Viaggio nel “Modello inglese” – Il pugno duro: dalla Thatcher a Cameron

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Il giro di vite 
– Il vero anno di svolta però fu segnato dal 1991, col Football Offences Act, votato con gran tempestività dal governo Major. L’atto legislativo destinato a dare una sterzata definitiva al sistema seguiva essenzialmente le linee tracciata dal rapporto Taylor e si impegnò ad inasprire i provvedimenti già esistenti, nonché ad introdurne di nuovi. Già nel 1985 ricordiamo lo Sporting Even Act, che prevedeva il divieto assoluto di accedere allo stadio con bevande alcooliche, e il Public Order Act del 1986, che prescriveva il reato di “comportamento allarmante” nelle tifoserie.
I provvedimenti vennero potenziati e seguiti da altre decisioni radicali: una fra tutte, l’obbligo per tutti gli stadi di dotarsi esclusivamente di posti a sedere, eliminando le vecchie gradinate da cui si usava assistere alle partite in piedi, spesso ammassati in condizioni scomode e disagevoli,e soprattutto pericolose nei casi in cui sarebbe dovuto lasciare il posto per eventuali emergenze. Si facilitarono così le procedure di accesso e uscita dalle strutture, nonché l’identificazione di eventuali comportamenti irregolari. (3)

Un altro passo importante fu quello dell’eliminazione della responsabilità oggettiva, ogni club diventava responsabile in prima persona di ciò che accadeva nel proprio stadio, ed era perciò tenuto da quel momento a dotarsi di un proprio corpo di sicurezza professionale, e pagato. I moderni stewards insomma, muniti di manganello e di camcorder, incaricati di sorvegliare, documentare, segnalare, o allontanare i trasgressori. Anche i cori e gli atteggiamenti razzisti, oltre che il possesso di razzi e alto materiale pirotecnico, finirono sotto il torchio della polizia, facendo scattare immediatamente il divieto d’accesso allo stadio. Maggiore rilevanza penale venne data anche alle invasioni di invasione di campo. Soprattutto, le strutture vennero trasformate in vere e proprie fortezze. Dotate di telecamere interne ed esterne, nonché di celle detentive dove processare anche per direttissima i fermati, anche nel caso si tratti di “semplice” violenza verbale, ogni atto svolto allo stadio dai tifosi diventava immediatamente documentabile e perseguibile.

L’ampliamento esponenziale dei sistemi di sicurezza comportò comparabilmente un minore,o nullo, utilizzo delle forze di polizia, perlopiù limitato alle zone esterne allo stadio, dove si poteva operare comprensibilmente con maggiore facilità. (4)

Nasce la Premier League – Dopo la promulgazione delle norme venne dato atto al restyling definitivo dei campionati, che oltre all’aspetto cambiarono anche il nome e il numero di squadre. Nel 1992 nacque l’attuale Premier League, che prese il posto della vecchia Football League. E’ meglio ricordare che al centro dello scisma con la vecchia federazione ci fu però la questione dei diritti televisivi piuttosto che quella dell’ordine pubblico.

Gentlemen e hooligans – Dopo aver risolto, pur non nella totalità, il problema tifo in patria, rimaneva il problema della massiva presenza di hooligans che regolarmente accompagnavano le partite della nazionale inglese all’estero. Spinta fuori dagli stadi di casa, la componente più xenofoba e nazionalista del tifo inglese trovava sbocco nelle trasferte della propria nazionale di calcio: Euro 2000 non fece eccezione, e fu accompagnato da atti di frequente vandalismo e disordini, che si conclusero in arresti e rimpatri massicci di tifosi inglesi. Fu così che nei mesi immediatamente successivi alla manifestazione il governo Blair decise di adottare misure ancora più rigorose nei confronti degli hooligans. Il Football Disorder Act fu promulgato allo allo scopo di prevenire l’introduzione di tifosi violenti in altri paesi, e deliberò il diritto da parte della polizia di sequestrare il passaporto di un sospetto fino a cinque giorni prima di un incontro di calcio, anche sulla base di una certa discrezionalità, la cui sfera venne enormemente allargata. Per essere fermato bastava portare tatuaggi, simboli, o segni di vario tipo. Fu l’ultimo intervento di particolare rilevanza nell’iter legislativo che oggi ha condotto il tifo inglese ad essere radicalmente riformato. Purtroppo il problema culturale rimane ancora molto vivo, e la componente più reazionaria all’interno delle varie tifoserie è tutt’altro che sciolta.

Hillsborough Disaster Papers PublishedLa riabilitazione dei morti di Hillsborough “Le vittime e le famiglie hanno subito una doppia ingiustizia”. Nel 2012, dopo ventitré anni, e con un’inchiesta di una commissione indipendente, venne accertata la totale estraneità dei 96 morti di Hillsborough a qualsiasi atto criminale. Le scuse del primo ministro Cameron, più che chiudere il cerchio di una tragedia che rimane una ferità aperta nei cuori dei famigliari delle vittime, segnarono comunque la fine di un periodo di transizione del calcio inglese, i cui sforzi a conti fatti sono riusciti negli obiettivi che si erano proposti. La palla ora passa altrove.

 

Appendice

(3) Il primo stadio a dotarsi di posti in piedi fu il St. Johnstone di Perth, Scozia, già a partire dalla stagione 1989-90.

(4) A Newcastle la sicurezza è garantita da una Centrale operativa in un locale con vista sul campo. Vi si trovano 12 schermi televisivi collegati con 64 telecamere dentro e fuori lo stadio. Gli addetti possono muovere ogni telecamera. Eventuali fatti delittuosi possono essere ripresi, registrati e fotografati in modo da conoscerne gli autori. La centrale avverte gli uomini della sicurezza (circa 400 persone) perché blocchino il colpevole. In qualche caso, le foto sono distribuite alle uscite,per facilitarne l’identificazione. Vi sono sei celle gestite dalla polizia. Oltre al posto di guardia, c’è un locale per il rilevamento impronte e foto, e un locale per trasmettere dati segnaletici e risalire ai precedenti penali del fermato. La polizia può tenerlo in cella per ventiquattro ore, nel mentre il capo del servizio di polizia all’interno dello stadio si collega via computer col magistrato per decidere se il colpevole va processato per direttissima, e obbligarlo a presentarsi il giorno dopo in tribunale, o più tardi, rimettendolo in libertà.

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Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.