Football Chess: Klopp, scacco a Mourinho

Mourinho

C’è aria di big match in Premier League, a Stamford Bridge sabato andrà in scena la sfida fra Chelsea e Liverpool, due squadre in piena crisi di risultati. I Blues, campioni in carica, latitano nelle zone basse della classifica, con soli 11 punti conquistati nelle dieci partite giocate; i Reds del nuovo corso Klopp hanno solo tre punti di vantaggio. Vincere è fondamentale per rilanciare la propria classifica, tutte le attenzioni saranno rivolte verso Mourinho, al quale sembra essere stato dato un ultimatum: in caso di sconfitta potrebbe scattare l’esonero. Gianmarco Galli Angeli, appassionato del Liverpool e di Steven Gerrard, Franco Febbo, tifoso del Chelsea, e Nicholas Gineprini analizzano la partita per il primo appuntamento della rubrica “Football Chess” nella quale analizzeremo i match più interessanti del weekend.

Due big in crisi di risultati, come arrivano Chelsea e Liverpool alla partita:

Franco: Special One contro Normal One, Blues contro Reds: il big match che andrà in scena allo Stamford Bridge è ormai un classico intramontabile del panorama calcistico. La posta in palio è davvero alta ed il risultato finale della gara potrebbe portare a conseguenze importanti sia per una squadra che per l’altra. Il nuovo arrivato Jurgen Klopp (dopo la vittoria infrasettimanale in Capital One) punta ad ottenere la sua prima vittoria in campionato e riuscirci in una partita simile sarebbe di grande aiuto, sia per rafforzare il nuovo progetto in corso, sia per diffondere sicurezza e positività nel proprio spogliatoio. In casa Chelsea invece la situazione è sensibilmente più grave, tesa e delicata perché a prescindere dai rumors che impazzano sulle varie testate, domani potrebbe essere (o non essere) l’ultima partita per Mourinho sulla panchina dei Blues. Il club di Roman Abramovich è al momento 15esimo in classifica, con 11 punti raccolti dopo 10 giornate giocate e si fregia della peggior partenza per una squadra campione carica da quando è nata la Premier League (record negativo condiviso con il Blackburn della stagione 1995 /1996). E il problema non è solamente inerente al rendimento in campionato, perché Martedì c’è stata l’eliminazione in Capital One Cup per mano dello Stoke City vittorioso per 5-4 ai rigori. In Champions League non tira un’aria migliore perché i londinesi sono attualmente terzi nel girone guidato dal Porto che ha quasi la qualificazione in mano e dalla Dinamo Kiev in seconda posizione che invece sarà proprio impegnata in trasferta allo Stamford Bridge nei primi di Novembre. Le gare vinte in Premier League dagli uomini di Mourinho si possono contare sulle dita di una mano sola: sono solo 3 in 10 giornate, mentre se si considerano tutte le competizioni la squadra di Stamford Bridge è riuscita a vincere 1 volta soltanto nelle ultime 7 gare disputate. I tempi d’oro della solidità difensiva e della compattezza tipica dello Special One sono vecchi ricordi ormai: Courtois e Begovic (senza dimenticare l’arrivo di Marco Amelia come terzo portiere) sono stati battuti per 19 volte e solamente Norwich (21 goal subiti), Bournemouth (22) e Newcastle (22) hanno fatto peggio. Usando il luogo comune del “piove sempre sul bagnato”, Mourinho oltre ai problemi tattici e di rendimento sul campo (Ivanovic, Matic, Fabregas e Hazard saranno a breve ospiti di “Chi l’ha visto?”) deve fare i conti con il nemico giurato di sempre: la Football Association. Sono infatti numerosi i provvedimenti presi dalla Associazione nei confronti del portoghese che in queste settimane ha fatto collezione di multe, richiami e squalifiche. Ne arriverà un’altra a breve per aver tentato di parlare con l’arbitro Moss durante l’intervallo di West Ham-Chelsea che si somma alla sanzione di 50.000 Sterline per punire il comportamento improprio tenuto dall’allenatore che, non contento, a fine gara è andato via senza rilasciare nessuna intervista ai giornalisti. Tutto ciò che è stato scritto sopra è il background per il big match contro il Liverpool e che vedrà il Chelsea (e Mourinho con lui) non più come una sorta di leviatano invincibile ma piuttosto come un mastodontico gigante in difficoltà che sta aspettando solamente di che morte morire. I Blues in casa o in trasferta che sia hanno perso lo status privilegiato di squadra temuta e purtroppo incutono pochissimo timore agli avversari di turno e dimostrano cronicamente di pari passo in tutte le fasi di gioco insicurezza, paura e confusione.

