Niente da fare per Walter Zenga e i suoi giocatori, la Sampdoria non passa il terzo turno preliminare di Europa League e abbandona la competizione prima del previsto.
Scontato dire che la gara d’andata é stata fondamentale e determinante per il passaggio del turno, la partita sbagliata di sette giorni fa a Torino era stata già una mezza sentenza, quattro gol da recuperare sarebbero stati troppi per qualsiasi squadra, aldilà della superiorità tecnica evidente dei Doriani. Eppure i blucerchiati sono entrati in campo con orgoglio e cattiveria agonistica spingendo da subito sull’acceleratore, con la consapevolezza che più della prestazione oggi servivano i gol. Gol che arriva al 15′ con Eder che sblocca la partita e prova a dare un’iniezione di fiducia ai suoi compagni, prima rete in Europa per l’italo-brasiliano.
A differenza di quanto si possa facilmente immaginare, i padroni di casa non si fanno per nulla intimorire dal gol della Sampdoria e, anzi, si affacciano in avanti e provano immediatamente a recuperare lo svantaggio. La partita ci mette un attimo ad incattivirsi e i falli toccano la doppia cifra in pochi minuti. Tutto ciò non giova agli ospiti che faticano ad imporre il proprio gioco fino al 38′ quando Soriano ha sui piedi l’occasione per cambiare il match, il centrocampista doriano, però, impatta sul portiere avversario e butta alle ortiche una grande occasione. Il primo tempo si chiude con un brivido per la difesa ospite a seguito di una serie di rimpalli davanti a Viviano, il gol del Vojvodina avrebbe chiuso la partita con 45 minuti di anticipo.
La Ripresa é la fotocopia della prima frazione: la Samp ci prova in tutti i modi, i serbi si chiudono, provano a gestire e giocano di rimessa. Al 56′ il Vojvodina sfiora il pareggio, Viviano compie un vero e proprio miracolo respingendo una conclusione molto ravvicinata e tiene a galla i suoi. La partita prosegue alternando pause a piccoli lampi; con l’avanzare dei minuti viene fuori la migliore condizione fisica dei padroni di casa che addirittura provano a pareggiarla in diverse occasioni. Ma la Sampdoria non molla mai e al 70′ arriva un’altra svolta del match: uno-due devastante tra Eder e Muriel, l’italo-brasiliano apparecchia di tacco per il colombiano che al volo punisce Zakula. Gol bellissimo che genera fiducia tra gli uomini di Zenga che a questo punto prova il tutto per tutto e manda in campo anche il giovane Bonazzoli cambiando l’assetto della sua squadra. Tutto molto bello, ma non basta. Il triplice fischio dell’arbitro dà inizio ai festeggiamenti dei serbi che ottengono una qualificazione alquanto improbabile poco più di una settimana fa.
Esce dal campo a testa alta la Sampdoria, dimostrando che quella di sette giorni fa é stata soltanto una gara andata storta. Un incidente di percorso che purtroppo ha rovinato il sogno di tanti tifosi blucerchiati. Non é bastato il vero Eder, lontano parente del fantasma andato in campo nella gara d’andata, così come Viviano che ha parzialmente riscattato i disastri di Torino tenendo i suoi in gioco fino al novantesimo. Ripescati a giugno -a discapito dei cugini del Genoa- e ributtati all’inferno oggi. Forse era destino, forse solo sfortuna. Mentre la metà rossoblu di Genova esulta, l’Italia perde la sua prima squadra in Europa. Chi ben comincia..