Svizzera, Tce presenta la Super League 2015/16: restyling Basilea, Young Boys&Co in agguato

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Nel weekend è ripartita anche la Super League svizzera che, da sei anni, è sinonimo di Basilea. I rossoblù nell’ultimo sestennio hanno infatti portato a casa sei titoli nazionali di fila lasciando solo le briciole agli avversari (perse le ultime tre finali della coppa nazionale) ma rappresentando con onore il paese in Europa come dimostrano gli ultimi risultati nelle coppe europee (negli ultimi 4 anni due ottavi di finale in Champions, un quarto e una semifinale di Europa League). Il 18° titolo (stra)vinto nella scorsa primavera rimarrà nella storia perchè, essendo il decimo trofeo sollevato dalla sua creazione nel 1985, è stato celebrato da tutta la Federazione svizzera che ha consegnato una copia definitiva del trofeo alla società rossoblù con la seguente motivazione: “Dopo le straordinarie prestazioni del Basilea per i tifosi, la città, la regione e il calcio svizzero di alto livello negli ultimi 15 anni, la consegna del trofeo era più che giustificato”. Un campionato che, nonostante il dominio renano, ha registrato un buon afflusso di spettatori (media di circa 10mila spettatori a partita, la più alta quella nello stadio dello Young Boys) ma che forse dovrebbe rivedere una formula troppo tradizionale (nessun playoff nè playout e solo una retrocessione). La nuova stagione vede però proprio i campioni in carica alle prese con un pesante restyling obbligato a causa delle partenze di tecnico e elementi importanti della rosa e le avversarie (Young Boys, le due zurighesi e magari il Sion che ha schiantato proprio i rossoblù nella finale di coppa epilogo della stagione) sono in agguato pronte ad approfittare di eventuali defaillances dei “Bebbi” che tuttavia hanno già dimostrato negli anni precedenti come rispondano alla proprietà commutativa per cui cambiando il numero degli addendi (i protagonisti in panchina e sul campo) il risultato (vincente) non è cambiato.

CIWITGHUAAEhtF-BASILEA Si ricomincia da capo? Dopo l’ennesimo titolo nazionale sono partiti quattro protagonisti come capitan Streller (ritiro), il centrale Schar (all’Hoffenheim per 4 milioni), il centrocampista Frei (al Magonza) e il tecnico Paulo Sousa che ha salutato dopo una sola stagione, un po’ a sorpresa. Erede del portoghese scelto in fretta: sondato l’austriaco Hutter dimessosi da Salisburgo, si è poi virato sul più abbordabile Urs Fischer, bandiera dello Zurigo ma da due anni e mezzo al Thun con ottimi risultati in proporzione ai mezzi tecnici e finanziari a disposizione, tanto da meritarsi il premio di miglior allenatore del 2014. Fischer (accolto non benissimo dai suoi nuovi tifosi che lo vedono come uno “zurighese” e quindi nemico, ma lo era anche Gross che vinse molto in rossoblù) avrà a disposizione un’ottima rosa, con giovani sempre più maturi, vedi Derlis Gonzales, paraguagio protagonista alla recente Copa America (storico il suo rigore nell’1-1 contro Brasile). Finora gli arrivi certi sono quelli del terzino della nazionale Lang (a parametro zero dal Grasshoppers, era stato molto vicino alla Fiorentina nel mercato invernale), due centrali tutti da scoprire come il prestante danese Hoegh (24enne nato e cresciuto ad Odense) e il 19enne Akanji (under21 elvetico di origini nigeriane, reduce da una buona stagione a Winterthur) e due acquisti di peso a centrocampo come l’islandese Bjarnason (apprezzato a Pescara, un po’ meno alla Samp) e il ritorno di Kuzmanovic a Basilea dopo otto anni e mezzo ed esperienze in chiaroscuro tra Firenze, Stoccarda e Milano. Il vero colpo è stato però rimpiazzare capitan Streller (la fascia passerà a Delgado con Suchy vice) con un altro centravanti di peso come il nazionale austriaco Janko, una scommessa già vinta. Vaclik; Lang, Suchy, Hoegh, Traore; Kuzmanovic, Elneny; Gashi, Delgado, Gonzales; Janko