 
I problemi che affliggono i londinesi sono tanti e diffusi a partire dal modulo che, da essere il punto di forza della corazzata blu, è diventato uno dei motivi per cui la squadra si trova così in difficoltà. Il Chelsea scenderà in campo con il solito 4-2-3-1 con Begovic tra i pali (Courtois sta recuperando bene ma non sarà disponibile prima della metà di Dicembre), Azpilicueta terzino sinistro (uno dei pochi da salvare in questo avvio di stagione disastroso) Terry (se dovesse giocare sarebbe la 550esima presenza in PL) Cahill come centrali, Zouma come terzino destro d’emergenza visto che Ivanovic è ancora ai box infortunato e Baba ha giocato Martedì in coppa. Fabregas (incerto l’impiego come regista arretrato o trequartista), Ramires (fresco di rinnovo fino al 2019), Hazard (in pieno medioevo calcistico, con 0 goal, 2 rigori sbagliati e 3 assist in 1235 minuti giocati), Oscar e Willian (Pedro è in dubbio per infortunio: sarà valutato nella giornata di domani) saranno invece i giocatori schierati a centrocampo. Diego Costa vuole esserci in tutti modi ma è uscito malconcio dalla gara di Capital One, rimediando un paio di costole incrinate e per questo motivo sarà in dubbio ed eventualmente sostituito da Loic Remy come terminale offensivo. I Blues stanno attraversando un periodo nerissimo dove oscillano in un terribile limbo di sterilità offensiva e distrazione difensiva, la fortuna poi non è sicuramente di casa questa stagione e i cali di forma con annesse e connesse crisi mistiche sono un elemento cronico nell’undici titolare della squadra. Le gare contro il Liverpool non sono mai state facili storicamente e per un curioso scherzo del destino i Kopiti con questa partita possono mettere fine alla carriera al Chelsea di Mourinho che a sua volta nella stagione 2013/2014 tagliò fuori i Reds dalla corsa al titolo con lo scherzetto ad Anfield (vittoria per 0-2 con la squadra “riserve” prima di affrontare l’Atletico Madrid in semifinale di Champions League). Tra le due compagini quella in blu è sicuramente quella più in difficoltà ed in debito di ossigeno; ma i Blues per cause di forza maggiore come cercare di arrivare in Europa per la prossima stagione, sono costretti a vincere perché bisogna arrivare almeno ad un bottino di 70 punti (come lo United lo scorso anno) e la strada è ancora lunga ed estremamente impervia e dissestata.
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4-2-3-1 per Mourinho: resta ancora un dubbio legato alla posizione di Fabregas, sarà impiegato nella linea mediana o più avanti?

 

Gianmarco: Il Liverpool che scenderà in campo a Stamford Bridge sarà una squadra ancora piena di incertezze ma con qualche sicurezza in più, dettata dal tempo trascorso da Klopp sulla panchina dei Reds e dalla prima vittoria, ottenuta tra le mura amiche contro il Bournemouth nel turno infrasettimanale di Capital One Cup. Dopo il divorzio con Brendan Rodgers, la squadra ha ripreso in parte il suo cammino ma in Premier League tarda ad arrivare la vittoria: il club di Anfield Road è al primo posto per partite pareggiate in questo avvio di stagione, 5 su 10 sfide, vale a dire una partita ogni due. Il dato diventa ancora più curioso se analizziamo il fatto che a pari merito con il Liverpool ci sono Tottenham e Southampthon, le prime due squadre affrontate dal mister tedesco in campionato. Il risultato? Ovviamente due pareggi. Il team crea molte occasioni da rete ma il dato relativo ai gol segnati in Premier League non è dei migliori: il Liverpool ha finalizzato solamente 9 volte in 10 partite, di meno ne hanno infilati solamente Watford e West Bromwich Albion. Da un punto di vista tecnico-tattico però la squadra sta dando segnali incoraggianti. Certo le assenze di capitan Henderson, Gomez, Ings, Sturridge e, ultimo in ordine temporale, di Kolo Tourè non saranno sicuramente un punto a favore ma la tenacia e l’aggressività messa in campo dagli uomini in rosso, permetterano di sopperire anche a queste assenze. Altro punto d’enfasi a favore di Klopp è il ritorno di Benteke, vera e propria ancora nei momenti bui della formazione della Merseyside.

