Il Portogallo under-21 asfalta la coetanea Germania con una manita che resterà per sempre nella storia: è ad oggi la peggior sconfitta tedesca in un campionato europeo under-21 e il più ampio scarto di sempre nella fase a eliminazione diretta di questa competizione. I lusitani segnano cinque volte, con cinque marcatori differenti, trovando il successo per la tredicesima volta consecutiva in gare in cui hanno segnato almeno due gol. Ma d’altronde i teutonici avevano trovato la vittoria solo in un’occasione nelle ultime sei partite ufficiali, quella netta contro la Danimarca. Adesso i portoghesi hanno la possibilità di alzare al cielo il primo titolo europeo dopo la finale persa nel ’94 proprio contro l’Italia.
Rui Jorge replica il 4-3-1-2 dell’ultimo match con William Carvalho in cabina di regia, Sérgio Oliveira e João Mário ai lati, Bernardo Silva tre le linee e la coppia di punte esterne Ivan Cavaleiro e Ricardo in avanguardia. Horst Hrubesch risponde col 4-1-4-1 con Geis perno del centrocampo, Emre Can e Kimmich qualche metro più avanti, Younes e Schulz larghi e Volland terminale offensivo. Ma è la qualità dei portoghesi a mettersi subito in evidenza, la circolazione di palla è rapida e intelligente e le occasioni sono solo una fisiologica conseguenza. Al quarto d’ora Ricardo tocca al linea di fondo e appoggia per l’inserimento di Sérgio Oliveira ma il suo destro si stampa solo sul palo. Poco male, l’affondo lusitano non tarda ad arrivare.
Al 25’ Carvalho smista, Bernardo Silva duetta con Ivan Cavaleiro sulla fascia sinistra e a tu per tu con ter Stegen infila il vantaggio. Il raddoppio arriva otto minuti più tardi da calcio d’angolo, con il tap-in vincente di Ricardo, colpevolmente dimenticato dalla retroguardia teutonica. Sull’altro fronte solo Younes prova a inventare qualcosa, ma trova sulla sua strada José Sá, e allo scadere arriva il tre a zero del Portogallo. Fiammata a sinistra, cambio di gioco per João Mário, e stangata di Ivan Cavaleiro: non c’è mai stata gara.
Il secondo tempo ricomincia con Ricardo Horta al posto di Ivan Cavaleiro e con la punta Max Meyer che rileva Geis (e il conseguente abbassamento di Emre Can e Kimmich in mediana per un classico 4-4-2), ma ai portoghesi bastano appena quarantacinque secondi per continuare la goleada: l’ennesimo scarico per l’inserimento, stavolta di João Mário che aiutato da una deviazione trova il quattro a zero. A questo punto Rui Jorge si priva anche di Bernardo Silva per far entrare Rafa Silva, mentre Hrubesch inserisce Bittencourt per Schulz.
Di fatto la Germania non dà mai l’impressione di poter rientrare in partita, in quarantasei minuti ha incassato il doppio delle reti subite nel girone (quattro contro due). Anzi è il Portogallo a spingere ininterrottamente, finché al 72’ arriva il quinto schiaffo: João Cancelo crossa e Ricardo Horta taglia sul primo palo e anticipa tutti di testa sul primo palo. Cinque a zero. C’è tempo per il secondo giallo a Bittencourt e poco più: il Portogallo, grande favorito della competizione, si proietta in finale con un ottimismo che mai aveva permeato la sua nazionale nella storia della sua under-21.