende il posto di Skrzybski, la difesa passa a quattro con Leistner, Trimmel, Parensen e il croato in attesa del triplice fischio finale. No, questa volta, almeno questa volta, nulla poteva andare storto.

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.