Il Liverpool schiererà il suo ormai classico 4-3-2-1. Poche novità per Jurgen Klopp: torna al centro dell’attacco Benteke, percorso inverso per Origi invece che, dalla panchina, potrà essere utile alla causa solamente in un secondo momento. Alle spalle dell’ex attaccante dell’Aston Villa si muoveranno la stella del club di Anfield, Philippe Coutinho ed il resuscitato Adam Lallana che, con il nuovo allenatore, sembra aver trovato la costanza e la brillantezza che avevano convinto i Reds ad acquistarlo ormai più di un anno fa; Lucas Leiva è già pronto nel suo ruolo di mediano rubapalloni mentre Can e Milner aiuteranno differentemente la squadra: il primo ha più qualità e probabilmente darà il suo aiuto anche in zona offensiva, il secondo è un motore, costantemente acceso che gira alla massima potenza. L’arrivo dell’ex calciatore del Manchester City, insieme a Clyne, è stato sicuramente la sorpresa positiva di questo disastroso avvio di stagione dei Reds; confermata la linea difensiva che ha affrontato i Saints, Moreno si impadronisce della corsia di destra, Clyne agirà sull’altro lato, al centro Sakho affiancherà Skrtel che, nell’occasione, ritroverà il suo dear old friend Diego Costa; tra i pali Mignolet. Ancora panchina per mister 41 milioni, al secolo Roberto Firmino.

 

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Il Liverpool giocherà con il suo classico 4-3-2-1 ma c’è una novità: torna Benteke al centro dell’attacco

Nicholas: Ad inizio stagione non avrei mai detto che alla decima giornata entrambe le squadre fossero in una posizione di classifica così critica, soprattutto per gli investimenti effettuati in estate, in particolar modo da parte dei Reds che hanno speso oltre 80 milioni fra Firmino e Benteke, una coppia offensiva che fino ad ora non ha dato i frutti sperati, a parte il belga a sprazzi. Il Chelsea, già a fine ottobre, ha subito più sconfitte rispetto allo scorso anno. Dopo una parziale ripresa a fine settembre con tre vittorie consecutive contro Milwall, Apoel ed Arsenal, i Blues sono nuovamente sprofondati. Con i punti più bassi raggiunti a seguito della sconfitta interna contro il Southampton e l’eliminazione in settimana in Capital One Cup ai rigori contro lo Stoke, dove si è vista una squadra allo sbando. Sembra messo meglio il Liverpool che è riuscito a trovare la prima vittoria con Klopp dopo tre pareggi, contro il Bornemouth. I Reds creano molte occasioni ma concretizzano poco, in compenso rispetto al passato è migliorata la fase difensiva, la squadra sta attraversando un momento di crescita e la sfida contro il Chelsea può essere un ottimo banco di prova.

Special One vs Normal One, il confronto fra i due allenatori più discussi della Premier League

 

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Chelsea-Liverpool è inevitabilmente Mourinho vs Klopp: due allenatori diversi ma egualmente discussi

Franco: La sfida tra lo Special One ed il Normal One è il primo confronto in Premier League. Da quando Jurgen Klopp è arrivato al Liverpool l’attenzione mediatica si è spostata ovviamente sul match di Stamford Bridge e quando l’allenatore dei Reds ha rincarato la dose definendosi il “Normal One”, l’attesa per questo match è arrivata alle stelle. Ora in palio non c’è solo l’epiteto da affiancare a “One”, Mourinho è sulla graticola ed una sconfitta potrebbe far saltare il coach portoghese.

