Aria di novità per quanto riguarda la Liga: il governo spagnolo, infatti, ha emanato un decreto che sancisce la vendita centralizzata dei diritti televisivi a partire dal 2016. Secondo il Vice-Premier spagnolo, Soraya Sáenz, questa novità garantirà maggior equilibrio e competitività al campionato spagnolo, strangolato (salvo casi eccezionali come l’Atletico Madrid di Simeone e in passato il Valencia di Benitez) dal dualismo Barça-Real. La Liga, quindi, si allinea a quanto già precedentemente fatto dalle maggiori leghe europee ed abbandona la vendita “individuale” dei diritti tv, meccanismo che ha consentito a Barcellona e Real Madrid di introitare la bellezza del 40% dei diritti televisivi globali del campionato spagnolo (755 milioni).
Le due big spagnole, però, non si sono opposte affatto alla modifica, in quanto confidano che la vendita centralizzata possa portare ulteriori introiti alle proprie casse. La decisione presa dal governo ha evitato che le altre squadre spagnole, da diverso tempo sul piede di guerra, attuassero uno sciopero ad oltranza per vedere riconosciuti i propri diritti. Secondo alcune stime fornite da alcuni esperti, la vendita centralizzata dei diritti consentirebbe alla Liga di introitare una cifra di 1,5 milioni annui, raddoppiando, di fatto, la cifra complessivamente incassata con l’attuale sistema. La ripartizione prevederebbe che i 42 club di Liga e Segunda Division si spartiscano il 92% della torta (alla prima divisione spetterebbe l’83%), mentre la restante parte spetterebbe alla Federcalcio spagnola e a finanziare le società dilettantistiche.