18, 33, 39. No, non stiamo giocando i numeri a lotto, queste 3 coppie di cifre sono i minuti in cui il Montreal Impact ha deciso di accedere al suo arsenale offensivo ed aprire il fuoco trafiggendo, dolorosamente, la squadra del miglior giocatore della Regular Season di MLS, Sebastian Giovinco. I Toronto FC tornano a casa, con la coda tra le gambe, in un match che li ha visti succubi per tutto l’arco della sfida. Ovviamente non poteva mancare il sigillo del campione: Didier Drogba. Negli ultimi tempi la MLS, etichettata come “campionato ricco ma privo di talento“, è stata spesso considerata una casa di riposo, l’ultimo Valzer concesso a delle icone del calcio mondiale, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Vedendo le prestazioni di Lampard e Pirlo non si può che dare ragione ai detrattori del campionato statunitense ma, come è noto, una rondine non fa primavera, tanto meno due.
Le prestazioni orribili dei due centrocampisti hanno trascinato nell’abisso i New York City FC che, nonostante sulla carta avessero una buona squadra, non sono riusciti a centrare i Play-Off. Non è solamente mancanza di professionalità, è la concorrenza sempre più agguerrita in un campionato “che nemmeno io mi aspetavo così competitivo” (Steven Gerrard). Ovviamente Frank ed Andrea sono solamente due eccezioni negative ed è ancora più ovvio che, al contrario, venga sottolineata la professionalità di alcune leggende che non hanno visto il trasferimento negli U.S.A. come una vacanza, tali sono: Gerrard, Kakà e l’autore del 3-0 nella sfida di ieri, Didier Drogba.
L’ ex numero 8 del Liverpool ci ha messo un po’ a carburare, alternando inizialmente prestazioni positive ad altre poco brillanti. Poi è arrivata la scossa: la voglia di non arrendersi mai è prevalsa sulla fantasia di rilassarsi dopo una vita di battaglie. Tutto ciò non è però bastato ai Los Angeles Galaxy per evitare l’eliminazione. I Seattle Sounders (di Obafemi Martins), dopo un primo tempo equilibrato, sono riusciti ad evitare gli extra-time grazie al gol del 3-2, firmato da Friberg che, in Serie A, vestì la maglia del Bologna nella stagione 2013-14, senza lasciare troppi ricordi.
Se credete che in MLS il calcio non sia percepito come in Europa, beh vi sbagliate di grosso: un esempio non può che offrircelo la sconfitta dei New England Revolution per mano dei DC United, la squadra della capitale. Nei minuti di recupero, con i New England sotto di una marcatura, un difensore dello United ha colpito la sfera con le mani dentro l’area: l’arbitro non fischia il calcio di rigore. Jermaine Jones si avventa sul refree e per un attimo le telecamere continuano a riprendere il gioco: in quella frazione di secondo succede il finimondo. Il mediano statunitense travolge fisicamente l’arbitro, il ragazzo non ci sta a perdere ma prende il secondo giallo (oltre a tante giornate di squalifica) e lascia la squadra al suo triste destino.
Sintomo di passione, di voglia di lasciare con il fiato in gola: ingredienti obbligatori per godersi una partita di pallone specialmente se questa si conclude solamente ai calci di rigore come Portland Timbers – Sporting Kansas City. Dopo 90 minuti di gioco il risultato è fermo sull’1-1, si va ai tempi supplementari. Nemeth porta nuovamente in vantaggio la squadra ospite ma il cuore dei Timbers non smette mai di battere e, a due minuti dalla fine, Urruti porta il match ai calci di rigore: ne tirano 11 a testa, decisivo è l’errore di Kempin (subentrato all’altro portiere, Melia): Portland è in festa, i Timbers sono agli ottavi di finale!