Continua il nostro percorso di avvicinamento alla prossima FIFA Club World Cup, che avrà luogo in Giappone (precisamente tra il Nagai Stadium di Osaka e l’International Stadium di Yokohama) dal 10 al 20 Dicembre. Oggi andremo a conoscere più da vicino i messicani del Club America, campioni del Nordamerica in carica dopo aver sconfitto in finale i canadesi del Montreal Impact.
STORIA- Questa per “Las Aguilas” è solo la seconda partecipazione alla FIFA Club World Cup. L’esordio assoluto risale al mondiale giapponese del 2006, quando i Messicani rappresentò il continente nordamericano grazie alla vittoria della CONCACAF Champions League dello stesso anno superando la concorrenza dei connazionali del Toluca (decisiva la rete di Davino nei tempi supplementari della gara di ritorno). Nel primo match assoluto in un mondiale arriva subito la vittoria contro i sudcoreani dello Jeonbuk Hyundai Motors grazie all’acuto di Rojas (229 presenze con il club messicano) a undici minuti dal termine. Ma l’avventura dei “Millonetas” si interrompe bruscamente in semifinale, dove il Barcellona fa un sol boccone della squadra messicana sconfiggendola con un sontuoso 4-0 (reti di Gudjohnsen, Marquez, Ronaldinho e Deco). Per rifarsi dall’amara sconfitta della semifinale ci sarebbe la finale per il 3-4 posto contro gli egiziani dell’Al Ahli, ma anche in questo caso va male alle “Aguilas” che vengono sconfitte con il punteggio di 2-1 e cadono inesorabilmente sotto i colpi del capocannoniere della competizione Aboutrika, autore di una doppietta.
[2006] Jeonbuk Hyundai Motors-America 0-1 (Rojas)
America-Barcellona 0-4 (Gudjohsen, Marquez, Ronaldinho, Deco)
Al Ahli-America 2-1 (2 Aboutrika; Cabañas)
PRESENTE- Quest’anno il Club America, uno dei club storici del calcio messicano, si è laureato campione del Nordamerica per la sesta volta nella propria storia superando in finale i canadesi del Montreal Impact degli italiani Di Vaio e Donadel. Nella fase a gironi “Los Azulcremas” chiudono in vetta alla classifica conquistando 10 dei 12 punti a disposizione e superando la concorrenza di Comunicaciones e Puerto Rico Bayamon. L’avventura continentale parte subito con una goleada casalinga contro i Portoricani del Puerto Rico Bayamon, i quali devono arrendersi davanti alla netta superiorità messicana; sei sono le reti messe a segno dall’equipo azulcrema e le firme sono quelle di Velasco, Arroyo, Alvarado, Zuniga (doppietta) e Buron. Dopo il grande inizio alla seconda uscita arriva una brusca frenata per la squadra di Antonio Mohamed, che viene bloccata sul punteggio di 1-1 sul campo dei guatemaltechi del Comunicaciones, dove al temporaneo vantaggio ospite firmato da Oribe Peralta risponde puntualmente Rolando Blackburn al 28esimo minuto di gioco. Ma questo si rivela essere solo un piccolo incidente di percorso, infatti le “Aguilas” si riprendono immediatamente e vincono entrambe le partite rimaste: prima arriva la seconda goleada ai danni del Puerto Rico Bayamon (10-1 con triplette di Rey e Zuniga) e poi la vittoria casalingo contro il Comunicaciones firmata dalla doppietta di Oribe Peralta.
