Boca-River 2-0: Primo superclásico agli Xeneizes – Con i gol dei subentrati Pavón e Pablo Pérez il Boca Juniors annienta gli acerrimi rivali del River Plate e guadagna la prima posizione in solitaria aggiudicandosi il primo capitolo della saga del Supermaggio argentino.
I cambi fanno la felicità – Le forze fresche apportano energie nuove, sono linfa vitale per portare a termine una missione. Se inserite al momento giusto, le forze fresche possono cambiare il corso della storia. Cristian Pavón e Pablo Pérez l’hanno “combinata grossa”. Hanno modificato il corso della storia della partita più importante del mondo. Hanno saputo domare un fiume in piena al loro debutto ufficiale in un Boca-River, hanno remato con grinta e determinazione verso la sponda azul y oro e, nel finale, il River è affondato.
Nel Boca Juniors Orion torna tra i pali dopo la lunga squalifica, Guillermo Burdisso sostituisce Torsiglieri, il giovane Cubas occupa la posizione di Gago lasciato inizialmente a riposo e Chávez è schierato sul lato sinistro del tridente completato da Osvaldo e Carrizo.
Arruabarrena, dunque, introduce qualche variante ma senza esagerare con il turnover in vista della doppia sfida di Libertadores. Stesso ragionamento per il Muñeco Gallardo che manda in campo la formazione tipo – se mai ne avesse in mente una – fatta eccezione per Mammana laterale destro e Driussi nel ruolo di esterno sinistro libero di fluttuare tra le linee alle spalle delle due punte Téo Gutiérrez e Mora.
Barovero e compagni entrano sul terreno di gioco in silenzio, lentamente. Non si fanno distrarre dall’imponente voce della Doce. Partono subito a razzo, con personalità e dopo nemmeno un minuto raggiungono l’area di rigore boquense. Sarà una coincidenza. Il Boca riprende il possesso del pallone e la lotta si sviluppa quasi esclusivamente nel cerchio di centrocampo. Non c’è una squadra a prevalere. Intorno al decimo minuto, in seguito a un corner Burdisso contende la sfera a un paio di avversari, la palla s’impenna, Burdisso la controlla ma Osvaldo gli ruba il tempo e in girata coglie un palo terrificante. Si ritorna a battagliare nella terra di mezzo. Non ci sono dominatori. Raramente si va oltre la trequarti campo fino a quando al trentesimo un ottimo giro-palla non libera Carrizo sulla destra, assist a rimorchio, delizioso velo di Meli ma Chávez la spara alle stelle. Il Boca Juniors – più impreciso del solito – ha costruito le migliori chances.
Sul finire della prima frazione il River Plate esegue la miglior giocata della sua partita: Driussi evita l’anticipo di Cubas e stimola la corsa di Téo sulla sinistra, pausa del colombiano che serve l’accorrente Carlos Sánchez, esterno destro e traversa clamorosa. È l’epilogo di un primo tempo combattuto, caratterizzato da sprazzi di classe, rimasti però tali.
Nella ripresa, come spesso accade, le energie si esauriscono e le squadre necessitano delle forze fresche di cui abbiamo parlato prima. Nel Millo sono Cavenaghi e il Pity Martínez a prendere il posto di Téo e Driussi. Tra le fila degli Xeneizes, come già detto, sono Pavón e Pérez a marcare la differenza. Al minuto 39, Osvaldo corre indisturbato sulla destra lanciato da Lodeiro, mette al centro, il numero 10 non ci arriva, Pérez la prolunga e Pavón pesca l’angolino lasciato scoperto da Barovero. 1-0. Due minuti più tardi Pérez, di tacco, invita Lodeiro ad andare in porta, Barovero lo anticipa ma la palla finisce di nuovo tra i piedi dell’ex Newell’s che segna. 2-0. River impotente di fronte all’entusiasmo Xeneize, incapace di reagire di fronte al catino bollente della Bombonera. Gallardo è affranto. Arruabarrena esplode di gioia. Va al Boca Juniors il primo capitolo della trilogia di maggio Boca-River. L’autore della saga, il dio del fútbol, ha assegnato la prima sfida. Che ne sarà delle prossime due di Libertadores?