Champions League, Girone H – Zenit bestiale: anche l’OL si inchina. Valencia, successo col brivido sul Gent

Lo Zenit è semplicemente inarrestabile. Lo dice la classifica: dopo il successo all’esordio al Mestalla e quello casalingo contro il Gent, i russi (che mai avevano vinto le prime due gare di un girone di Champions) incrementano ulteriormente il proprio record personale, facendo tre su tre. Vittima questa volta è l’Olympique Lyonnais di Fournier, che al Petrovskiy si inchina per 3-1.

Lo Zenit si presenta alla gare senza Smolnikov, sostituito da Anyukov, ma di fatto con tutti gli altri titolari disponibili. Tra i pali Kerzhakov è ancora preferito a Lodygin. Nel Lione, 4-3-3 (ricordiamo l’assenza per infortunio del lungo degente Fekir), con Rafael schierato ala destra e Beauvue in panchina.

La gara si mette subito in discesa per i padroni di casa: dopo soli 3′, infatti, Gonalons perde una sanguinosa palla in mezzo al campo, Shatov verticalizza per Dzyuba – completamente solo – che controlla e fa secco Lopes. I francesi dovrebbero accennare una reazione, ma ciò non avviene. Anzi, sono i sine-belo-golubye a continuare a fare la gara, con un predominio territoriale abbastanza netto, e cercando – senza fortuna – di trovare la via del raddoppio. Che però non arriva.

A giungere è invece il pareggio dei francesi, a sorpresa, in avvio di secondo tempo, con Lacazette che sfiora appena un traversone dell’ex Paris Saint Germain Jallet e, grazie ad una dormita di Kerzhakov, trova il goal dell’1-1. Un parziale che dura appena sette minuti, il tempo necessario ad Hulk per inventarsi un goal dei suoi: palla presa a metà campo, dribbling su due avversari e bolide dai trenta metri che quasi sfonda la porta. Una rete straordinaria, giusto coronamento di una partita in cui il brasiliano stava recitando un ruolo importante.

Il contraccolpo psicologico sui ragazzi di Fournier è importante, tanto che lo Zenit si ritrova ad amministrare il vantaggio senza troppi problemi. E, col passare dei minuti, sfruttando l’allargarsi delle maglie bianche, trova anche il tris: ancora Shatov in versione assist-man serve Danny nel cuore dell’area di rigore. Per il portoghese è un gioco da ragazzi prendere la mira e battere Lopes. 3-1 il finale, Zenit a +8 sul terzo posto. La qualificazione è ormai ipotecata.

Nell’altra gara del girone, invece, il Valencia vince con qualche sofferenza in più del previsto contro un Gent ben disposto in campo nel suo tradizionale 3-4-2-1 e mai domo fino all’ultimo secondo. I padroni di casa partono fortissimo, creano diverse occasioni e passano al quarto d’ora di gioco: cross di Joao Cancelo, tocco di Feghouli prima e del danese Nielsen. Sfortunato è il difensore del Gent, con la palla che finisce nella propria porta. Per i valenciani c’è subito dopo l’occasione per raddoppiare, ma Sels abbassa la saracinesca su Dani Parejo. Con il passare del tempo il Gent esce dal guscio, e al 40′ trova il raddoppio, con uno splendido sinistro di Foket, bravo a controllare di petto e a fulminare il portiere dei padroni di casa Jaume Domenech. Serve un altro autogoal, questa volta di Mitrovic su cross di Gaya, al 70′ agli spagnoli per portare a casa l’intera posta.

RISULTATI: 

Zenit San Pietroburgo – Olympique Lyonnais 3-1
Valencia – Gent 2-1

Classifica: Zenit 9, Valencia 6, Lyon 1, Gent 1

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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