Cinque a zero. In 180 minuti il Napoli è stato capace di incassare cinque reti dal Viktoria Plzen, di segnarne zero. Un’uscita di scena ingloriosa dalla tanto detestata Europa League, snobbata sin dalla prima partita da Mazzarri e proseguita fino a febbraio soltanto per la voglia matta di Edinson Cavani di mostrare la sua forza all’Europa intera. Non che a Plzen, dopo lo sciagurato 0-3 del San Paolo di sette giorni fa, il Napoli si fosse presentato convinto del colpaccio: Hamsik rimasto in Italia, Cavani, Campagnaro, Cannavaro e Inler in panchina. Eppure ci si attendeva una prova d’orgoglio: gli azzurri tornano a casa con un 2-0 sul groppone, a secco per la terza partita di fila e con un calo di forma che comincia davvero a preoccupare.
Mazzarri sceglie un 4-3-3 con Rolando al centro della difesa, Calaiò centravanti e il trio Behrami-Donadel-Dzemaili a centrocampo. Gli azzurri provano a fare la partita, ma nè Insigne nè Pandev appaiono particolarmente ispirati. Gli uomini di Mazzarri, nemmeno tanto abituati al freddo di Plzen, provano soprattutto dalla distanza, visti anche i problemi di Kozacik in presa. Il Viktoria tiene bene il campo, prova a pungere – come sempre – in contropiede grazie alla velocità dello scatenato Kolar di Kovarik e della presenza di Bakos che diventa un tormento per il nervosissimo Gamberini. Zuniga e Maggio, alla fine i peggiori in campo, sono dei fantasmi, il Napoli fatica a compiere tre passaggi consecutivi. Al 45′, è ancora più certo che in Repubblica Ceca non ci sarà il miracolo.
Il supplizio continua nella ripresa: Mazzarri sbilancia la squadra come nell’andata, inserendo Cavani e Inler per Behrami e Donadel (ammoniti) per un 4-2-3-1 che più offensivo non si può. Il Viktoria osserva e ringrazia: in contropiede arrivano le reti che sanciscono il 2-0 finale. Al 51′ Rajtoral sfugge a Zuniga, mette in mezzo per un liberissimo Kovarik che di potenza infila un impreciso De Sanctis. Cavani non crea particolare scompiglio confermando il periodo di appannamento, il Napoli finisce col mollare la presa e subisce il 2-0 per opera del neo-entrato Tecl (lo stesso che all’andata firmò il 3-0), bravo a infilare con un destro a giro. I cechi sfiorano il 3-0 (traversa di Reznik), gli azzurri sono sfortunati in più occasioni nel finale (Insigne e Cavani) e non riescono a trovare neppure il gol della bandiera. Tra il nervosismo finale, Kasai manda tutti negli spogliatoi. Questo non è il vero Napoli.