Ai quarti tra la truppa messicana e il continuo dell’avventura continentale si frappongono i costaricani del Deportivo Saprissa, reduci dalla vittoria del proprio girone superando lo Sporting Kansas City e il FAS. Il discorso qualificazione si chiude già nel corso del primo round, dove l’America fa la voce grossa ed espugna l’Estadio Ricardo Saprissa Aymá con un sontuoso 0-3; le reti messicane portano le firme di Aguilar e del solito Oribe Peralta (ennesima doppietta). Il ritorno, perciò, si trasforma in una vera e propria formalità per le “Aguilas” che fanno loro anche il ritorno con le reti di Mares e Guerrero. In semifinale l’America resta sempre in tema costaricano, infatti il percorso della finalissima gli viene sbarrato dall’Herediano. Nella gara d’andata “Los Florenses” vendicano i connazionali del Saprissa infliggendo una dura sconfitta alla squadra messicana per 3-0 e facendo un grosso passo avanti verso la qualificazione al turno successivo; le tre reti portano le firme di Ramirez, Ruiz e Hansen. Ma al ritorno, in un bollente Estadio Azteca, si assiste ad una clamorosa remuntada degli “Azulcremas”, che ribaltano tutto stravincendo la gara con un tennistico 6-0; il mattatore della scena è dell’argentino (poi naturalizzato messicano) Dario Benedetto, il quale decide la gara mettendo a segno ben quattro reti. Dopo l’incredibile show in finale tra il titolo e il Club America si interpongono i Canadesi del Montreal Impact, “colonia italiana” con Ignacio Piatti e Marco Donadel. La gara di andata termina con un equilibrato pareggio per 1-1, dove al momentaneo vantaggio canadese di Ignacio Piatti (ex Lecce) risponde il solito Oribe Peralta a due minuti dal termine. Ma nella sfida di ritorno i Messicani danno ancora una prova di forza straordinaria e si portano a casa il trofeo con una super vittoria per 4-2 sul campo dei canadesi; senza manco farlo apposta i due protagonisti sono sempre i due volti noti, ovvero Dario Benedetto, autore di una maestosa tripletta, e Oribe Peralta, che da il via alla fuga messicana con la rete del temporaneo 1-2.
America-Puerto Rico Bayamon 6-1 (2 Zuniga, Velasco, Arroyo, Alvarado, Buron; Walker)
Comunicaciones-America 1-1 (Blackburn; Peralta)
Puerto Rico Bayamon-America 1-10 (Ramos; 3 Rey, 3 Zuniga, 2 Sanchez, Buron, G.Diaz)
America-Comunicaciones 2-0 (2 Peralta)
CLASSIFICA: America 10, Comunicaciones 7, Puerto Rico Bayamon 0.
Deportivo Saprissa-America 0-3 (2 Peralta, Aguilar)
America-Deportivo Saprissa 2-0 (Guerrero, Mares)
Herediano-America 3-0 (Ramirez, Ruiz, Hansen)
America-Herediano 6-0 (4 Benedetto, Quintero, A.Diaz)
America-Montreal Impact 1-1 (Peralta; Piatti)
Montreal Impact-America 2-4 (Romero, McInerney; 3 Benedetto, Peralta)
ROSA- Nonostante il grande pedigree i tifosi della selezione messicana hanno dovuto attendere ben 9 anni per vincere il massimo torneo del nordamerica. Senza dubbio i maggiori protagonisti della cavalcata delle “Aguilas” sono i due goleador Dario Benedetto e Oribe Peralta, i quali hanno trascinato la propria squadra al trionfo con sette gol a testa (entrambi capocannonieri della competizione). Nonostante ciò da sottolineare anche la sicurezza tra i pali garantita da Moises Munoz, la sostanza difensiva donata dalla coppia Miguel Samudio-Paul Aguilar e la fantasia data dai centrocampisti Michael Arroyo e Darwin Quintero, tutti elementi fondamentali per la conquista del sesto titolo continentale. Ma l’attualità non è così florida per i messicani, che qualche settimana fa sono stati eliminati dalla corsa al titolo del campionato di Apertura per mano del Tigres dell’ex conoscenza europea Gignac. Adesso alla squadra allenata da mister Ignacio Ambriz, (subentrato ad Antonio Mohamed dopo l’eliminazione ai quarti del campionato di Clausura per mano del Pachuca), è rimasto il solo obiettivo del Mondiale per Club, dove il sogno sarebbe quello di migliorare il risultato ottenuto nel 2006 (quarto posto), anche se prima bisognerà fare i conti con l’ostico Guangzhou Evergrande e poi, in caso di passaggio del turno, contro il Barcellona della temibile MSN. Insomma un cammino davvero difficile ma sognare non costa nulla…