Embolo premiato come "Rookie del 2014/15" (www.facebook/)
Embolo premiato come “Rookie del 2014/15” (www.facebook.com/fcbasel1893)

YOUNG BOYS Ora o mai più. Col Basilea in assestamento dopo il cambio tecnico, i gialloneri possono forse colmare il gap dai rossoblù; per farlo però devono puntellare una rosa non ancora all’altezza dei rivali (si spera che il pivot Hoarau continui a segnare con regolarità come nella seconda metà della scorsa stagione) e di un eventuale ritorno al titolo nazionale lontano 30 anni. Partiti due elementi avulsi come l’uruguagio Vitkieviez e l’argentino Gonzalo Zarate i gialloneri hanno battuto due “colpi” entrambi in arrivo dal Benfica: in primis è arrivato il serbo Sulejmani, attaccante mancino in cerca di rilancio dopo un grave infortunio nel 2010 che rallentò una carriera galoppante in Olanda in maglia Ajax mai più ripartita davvero come hanno certificato le ultime due buie annate a Lisbona; secondo arrivo è il terzino svizzero Benito 23enne ceduto un estate fa dallo Zurigo al Benfica per 3 milioni di euro e rivenduto, dopo solo sei presenze in prima squadra, per la stessa cifra ai gialloneri. Troppo poco finora, anche se qualche elemento è tornato dai prestiti con rinnovate speranze di sfondare come il centrale under21 Wuthrich e l’esterno venezuelano Gonzalez e si parla bene del 18enne mediano di origini congolesi Zakaria arrivato dal Servette. Il vero colpo sarebbe però riportare in patria Blerim Dzemaili che sembra vicino all’accordo. Mvogo; Hadergionaj, Vilotic, Von Bergen, Lecjaks; Bertone, Gaijc; Steffen, Gerndt, Sulejmani; Hoarau

GRASSHOPPERS Si aspetta un deciso salto in avanti delle “Cavallette”, anche in termini di richiamo per i tifosi (solo il Vaduz e l’Aarau retrocesso hanno avuto meno spettatori nella scorsa stagione). Via finora metà dei titolari della scorsa, funesta, stagione: via il portiere Davari (non ha raccolto l’eredità di Burki, torna in Germania, a Bielefeld), il terzino Lang (svincolato, al Basilea), i centrali Grichting (ritiro), Jahic e Dingsdag (l’oalndese torna in patria al Nac), il promettente terzino under19 Garcia (cresciuto nelle giovanili, solo tre presenze in prima squadra, è passato al Werder Brema), il centrocampista albanese Abrashi (svincolato, va al Friburgo) e gli attaccanti Ngamukol e Ben Khalifa. Gli arrivi sono in generale elementi in cerca di rilancio, come tutto l’ambiente biancoblu e quindi scommesse: il portiere dell’Aarau retrocesso Mall, il terzino Antonov (20enne serbo, mancino, colpo interessante in prospettiva), il centrale francese Barthe (29enne di Avignone reduce da ben sette anni in Bulgaria prima al Litex poi al Ludogorets dove ha trovato pochissimo spazio nell’ultima stagione) il mediano croato Basic (bandiera del Lugano che arriva 27enne alla prima divisione) ma soprattutto il mancino svedese Kim Kallstrom solo tre anni fa tra i top centrocampisti europei ma reduce da un’esperienza dimenticabile allo Spartak Mosca con anche una parentesi all’Arsenal. Il tecnico Tami (ex vice del grande Kubi Kuhn, subentrato nel gennaio scorso senza riuscire ad invertire la rotta) punta forte sulla conferma del brasiliano Caio, a cui è stato prolungato il contratto. Vasic; Luthi, Gulen, Barthe, Bauer; Basic, Kallstrom; Ravet, Tarashaj, Caio; Dabbur

