L’anno scorso, dopo cinque giornate senza vittorie, la sfida contro il RB Leipzig rappresentò per l’Union Berlin il primo sorriso stagionale. Fino al minuto 83 i tifosi di casa credevano nel bis, ma una sfortunata autorete di Parensen ha fissato il risultato sull’1-1. L’Union, che era passato in vantaggio con Brandy, si ritrova così a fare i conti con una pariggite acuta, con quattro X in cinque incontri e con un vizio al quale Düwel non è riuscito a trovare una cura: su otto reti subite, ben cinque sono state realizzate negli ultimi 10 minuti di gioco, vanificando l’ottimo inizio di stagione del portiere Daniel Haas, chiamato spesso ad un paio di interventi prodigiosi per partita. Il risultato, però, non deve oscurare la grintosa e determinata prestazione dei berlinesi, capaci di imbrigliare il RB Leipzig, squadra costruita per ambire alla promozione, con pressing a tutto campo e con grande furore agonistico.
Per la quinta gara di Zweiteliga, Norbert Düwel ripropone gli stessi giocatori della partita contro il Monaco 1860 di sette giorni fa, con la sola eccezione di Leistner che prende il posto dello squalificato Kessel. Ancora titolare il giovane kosovaro Zejnullahu dopo la sua buona prestazione contro i Leoni. Questo il 4 – 4 – 2: Haas – Trimmel, Leistner, Parensen, Schönheim – Brandy, Zejnullahu, Kreilach, Thiel – Skrzybski, Wood.
In un silenzio surreale architettato dai supporter di Köpenick come protesta contro la politica economica del RB Leipzig (ricordiamo società acquisita dalla Red Bull), è l’Union ad essere più nel match, vincendo vari contrasti e proponendosi maggiormente in attacco. Al 7’ il primo brivido: calcio di punizione da centrocampo battuto velocemente, palla per Brandy che di prima la alza per il capitano Kreilach, il quale a sua volta sempre di prima intenzione la rimette in area per Bobby Wood che in scivolata sfiora solo il pallone. Spiazzato il portiere avversario Coltorti, uscito a vuoto. Al 12’, invece, primo squillo Lipsia: “mister 2 milioni a stagione” Selke, dalla destra, butta un pallone basso in area di rigore sul quale si precipita l’italo-tedesco Bruno che però di prima incoccia male e butta la palla alle stelle. Al quarto d’ora, come promesso, i tifosi dell’Union rompono il silenzio e iniziano, rimpallando tra le due curve, un assordante coro “Eisern Union”. Giusto in tempo per festeggiare il gol del vantaggio: al 25’, Schönheim, su calcio di punizione, scodella in area un pallone morbido e delicato, Parensen lo ributta in mezzo di testa sul quale si tuffa in perfetta coordinazione Sören Brandy. Per il 30enne ex Duisburg, seconda rete in campionato ed esultanza ironica a muovere le mani come fossero ali, riprendendo il famoso motto della Red Bull. La squadra sassone accusa il colpo, i tifosi dell’An der Alten Försterei intonano sfottò “Alle Bulles sind Schweine” (tutti i tori sono maiali, chiaro riferimento al logo della bevanda energetica) così l’unica azione degli ospiti nel primo tempo si esaurisce al 31’ con un dubbio fuorigioco del terzino Klostermann che serve Selke, il quale segna a porta vuota, ma a gioco fermo.
Nel secondo tempo, l’Union abbassa leggermente il baricentro, costruisce poco e consegna il pallino del gioco agli ospiti, senza però andare troppo in riserva d’ossigeno. Ralf Rangnick mette in campo lo svedese Forsberg al posto di uno spaesato Poulsen ed è proprio il numero 10 del RB Leipzig a creare la prima vera palla gol: al 54’, in area di rigore, protegge bene la sfera spalle alla porta, mandando a vuoto Parensen entrato in scivolato e, a botta sicura, tira verso la porta. Intervento superbo di Daniel Haas che con la manona sinistra riesce a parare. Ottimo inizio di campionato per il 32enne tedesco che al 71’ è costretto a ripetersi: calcio di punizione dal limite, Zsolt Kalmár, subentrato per Bruno, indirizza la palla sopra la barriera, ma è agile e reattivo Haas che in tuffo sputa nuovamente la sfera. Tutto finito? Nemmeno a dirlo. Il Lipsia si riversa in avanti senza logica e dal nulla trova il pareggio proprio allo scadere: a sette minuti dal 90’, è ancora Kalmár a ricevere palla sulla fascia sinistra, palla buttata in mezzo alla “bene e meglio”, ma Parensen, nel tentativo di contrastare Quaschner (entrato al posto di Rani Khedira, fratello di Sami), la colpisce di ginocchio in scivolata, sorprendendo tutti.
«Non abbiamo motivo per essere imbarazzati – ha commentato Düwel al termine-. Il RB Leipzig ha avuto più possesso, ma era chiaro. Abbiamo fatto un errore alla fine e siamo stati brutalmente puniti con un autogol. Ma dobbiamo costruire su questa prestazione perché il gioco e l’impegno erano positivi», ha concluso l’allenatore dell’Union.
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