Gianmarco: Chelsea-Liverpool sarà ovviamente anche Mourinho VS Klopp, The Special One contro The Normal One. I due si rispettano molto, a tal punto che Mou ha ammesso: “Klopp? Non sono un suo amico intimo perchè il calcio non lo permette, però è un bravo ragazzo e mi piace molto come persona“. Una novità quasi assoluta se si pensa al rapporto non idilliaco che il portoghese ha con gli altri colleghi. Dall’altro lato Klopp ha sottolineato l’importanza del match di domani: “Dobbiamo rispettare e non sottovalutare la qualità della squadra di Mourinho. Dovremo giocare al meglio e provarle tutte.” Chi riuscirà a spuntarla al termine di questa battaglia ideologica? Solo il campo potrà dirlo, nel frattempo i precedenti tra i due coach vedono il tecnico del Liverpool favorito: non tanto per il numero di vittorie ottenute  (2W, 1D, 1L) ma perchè nelle semifinali di Champions League è riuscito con il suo Borussia Dortmund (eroico Lewandoski) a superare il Real Madrid e centrare la finale, successivamente persa contro il Bayern Monaco.

Nicholas: Mourinho si trova in piena crisi, nemmeno nel peggior periodo al Real Madrid, lo Special one è stato vicino all’esonero. Sicuramente il Cheslea di quest’anno è totalmente diverso da quello vincente e sorprendentemente bello della scorsa stagione. Tanti i fattori che stanno contribuendo a questa crisi, in primis la mancanza di un difensore centrale all’altezza, Terry sembra aver perso la brillantezza dei tempi migliori e Zouma e Cahill non sono in grado di reggere la baracca. Emblematico è il dato dei gol subiti che sono già 19 contro i 32 dell’intera scorsa stagione. Rispetto allo scorso anno i punti in meno sono 12. Stesso identico punteggio per il Liverpool, che si trova nella stessa situazione della scorsa stagione, ovvero a rassegnarsi ad un’altra stagione a costruire le basi per quella successiva. Ci si aspettava di più da Klopp che ha esordito con tre pareggi e una risicata vittoria in coppa. Il tedesco ha iniziato la sua avventura con un 0-0 in casa del Tottenham tutto sommato positivo, nel quale a sprazzi, a discapito degli innumerevoli infortuni, si è vista una ottima intensità di gioco e voglia di aggredire gli spazi, con un pressing alto e ben organizzato. Proprio questo ha portato Klopp, una miglior organizzazione in campo a discapito del caos che a volte si veniva a creare con Rodgers. Se da una parte vi è stato un miglioramento, rimangono però i gravi problemi in fase offensiva, il Liverpool in campionato ha segnato solo nove gol in dieci partite, e solo tre nelle quattro disputate con Klopp, uno solo proveniente dal reparto offensivo, quello di Benteke nel pareggio interno contro il Southampton.

La mossa decisiva: quali possono essere gli uomini o le chiavi tattiche che possono cambiare il corso della partita

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Diego Costa e Martin Skrtel: that’s amore

Franco: Per uscire vincitori e senza ferite da un big match come questo è necessario fare una gara perfetta sotto tutti i punti di vista ed il Chelsea non sembra più abituato a certe cose ed a certi avversari. Ci sarà molto da fare in difesa per limitare il lavoro di Coutinho, Lallana Firmino tra linee senza dimenticare un brutto cliente come Benteke che condivide insieme a Giroud il maggior numero di goal realizzati di testa (14) da Settembre 2012. Azpilicueta in qualità di salvatore della patria si ritroverà a fare gli straordinari in un petto a petto interessante con Clyne intenzionato a fare il diavolo a 4 in quella fascia. Tutto questo riguarda la fase difensiva; perché per riuscire a segnare ci sarà molto lavoro da fare: Fabregas dovrà tirare i fili e ritornare il pensiero veloce in mezzo al campo che tanto è mancato alla squadra, Hazard e Willian dovranno invece essere i principali artefici di contropiedi velenosi quanto improvvisi mentre Diego Costa là davanti dovrà fare quello che gli riesce meglio: litigare con il mondo intero e vendere cara la pelle (con Skrtel è nata una amicizia genuina dopo l’ultima volta). L’ex corazzata Blues dovrà giocare la partita in funzione di Willian: il brasiliano al momento è il giocatore in rosa più in forma e si è riscoperto trascinatore della squadra in questo periodo dove non ci sono garanzie ed il generale Mou non sembra più quello di una volta. Altro giocatore decisivo potrebbe essere Cesc Fabregas: lo spagnolo è costretto a dare un segnale, dopo l’ottima annata passata quest’anno il giocatore tarda a sbocciare ed il Chelsea ne sta risentendo. Che la partita di domani possa risvegliare l’ex asso del Barcellona?