ZURIGO L’obiettivo primario è quello di far tornare i tifosi allo stadio (media di soli 3.000 spettatori, ormai conclamata l’esigenza di uno stadio di proprietà per la più grande città svizzera), ancora prima di tornare a lottare per il titolo. Mercato quasi fermo però: ceduti l’incerto portiere Da Costa (finito a Novara) e due baby talenti cresciuti in casa come Elvedi (18enne centrale ceduto per 6 milioni al Borussia Moenchengladbach) e la Oberlin (17enne seguito dallo United ma ceduto, forse con poca lungimiranza, al Salisburgo per 2 milioni) finora è arrivato, svincolato, solo il mediano ex nazionale Cabral reduce da due pessime esperienze tra Sunderland e Genoa ma in grado di tornare ai fasti di Basilea. Interessanti però i ritorni alla casa madre del trequartista Mariani (24anni, ottima stagione allo Schaffausen, 12 gol e 10 assist) e del terzino Di Gregorio (2 gol e 10 assist nel Lugano) oltre all’arrivo dell’ala mancina classe ’93 Kevin Bua, buona stagione in seconda divisione al Servette (5 gol e 9 assist). Mister Meier dovrà fare con quello che ha, cercando magari di migliorare (ingaggiato un nuovo preparatore atletico) una condizione fisica carente, causa principale del gran numero di reti subite nei finali di match. Brecher; Djimsiti, Nef, Kukeli, Koch; Rikan, Cabral; Buff, Chiumiento, C.Schneuwly; Sadiku

Coreografia del Sion (www.facebook.com/pages/FC-Sion)
Coreografia del Sion (www.facebook.com/pages/FC-Sion)

SION Sull’onda dell’entusiasmante finale di stagione culminata nella vittoria della coppa nazionale contro il super Basilea, il Sion di Tholot vede un futuro roseo e sta operando sul mercato per poter garantire ai propri tifosi una stagione da alta classifica e in campionato e dignitosa in Europa League. La prima mossa della dirigenza vallonese è stata quella di sfoltire la rosa dagli elementi in eccesso (via tra gli altri il mediano albanese Vullnet Basha, fratello del torinese Migjen,e il trequartista rumeno Herea) a cui però si sono riaggiunti alcuni elementi di ritorno da vari prestiti tra cui il terzino ex Lecce Cichero (reduce dalla Coppa America con la sua nazionale venezuelana), l’esterno destro di origini albanesi Kololli (buona stagione al Le Mont in Challenge League) e il centrocampista 22enne Matteo Fedele (risuccchiato anche lui nel buco nero Grasshoppers). L’unica faccia nuova è, per ora, l’ala mancina ceca Martin Zeman (nessuna parentela con Zdenek, Tholot ha iniziato schierandolo a destra) promettente in gioventù e ora, a 26 anni, (reduce da una stagione positiva in prestito dallo Sparta Praga al Pribram) pronto ad affrontare la terza avventura fuori confine dopo quelle dimenticabili tra con gli austriaci dell’Admira Wacker e gli slovacchi del Senica. La società riuscerà a tenere i gioielli, in primis Konatè, giocatore con la più alta percentuale di gol per squadra (il 34% di tutto il Sion). Vanins; Rufli, Zverotic, Vanczak, Jagne; Edimilson, Salatic; Assifuah, Carlitos, Zeman; Konatè

L'immagine della campagna abbonamenti (www.facebook.com/footballclublugano)
L’immagine della campagna abbonamenti del Lugano (www.facebook.com/footballclublugano)

