Monaco, cosa succede?

monaco
www.foxsports.com

MONACO . Mentre il PSG si sta tranquillamente avvicinando al quarto titolo consecutivo di Ligue 1, una big del calcio francese si ritrova in una sorta di limbo, tra la gloria e l’oblio, tra entusiasmo e l’apatia, tra un futuro roseo e un avvenire triste.

Stiamo parlando del Monaco che dopo sedici giornate dall’inizio del campionato di Ligue 1 non è ancora riuscito a dare una veritiera immagine di sé. Può puntare al podio o non è neppure attrezzata per giocarsi un’eventuale qualificazione all’Europa League? Lo scorso anno, proprio il 2 dicembre iniziò la propria rimonta sconfiggendo il Lens; ieri, a 365 giorni esatti di distanza da quella partita, ha sciupato contro il Caen la possibilità di portarsi ad un solo punto dalla seconda piazza. Lo scorso anno la situazione sembrava molto più delicata, tuttavia sul presente e sul futuro a breve termine della squadra biancorossa aleggia un grande punto interrogativo, o forse diversi punti interrogativi, che tenteremo di analizzare, partendo dal raffronto con la scorsa stagione.

Sedicesima giornata di Ligue 1 2014/2015. Il Monaco sconfigge il Lens e si porta a -7 dal terzo posto, allora occupato dal Lione, a -11 dal PSG, secondo e a -12 dalla capolista Marsiglia. Sperare di raggiungere la squadra di Bielsa è un miraggio a cui i sostenitori biancorossi non pensano neppure e al podio si guarda senza forse crederci più di tanto. Il mercato estivo, in particolare in uscita, ha lasciato delle tracce e pochi credono ad una rinascita nella seconda parte di stagione. Eppure, proprio dal successo neppure troppo entusiasmante contro i sang et or parte la rincorsa del Monaco verso il terzo posto. Una rincorsa che, oggi, visto il minor distacco, sembrerebbe molto più facile, ma che nasconde comunque parecchie insidie. Vediamole.

Lo scorso anno, il mese di dicembre regalò diverse gioie ai monegaschi e alcuni successi in particolare misero le ali ad una formazione monegasca tutta da scoprire. Il 2-0 allo Zenit e la conseguente qualificazione agli ottavi di Champions League, il successo sul Marsiglia, la vittoria a Lione in Coppa di Lega furono tappe fondamentali nella rincorsa monegasca. Oggi, invece, il Monaco stenta in campo europeo, non riesce a far risultato nei big-match e la Coppa di Lega (appuntamento il 16 dicembre a Bordeaux), per quanto importante, non potrà certo costituire un punto di partenza per i monegaschi.

Rispetto a dodici mesi fa, sembra mancare, soprattutto, l’apporto dei giocatori più tecnici. Nel dicembre 2014, FerreiraCarrasco era imprendibile, ora non c’è un singolo giocatore in grado di caricarsi sulle spalle la squadra. Silva è fuori forma, El Shaarawy resta, ancora, un oggetto misterioso, Moutinho, a tratti, è indisponente, sulle punte centrali è meglio stendere un velo pietoso e l’unica sicurezza appare Toulalan, benchè nessun giocatore di quel ruolo possa dare una svolta alla stagione di una squadra. Inoltre, gli acquisti del mercato estivo del stanno faticando a lasciare una traccia nel Monaco versione 2015/2016. Solamente Lemar (fuori causa per infortunio nelle ultime settimane) è stato promosso a pieni voti, mentre quasi tutti gli altri nuovi hanno faticato ad integrarsi.

Questa mattina, l’informato giornalista de Le Parisien, Florian Fieschi, ha parlato di una certa insofferenza dei pilastri della squadra verso alcuni nuovi come Coentrao, Costa e Cavaleiro e, più in generale, come sottolineato da Régis Testelin de L’Equipe, pare esserci una sorta di spaccatura interna tra il clan portoghese ed il resto della squadra.

Sempre per quanto riguarda l’influenza portoghese, il ruolo del consigliere sportivo Luis Campos sarebbe indigesto ad alcuni giocatori (Subasic chiese a gran voce e poi ottenne il ritorno del preparatore dei portieri Amitrano, allontanato proprio su indicazione del portoghese) ed il tecnico Leonardo Jardim non avrebbe più molto peso nello spogliatoio del Monaco. Lo stesso allenatore, però, ha seccamente smentito le illazioni, precisando che l’atmosfera interna è buona, nonostante l’assenza di grandi risultati.

Non ultimo, ad inquietare l’ambiente monegasco, è il netto calo dell’affluenza al Louis II. Storicamente, lo stadio monegasco, ad eccezione dei big-match, non si è mai riempito, ma quest’anno è desolante vedere gli spalti vuoti. La sfida di ieri testimonia in pieno l’assoluto distacco di Principato e dintorni verso la squadra.

La società, dopo aver proposto prezzi bassisimi in campagna abbonamenti, ha sempre cercato di avvicinarsi alla tifoseria e ieri, addirittura, ha proposto biglietti a metà prezzo e due tagliandi omaggio a chi si fosse presentato insieme ad un abbonato. La risposta è stata pressochè nulla e la difficoltà ad esprimersi in un impianto così vuoto è stata evidenziata anche da Patrice Garande, allenatore del Caen. I fedelissimi sono sempre presenti, il resto degli pseudo-tifosi fa sentire la propria voce solamente per criticare nei day-after come oggi o in sede di calciomercato.

In questo contesto, l’impegno della dirigenza è fin troppo grande verso un ambiente che, ad eccezioni di quelle poche centinaia di sempre presenti, dimostra scarsissimo attaccamento alla squadra. Non si può neppure farne questione di risultati. Dal 2006 al 2014, il Monaco non si era mai più qualificato ad una competizione europea, tuttavia un simile disamore non si era registrato neppure ai tempi (recenti) della Ligue 2.

Bisognerà reagire anche fuori dal campo, per poi avere una risposta all’interno del rettangolo di gioco e nelle stanze dove si decide il presente ed il futuro del Monaco. Non fosse altro che per invogliare giocatori e dirigenti a credere in questo progetto.

About Mattia Rossi 767 Articoli
Ligure, classe 1985, da diverso tempo seguo il calcio francese. Per questioni geografiche e culturali, non potevo far altro che appassionami all'AS Monaco, benchè mi piaccia seguire anche le altre competizioni nazionali (sia professionistiche che amatoriali), in particolar modo la magica Coppa di Francia.