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Senza ombra di dubbio è Willian il giocatore più in forma del Chelsea

 

Gianmarco: Perchè il Liverpool può vincere? Bella domanda. Il calcio non è una scienza esatta, fortunatamente e questo aiuterà molto i Reds in una sfida che, decontestualizzata dal momento di forma delle due squadre, vedrebbe i Blues ampiamente favoriti per il successo finale. Il Chelsea, però, è probabilmente nel punto più basso della gestione Mourinho: manca il gioco, mancano i risultati e c’è qualche malumore di troppo. Tutto l’opposto di ciò che avviene ad Anfield dove Klopp sembra aver portato nuove motivazioni per raggiungere l’obiettivo richiesto dalla dirigenza ad inizio stagione: la qualificazione in Champions League. Punto centrale della sfida di Stamford Bridge sarà sicuramente il pressing: nelle ultime sfide la squadra sta cercando di assumere sempre più l’identità di gioco richiesta dal tecnico ex-Borussia Dortmund, basata sul sacrificio collettivo e su un pressing alto, ossessivo, su ogni pallone. Se, come sembra, Mou dovesse schierare sia Obi Mikel che Ramires cercare di andare a togliere il pallone ai due mediani del Chelsea potrebbe essere un’ottima idea per trasformare un possesso avversario in una pericolosa azione offensiva. Altro punto focale è chiaramente l’attenzione difensiva. Nell’ultimo turno di campionato Alberto Moreno è costato i 3 punti al Liverpool a causa di un errore di distrazione che ha permesso a Ramirez di colpire di testa indisturbato (servendo di sponda Manè, autore del gol). Entrambe le squadre hanno grossi cali di concentrazione, chi riuscirà a restare psicologicamente nel match riuscirà a portare a casa i 3 punti.

Tra i giocatori più pericolosi dei Reds c’è Adam Lallana: un nome una (mezza) garanzia. Sotto la guida di Jurgen Klopp, il ragazzo che tanto aveva fatto sognare i supporters del Southampthon sembra essere resuscitato dopo che con Brendan Rodgers era rimasto a lungo in panchina in attesa di un’occasione che, puntualmente, non arrivava. Può essere un fattore determinante nella sfida al Chelsea. Il trequartista alterna alla sua tecnica anche uno spirito di sacrificio non proprio di un giocatore offensivo. Se volete spendere un euro sul primo marcatore, la sorpesa Lallana potrebbe pagare bene. Philippe Coutinho da qualche anno è una costante. Il ragazzo brasiliano ha una visione di gioco disarmante che gli permette di trovare molto spesso i compagni smarcati, inoltre è dotato di un’ottima progressione palla al piede e di un talento naturale nel superare gli avversari con quello che nel basket viene chiamato “crossover”, ovvero il cambio di direzione. A questa bomba ad orologeria nell’ultima stagione si è aggiunto il vizietto del gol, tiri a giro che si insaccano da ogni dove e che hanno reso l’ex-Inter un idolo della Kop. Nathaniel Clyne è il prototipo del terzino totale. Attacca, difende, spinge ed è in grado anche di portare palla. Ovviamente l’esplosività fisica è una delle sue armi migliori ed il trovarsi davanti Azpilicueta, non il miglior difensore al mondo, potrebbe favorire proprio il talentuosissimo esterno difensivo inglese. D’altra parte potrebbe essere decisivo anche in negativo: dalle sue parti spazierà tale Eden Hazard che attualmente non se la sta passando molto bene ma, si sa, ai campioni basta poco per accendere la luce. Pay attention Nat!