LUGANO Il ritorno in Super League dopo 13 anni. Il vero, l’unico, colpo di mercato nel Canton Ticino è arrivato sulla panchina. L’arrivo di Zeman, aldilà del clamore mediatico e delle polemiche dell’ambiente e di ex dipendenti, è una scelta coraggiosa ma anche un investimento sul gioco più che sui singoli elementi della rosa che verrà comunque rivalutata sulle basi delle particolari esigenze del boemo profeta del 4-3-3. Mercato fermo, si inizierà la preparazione e si interverrà sulle indicazioni dei Zdenko; chi lo ama lo segua. Grave la partenza di Marko Basic, centrale-mediano croato col vizio del gol (dal 2008 in bianconero  nell’ultima stagione ben 13, record in carriera); proverà a sostituirlo il connazionale Pusic, medianone longilineo ex Zadar e Rijeka, bravo negli inserimenti. In arrivo anche il terzino destro Veseli (origini kosovare, da sempre in Inghilterra, passato dalle giovanili dei due Manchester poi presenze solo nelle “minors”), Goran Jozinovic, terzino sinistro 21enne ex Hajduk che si giocherà il posto da titolare con Denis Markaj, che ha prolungato il prestito dall’Aarau. Interessante l’arrivo in prestito di due giovani centrocampisti del vivaio Milan: il classe ’95 Piccinocchi (regista tutto fosforo) e il ’96 Mastalli, l’anno scorso capitano della Primavera rossonera guadagnandosi anche una presenza in Serie A; quest’ultimo in particolare è arrivato a “sostituire” un altro milanista,  l’under21 bosniaco Andrej Modic, che ha dovuto interrompere il periodo d i prova agli ordini di Zeman causa mancato ottenimento del permesso di lavoro. Mancano attaccanti però. Russo; Padalino, Malvino, Urbano, Markaj; Rey, Pusic, Mastalli; Tosetti, Rossini, Bottani

SAN GALLO Ci voleva una scossa, finora c’è stata solo in parte. In uscita scaricati i centrali Besle (capitano) e Kapiloto (l’israeliano se ne va dopo una sola stagione), Demiri (mediano macedone), l’esterno Roberto Rodriguez (stupisce la sua partenza, il fratello maggiore di Ricardo terzino della nazionale sebbene non sempre titolare vedeva bene la porta) e la punta Sikorski (talento austriaco-polacco persosi per strada), in arrivo il terzino Angha (21enne di origine congolese torna in Svizzera dopo cinque anni e mezzo, cresciuto nello Zurigo prima e nelle giovanili dell’Arsenal, ultime due stagioni a Norimberga e nel Monaco 1860), la potente ala mancina Sandro Gotal (austriaco nato nella provincia austriaca di Vorarlberg ed è cresciuto, non lontano dal confine con la Svizzera con origini in Croazia, dove ha disputato l’ultimo buon campionato, nell’Hajduk Spalato con 12 reti) e il mediano Witter dal Lucerna in cerca di rilancio per tornare ai tempi in cui fu convocato in nazionale. Il tecnico lussemburghese Saibene (inizia la sua quinta stagione, con che stimoli?) sta provando con la dirigenza a centrare due obiettivi di mercato: il ritorno di Karanovic (punta di riserva dal buon fiuto del gol, non ha rinnovato ma ha continuato ad allenarsi col club) e quello di Tranquillo Barnetta, nato e cresciuto a San Gallo, che dopo un decennio in Bundesliga potrebbe cercare un rilancio nella sua città. Lopar; Angha, Russo, Thrier, Facchinetti; Janjatovic, Wiss, Luiz; Tafer, Mathys, Bunjaku

Ciriaco Sforza in un allenamento del Thun (www.facebook.com/fcthun)
Ciriaco Sforza in un allenamento del Thun (www.facebook.com/fcthun)