GIOCATORI CHIAVE-
Moises Munoz: Una delle colonne portanti di questo Club America, il portierone messicano è stato uno dei grandi artefici della conquista del titolo continentale con delle parate straordinarie ed equiparabili a dei veri e propri gol. Estremo difensore dotato di un ottimo senso della posizione, è particolarmente bravo nell’uno contro uno dove fa risaltare la sua grande abilità nel saper chiudere lo specchio della porta all’attaccante avversario. Fondamentale in parecchie trasferte insidiose nel corso dell’ultima CONCACAF Champions League, Munoz si è dimostrato capace di guidare la propria difesa in maniera impeccabile: non a caso l’unica sconfitta rimediata dai messicani (match d’andata contro l’Herediano) è arrivata in sua assenza, mentre nella finalissima è stato importantissimo nel blindare lo specchio della porta agli attaccanti canadesi nei momenti di maggiore difficoltà dei suoi compagni. Insomma un giocatore sinonimo di sicurezza e che potrebbe essere una delle carte vincenti di un ipotetico cammino vincente delle “Aguilas”.
Dario Benedetto: Una delle bocche da fuoco del temibile attacco messicano, lo si può definire senza dubbio l’uomo chiave del titolo continentale conquistato dall’America grazie al poker messo a segno nella remuntada contro l’Herediano in semifinale e per la tripletta segnata nel ritorno della finalissima contro il Montreal Impact. Tipica punta dal sangue argentino, Bendetto è uno di quei centravanti che possiede delle ottime basi tecniche che gli permettono di essere letale in qualsiasi zona del campo. Giocando in coppia con Peralta, il suo compito principale sarebbe quello di rifornire costantemente il compagno di reparto andando a prendersi il pallone sulla trequarti, ma nonostante ciò riesce comunque a dar sfogo alla sua vena realizzativa sfruttando il prezioso supporto di centrocampisti del calibro di Michael Arroyo e Darwin Quintero, i quali più volte lo mettono nelle condizioni di gonfiare la rete. Letale già dalla lunga distanza, non va sottovalutata la sua grande abilità negli inserimenti dalle retrovie, con i quali scardina i vari meccanismi difensivi degli avversari. Insomma un giocatore parecchio interessante, che sicuramente vorrà sfruttare un palcoscenico importante come il Mondiale per Club per chiudere alla grande il suo anno solare e per arrotondare la casella dei gol (8 reti in 13 partite di campionato).
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Oribe Peralta: Altra bocca da fuoco del sistema offensivo messicano e una della più grandi punte del calcio messicano, Peralta è stato un altro grande protagonista della cavalcata delle “Aguilas” nel trofeo continentale. Vero e proprio rapace d’area, è probabilmente la punta di diamante del sistema di mister Ignacio Ambriz, infatti è lui che ha il compito di concretizzare le varie azioni offensive create da Dario Benedetto, Michael Arroyo, Darwin Quintero e qualsiasi altro. Letale da qualsiasi posizione quando si trova all’interno dell’area di rigore, è uno di quei centravanti che sembra avere un senso innato nel capire dove andrà la palla e nel farsi trovare conseguentemente nel posto giusto al momento giusto. Il Mondiale per Club sarà sicuramente un’occasione per ribadire ancora una volta le sue indubbie abilità anche se la battaglia sarà parecchio agguerrita, infatti già dal primo turno dovrà fare i conti con uno dei più papabili vincitore del titolo di capocannoniere, ovvero il brasiliano Ricardo Goulart; insomma ne vedremo delle belle, perciò stay tuned.