 

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Sotto la guida di Klopp, Lallana sembra rinato. Può essere lui l’uomo decisivo contro il Chelsea?

 

Nicholas: Nel Chelsea l’uomo più in forma sembra essere Willian, spesso in ombra nella scorsa stagione, il brasiliano con la sua velocità può essere l’arma in più per Mourinho in fase di ripartenza, sarà molo importante anche il lavoro di Fabregas, che stando alle probabili formazioni giocherà sulla linea della trequarti, toccherà lui a verticalizzare il gioco sugli esterni oppure servire in area di rigore Costa. Vedremo inoltre se questa sarà la giornata del riscatto per Hazard, vero enigma di questo inizio di stagione, ultimamente sul talento belga sono piombate le sirene del mercato che lo vorrebbero o al Real Madrid o al PSG. Con ogni probabilità il Liverpool avrà a disposizione tutti i suoi uomini offensivi, meno che il costantemente infortunato Sturridge, sarà fondamentale il lavoro di Coutinho fra le linee, se il brasiliano riuscirà districarsi dalla mediana composta dai due incontristi Mikel e Ramires potrà fare molto male. Credo che il Chelsea punterà sulle ripartenze, sarà dunque necessario per i due terzini Clyne e Moreno fare un lavoro di spinta in modo da abbassare ulteriormente il baricentro dei due esterni del Chelsea.

1 X 2: il pronostico di TCE

Franco: Fare un pronostico è abbastanza complicato perché può succedere davvero di tutto per le motivazioni elencate in precedenza ma un pareggio con reti è realisticamente possibile. Mourinho ha riperso 6 volte nelle ultime 12 gare di campionato; per raggiungere un numero analogo di sconfitte in campionato ci aveva messo 64 partite. I Blues mantengono una ottima tradizione contro il Liverpool essendo imbattuti da 8 match in tutte le competizioni (3W 5D). Parlando solo di Premier League invece il Chelsea è imbattuto dal 2011 e vanta nel testa a testa 1 vittoria e 2 pareggi di cui l’ultimo a Maggio di quest’anno con una rete per parte dei rispettivi capitani Terry e Gerrard per il risultato finale di 1-1. Il Liverpool non perde in campionato da 5 partite consecutive (1W 4D) e negli ultimi 10 incontri contro i londinesi ha segnato 9 volte rimanendo a secco solo in una occasione. Bisogna sottolineare però come i Reds fatichino lontano da casa vincendo solamente contro lo Stoke alla prima di campionato e venendo da 5 pareggi e 4 sconfitte in trasferta nelle ultime 10 giocate. Klopp dalla sua vanta invece un invidiabile bottino nel testa a testa contro Mourinho, trovandosi in vantaggio con 2 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta in memoria delle 4 partite che ci sono state al tempo tra Real Madrid e Borussia Dortmund (andata e ritorno nei giorni di Champions League ed andata e ritorno di semifinale sempre in Champions e nella stessa edizione).

Gianmarco: Dare un pronostico su una partita del genere è qualcosa che definire complicato sarebbe solamente un eufemismo: la voglia di riscatto del Chelsea o il salto definitivo di qualità del Liverpool? Mi affido alla seconda ma resto molto convinto che la doppia chance legata al pareggio sia la migliore. Vedo i Reds favoriti, soprattutto dal punto di vista mentale. Il club della Merseyside non strapazzerà il Chelsea ma se questo dovesse accadere Mourinho potrebbe salutare la sua adorata panchina. Dico 2-1, con Lallana goleador, per il resto spazio alla fantasia, caratteristica tipica di chi è innamorato del calcio inglese.

Nicholas: Vedo il Liverpool favorito, mi azzarderei di pronosticare una vittoria con due gol. Mourinho riproporrà la mediana composta da Mikel e Ramires, ed è qui che il Liverpool può sfondare per una miglior qualità in mezzo al campo. Mentre i Reds sono una squadra compatta che sta lentamente crescendo, l’ambiente dei Blues dalle voci di corridoio sono assolutamente destabilizzanti e possono essere compromettenti in vista di una partita decisiva.

Fonte foto: JTI