Sorprendente ma non troppo il risultato che esce dal St. Mary’s Stadium e cioè l’1-1 tra Southampton e Midtjylland. Due squadre con una modesta esperienza internazionale che hanno esaltato un agonismo esasperato che ha regalato un match aspro e poco spettacolare.
I danesi, eliminati solo per la regola dei gol in trasferta dai preliminari Champions per mano dell’Apoel, si presentavano in grande forma (primi e imbattuto nel loro campionato) mentre i “Saints” da una brutta sconfitta casalinga con l’Everton (0-3). Rispetto a quest’ultima Koeman mette in panca il terzino Soares, il centrocampista Davis e gli attaccanti Long e Tadic; al loro posto Caulker, lo spagnolo Romeu e in avanti Ward-Prowse e Jay Rodriguez (con gli inamovibili Manè-Pellè).
Inizio vivace dei danesi con qualche accelerata che mette in imbarazzo la difesa di casa e un’occasione: al quarto d’ora, sugli sviluppi di una punizione di Royer lo svedese Andersson calcia fuori di poco. Gli inglesi mantengono il possesso ma con assoluta sterilità e gli ospiti continuano a inserirsi con continuità nella difesa di casa (l’under 21 Sisto tra i più intraprendenti). Unica occasione rilevante per gli uomini di Koeman è con Manè con un destro dal limite, centrale e facile preda del portiere ospite Dahlin. Sul finire del primo tempo il gol ospite, a questo punto meritato: cross in area respinto in tuffo di testa da Fonte, palla che arriva a limite al finlandese Sparv che mira l’angolino alla destra di Stekelenburg e lo centra con un mancino esterno preciso. E’ il gol dell’ex, Sparv (non esulta) passò un triennio nelle giovanili del Southampton, senza mai esordire in prima squadra.
Nella ripresa subito la reazione dei padroni di casa che produce al decimo minuto il pareggio che arriva su rigore, guadagnato da Ward-Prowse (atterrato da Hansen) e trasformato da Rodriguez che torna così al gol dopo circa un anno e mezzo. Sull’onda dell’entusiasmo i “Saints” aumentano la pressione nella metacampo degli avversari che però si difendono con ordine grazie alla diga Sparv e all’attenta marcatura di Sviatchenko su Pellè. Nel finale Koeman mette dentro altri due attaccanti come Long e lo spagnolo Juanmi schierando quindi un poker offensivo che però non produce nulla (una punizione di Ward-Prowse a pochi centimetri dall’incrocio dei pali) se non proprio allo scadere del lungo recupero (sei minuti): cross in area dalla sinistra di Long e colpo di testa imperioso di Yoshida indirizzato in gol, ma evitato da un provvidenziale tuffo di Dahlin.