City e United al comando, sarà derby di Manchester per il titolo?

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Le due facce di Manchester, tra qualche alto e basso (soprattutto in Champions), possono comunque sorridere in questo periodo, andiamo ad analizzare il loro momento:

C’è sicuramente una squadra di moda in questo avvio di campionato in Premier League ed è il Manchester City di Manuel Pellegrini, che dopo sei partite comanda in solitaria la classifica con sei punti di vantaggio  sul Manchester United.

Uno score che fino al k.o. interno con il West Ham era praticamente perfetto, da segnalare in particolar modo la tenuta difensiva della squadra dell’Ingegnere, con l’assetto arretrato che nella scorsa stagione era stato messo sotto accusa, soprattutto De Michelis e Mangala mai veramente performanti e un Kompany lontano parente rispetto ai suoi standard. Adesso sembra cambiato tutto e il belga è tornato ai livelli che conoscevamo e lo attestano tra i migliori centrali del mondo, mentre l’ex centrale del Porto ha iniziato in maniera ben più convincente. Mangala, però, non può dormire sonni tranquilli perché il City sul mercato ha speso 45 milioni per prelevare dal Valencia Nicolas Otamendi, che nella scorsa stagione a detta di molti è stato il miglior difensore della Liga.

Mercato sontuoso, che non ha visto soltanto l’arrivo di Otamendi ma anche di due golden boy, magari strapagati ma che però possono  fare la differenza sin da subito. Raheem Sterling ha lasciato il Liverpool per vincere e il suo inserimento in casa citizens sta funzionando più che discretamente. Attaccando per il 95% delle difese schierate come gli capita in campionato, i movimenti di Raheem, il suo fraseggio e le sue abilità nello stretto sono un upgrade incredibile per la squadra di Pellegrini.

A fare compagnia a Sterling il City ha deciso di prendere anche Kevin de Bruyne dal Wolfsburg con il giocatore belga che è arrivato negli ultimissimi giorni di mercato dopo una lunga telenovela estiva. Kevin sembra un progetto di grande giocatore sul punto di esplodere completamente, una macchina nello sfornare gol e assist, l’unico dubbio che c’è sul giocatore è quella della sua adattabilità ad un contesto di vertice come quello degli sky blues, Mourinho due anni fa non lo ritenne pronto, ora l’ex Chelsea viene da un ultimo anno stellare al Wolfsburg e proverà a conquistare anche la Premier League.

Punti deboli della squadra di Pellegirni? Forse il mancato arrivo di un attaccante che potesse affiancare o subentrare ad Aguero, sempre a rischio infortuni, in questo caso Bony non pare una garanzia.

Ma forse la manzanza più grave è quella di un profilo diverso di centrocampista con la coppia Tourè-Ferinandinho (o Fernando), che soprattutto in Champions League ha lasciato a desiderare nell’ultima stagione. Il brasiliano ha iniziato in maniera brillantissima la stagione andando anche a segno in due occasioni, ma è ancora tutta da verificare la sua consistenza a questi livelli.

Squadra dello Sceicco Mansour che è chiamata a fare assolutamente meglio in Europa dove nelle ultime quattro stagioni ha collezionato due eliminazioni ai gironi e due ko agli ottavi di finale, affrontando si in entrambe le occasioni il Barcelona ma giocando da piccola squadra e non dando mai la reale sensazione di poterci quantomeno credere ad un passaggio del turno, e la nuova campagna europea non è di certo iniziata bene con la prima sconfitta stagionale avvenuta proprio in Champions, in casa all’Ethiad contro la Juventus e complica subito il girone.

Le premesse rimangono comunque molto positive, sarà questo l’anno del Manchester City?

 

Il Manchester United che sta iniziando la seconda stagione sotto la gestione di Louis Van Gaal è una squadra migliorata rispetto alla scorsa annata e lo si è visto già dopo queste prime poche gare.

La strategia di Van Gaal è chiara, con una squadra che cerca di basare il suo gioco sul possesso palla, il famoso “gioco di posizione” che tanto è andato di moda negli ultimi anni con il Barcelona, in particolar modo sotto la gestione Guardiola che ha portato a livelli mai visti questo tipo di gioco.

L’olandese ha impostato la sua squadra con la chiara intenzione di far succedere il meno possibile all’interno di un match, provando dunque a gestire dalla panchina l’andamento della gara nel suo complesso.

Lo United si sta caratterizzando per una manovra molto ragionata, forse anche leggermente lenta ma che nelle prime partite ha pagato, soprattutto in fase difensiva dove non si sono visti i disastri ammirati nel primo periodo della scorsa stagione. In questo contesto sono apparsi molto più sicuri Smalling e Blind anche se l’affidabilità dei due giocatori è da constatare nel lungo periodo e magari in qualche match di alta classifica.

Unica pecca al momento? Qualche alto e basso di troppo, come testimonia la settimana appena trascorsa con i due match di campionato vinti in maniera convincente con Liverpool e Southampton e il brutto scivolone europeo in casa del Psv, match che per altro Rooney e compagni stavano pure vincendo.

Il mercato ha portato ottimi elementi come Darmian (tra i più positivi in questo inizio stagione), Schneiderlin, Schweinsteiger (anche se non ha ancora convinto appieno fino ad ora) e i due baby talenti da anteporre a Sterling e De Bruyne ovvero Memphis Depay e Anthony Martial con quest’ultimo che ha avuto un debutto da favola segnando ben 3 gol nelle prime due apparizioni. Un buon modo per allontanare la pressione riguardo le cifre spese dal club di Old Trafford per lui.

La vera pecca del mercato? Non aver trovato un attaccante all’altezza dopo le partenze di Van Persie (finito in Turchia) e Falcao (al termine del prestito) anche perché Rooney non sembra più quel giocatore ammirato alcune stagioni fa che giocava da 9 puro, le caratteristiche tecniche così come il fisico di Wayne è cambiato e   i ricambi all’attaccante inglese praticamente non esistono.

Più che mercato in entrata, forse la vera vittoria di Van Gaal in quest’estate è aver resistito agli attacchi del Real Madrid per De Gea ed essere riuscito a mantenere il portierone spagnolo seppur dopo una rocambolesca ultima giornata di mercato che vedeva l’ex Atletico Madrid praticamente già di ritorno in Spagna, ma che alla fine per problemi tecnici sui dettagli del contratto ha visto il giocatore rimanere di proprietà del Manchester United. Situazione che ha portato ad un rinnovo di contratto e subito dopo a ritrovare il campo da titolare  dopo aver visto le prime quattro gare dalla tribuna proprio in attesa di sviluppi sulla sua situazione.

I Diavoli Rossi sicuramente non partono favoriti, né in patria, né in Europa, ma ci sono i presupposti per dare filo da torcere ad ogni squadra del continente. E chissà, magari tornare già a vincere qualcosa dopo due anni di digiuno.