THUN Il Thun cerca di farsi bello per l’Europa League e prepararsi ad un campionato di vertice: l’avvio del mercato è poco convincente però. Sono partiti punti fermi come l’esterno venezuelano Gonzalez (ritorna dal prestito allo Young Boys) e soprattutto il bomber finlandese Sadik (svincolato) che non vengono rimpiazzati all’altezza dagli arrivi dalla Challenge League dell’ala destra Peyretti (21enne francese, buona stagione al Biel-Bienne) e della punta Buess (22enne nato e cresciuto a Basilea, 11 gol e 11 assist al Wohlen). La partenza più grave è quella di mister Fischer, al posto del quale è stata lanciata la scommessa Ciriaco Sforza sedotto e abbandonato dal Lugano ma evidentemente “caduto in piedi” arrivando in un club stabile (negli ultimi 4 anni una volta sesto poi sempre quinto) che però  non potrà ambire a molto di più senza una vera punta, come dimostra anche l’esordio non entusiasmante in Europa League (pareggio in extremis in Israele). Faivre; Glarner, Reinmann, Burki, Schirinzi; Wittwer, Hediger, Frontino; Rapp, Ferreira, Buess.

VADUZ Il club rappresentante di Liechtenstein (ma che paradossalmente schiera spesso più giocatori svizzeri dei club elvetici), già nella storia per aver centrato la sua prima salvezza in Super League, punta ad una continuità di lungo termine. Intanto sta ben figurando in Europa League dove potrebbe incontrare proprio una svizzera (il Thun). Mister Contini ha cercato di rinforzare la rosa imparando dagli errori della scorsa stagione: finiti i prestiti del terzino Untersee, del centrocampista Kryezu e dell’attaccante nordcoreano Kwang-Ryong Pak sono già arrivati elementi interessanti come il prestante centrale Buhler (23enne scuola Lucerna reduce da due buone stagioni nella seconda serie al Wohlen), il centrocampista croato Kukuruzovic (nato e cresciuto a Thun, tre discrete stagioni a Zurigo poi una breve e deludente avventura in Ungheria al Ferencvaros), il trequartista marocchino-olandese Messaoud (24 anni, positiva stagione col Willem II, la sua prima in Eredivisie) e anche l’attaccante paraguaiano Caballero (20 anni punta d’area di rigore, da due anni nella seconda divisione portoghese mandato in prestito dal Porto, proprietario del cartellino) ma il vero colpo è l’arrivo del nazionale Moreno Costanzo in prestito dallo Young Boys (l’anno scorso sempre in prestito all’Aarau retrocesso). Jehle; Aliji, Pergl, Grippo, Von Niderhausern; Lang, Kukuruzovic, Costanzo; Schurpf, Sutter, Neumayr

LUCERNA La bontà della scelta di mettere Babbel in panchina ha fruttato subito: salvezza tranquilla per i biancoblu. Il tecnico tedesco può ora cominciare una stagione dall’inizio con rinnovate ambizioni e una conoscenza dell’ambiente fondamentale per poter operare sul mercato con cognizione di causa: salutati il mediano Wiss e l’ala destra Winter, finora sono arrivati tre connazionali di Babbel come il terzino destro Schachten (30enne, era da 4 stagioni al Sankt Pauli) e i mediani Fandrich (berlinese 24enne con vocazione offensiva in arrivo da Lipsia, assistito dal figlio di Karl-Heinz Rumenigge) e Brandenburgen (20enne in prestito dal Borussia Moenchengladbach allenato dallo svizzero Favre, nel giro dell’Under20 ma non presente ai recenti Mondiali), in più sono tornati dai loro prestiti il centrale tunisino classe ’94 Matri e il centrocampista dell’Under21 svizzera Kryeziu (discreta stagione a Vaduz). Con una buona partenza (i biancoblù non la azzeccano da tre stagioni di fila) si potrà ambire alla prima metà della classifica. Zibung; Thiesson, Sarr, Affolter, Lustenberger; Freuler, Dubai, Fandrich; Jantscher; Lezcano, M.Schneuwly

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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