Inizia la stagione europea delle italiane, con la Sampdoria che affronta all’Olimpico di Torino (a causa della momentanea inagibilità del Ferraris in ambito europeo) il Vojvodina, squadra che fu di Vujadin Boskov e anche di Sinisa Mihajlovic. I blucerchiati del nuovo corso di Walter Zenga scendono in campo con il 4-3-3 con Viviano in porta, in difesa Cassani, Palombo, Silvestre e Zukanovic, a centrocampo Fernando, Barreto e Soriano, tridente d’attacco composto da Krsticic, Eder e Muriel. Il Vojvodina, allenato dall’ex nazionale bulgaro Zagorcic risponde con il 4-2-3-1 con Zakula in porta, in difesa Vasilic, Pankov, Djuric e Nastic, in mediana Sekulic e Maksimovic, sulla trequarti Stanisavljevic, Ivanic e Puskaric, Ozegovic unica punta.
La prima occasione del match è per i blucerchiati al 2’, con Muriel che ha un bello spunto dal limite, ma che conclude male dai 20 metri. Due minuti dopo i serbi passano. Stanisavljevic mette palla in area, un rinvio corto di Fernando favorisce Ivanic in area, il capitano del Vojvodina scambia con Stanisavljevic, prende il tempo a Palombo e fulmina Viviano con un sinistro preciso a giro: 0-1. Un gol pesantissimo e importante per i serbi, che, galvanizzati dal vantaggio attaccano una Sampdoria tramortita.
Al 7’ Stanisavljevic su una punizione defilata dalla destra, disegna una parabola velenosa che costringe Viviano al corner. Due minuti dopo ci prova Pankov di testa sugli sviluppi di un corner di Puskaric, non trovando la porta di poco. La Sampdoria, apparsa nelle prime battute poco lucida e confusa, gradualmente alza il baricentro, alla ricerca del gol del pareggio. Al 22’ ci prova Fernando su una punizione accompagnata da uno schema in stile Catania 2009, con la sfera che si spegne a lato di poco. Il Vojvodina, che dopo un inizio molto vivace, si accontenta forte del vantaggio di giocare in contropiede, al 30’ va vicino al raddoppio proprio con una ripartenza. Sekulic apre sulla destra per Stanisavljevic che entra in area, approfitta di uno scontro tra Palombo e Silvestre e calcia con il destro, centrando in pieno la traversa. Un minuto dopo ci prova la Sampdoria con Eder, che servito in area da Muriel calcia decisamente male. Al 36’ ci prova Krsticic con uno spunto personale da destra concluso con un tiro strozzato in area, che non crea alcun pericolo e si spegne a lato. Al 41’ è la volta di Muriel, il cui tiro da 20 metri è bloccato da Zakula.
Nella ripresa rientrano gli stessi effettivi del primo tempo. Al 48’ il Vojvodina raddoppia. Ozegovic si invola in profondità e calcia, Viviano in uscita respinge, ma la sfera arriva a Stanisavljevic che a porta vuota insacca: 0-2. Il raddoppio dei serbi costringe la Sampdoria a buttarsi in avanti per cercare di ridurre il gap. Al 51’ ci prova Eder su punizione, la sfera è centrale e Zakula la allunga in corner. Quattro minuti dopo è lo stesso Eder a lavorare palla in area servendo Soriano a rimorchio, il centrocampista della nazionale tira sul primo palo, anche stavolta Zakula respinge. Al 58’ il Vojvodina cala il tris. Lancio morbidissimo di Nastic dalla metà campo dei biancorossi, la palla arriva a Ozegovic con la difesa doriana messa in maniera imbarazzante, Viviano esce a mo’ di kamikaze e la punta serba lo beffa con un pallonetto perfetto di destro: 0-3. Dopo il gol Zenga ridisegna la squadra inserendo Regini e Wzsolek al posto di un imbarazzante Palombo e di Krsticic, passando al 4-3-1-2 con il polacco da trequartista e Zukanovic scalato al centro della difesa, ma la partita è compromessa.
I serbi giocano in scioltezza e continuano a bussare dalle parti di Viviano prima con un tiro a giro di Ivanic, la cui mira però è sballata e poi con un tiro dal limite di Stanisavljevic, che si spegne a lato di poco. Al 72′ Zagorcic fa il primo cambio inserendo Palocevic al posto di Puskaric, cambio a cui Zenga risponde inserendo Bonazzoli al posto di Muriel. L’inerzia della partita però resta in mano ai serbi, che continuano a provarci prima con un tiro al 77′ di Palocevic bloccato da Viviano e poi all’ 84′ con un tiro in spaccata di Ozegovic su assist di Stanisavljevic, che si spegne alto. Zagorcic si gioca gli ultimi due cambi togliendo proprio Stanisavljevic e l’altro marcatore Ivanic, inserendo Stamenic e Babic per la passerella. Una passerella completata dal poker al 90′: Ozegovic riceve palla da Nastic, elude la marcatura di Barreto e Silvestre e batte Viviano con un sinistro piazzato; 0-4 e ghiaccio sull’Olimpico. La partita si spegne con il Vojvodina che ipoteca la qualificazione nel modo più incredibile e la Sampdoria che si prende un inevitabile standing booation e che compromette al primo step il suo percorso europeo. Un pessimo inizio per le squadre italiane nelle competizioni europee del 2015/2016 e soprattutto un pessimo inizio per Walter Zenga, che a fine partita ci ha messo la faccia dicendo a chiare lettere “E’ colpa mia” sotto la curva, difendendo una squadra apparsa comunque imbarazzante a fronte di un Vojvodina che al contrario ha dimostrato di essere una squadra interessante. Un gesto significativo e da apprezzare, ma che comunque non cancella la figura barbina. E a fine partita, si rende inevitabile la più banale delle citazioni, ma con una modifica: “Hanno ucciso l’Uomo Ragno chi sia stato lo si sa, una squadra biancorossa che viene da Novi Sad…”