Berlino, tifosi espongono bandiera di Israele per un loro giocatore. Polizia la rimuove

Israele Union Berlin

UNION BERLIN ISRAELE – Negli stadi tedeschi, il controllo su striscioni e messaggi contrari al buon gusto e all’etica sportiva è particolarmente severo. Occhi minuziosi e giusti che, però, possono commettere qualche clamoroso abbaglio scambiando una bandiera di supporto, in una provocazione politica.

Domenica scorsa, allo stadio An der Alten Försterei, durante il match tra Union Berlino e Ingolstadt finito 2-2, la polizia berlinese ha ordinato ai supporter ospiti di rimuovere una bandiera di Israele che avevano srotolato a sostegno di Almog Cohen, centrocampista della squadra bavarese. E’ stato lo stesso 26enne giocatore, nato a Be’er Sheva, a raccontare l’accaduto sul suo profilo twitter. Attraverso il suo account, il nazionale israeliano, ha scritto in ebraico: “Oggi, una bandiera israeliana è stata rimossa durante la trasferta contro l’Union Berlino. Una bandiera portata da tifosi tedeschi e rimossa dalla polizia locale. ‘Nessuna bandiera ebrea’, hanno detto. E questo è l’unico campo dov’è successo”.

Pronte le scuse della polizia della capitale tedesca: il presidente del dipartimento, Klaus Kandt, ha ammesso l’errore, interpretando l’esposizione della bandiera di Israele come atto politico non consentito. “Chiedo scusa a tutte le persone coinvolte – ha detto Kandt – perché il compito della polizia è proteggere la libertà di espressione e non il contrario”.

Il quotidiano Bild, però, suppone che la polizia abbia voluto evitare disquisizioni politiche data la grande comunità palestinese che vive a Berlino che, secondo alcune stime, conta circa 30.000 persone, tra cui anche quelli con cittadinanza tedesca. Sempre lo stesso quotidiano tedesco si domanda se l’Union Berlino avesse potuto fare qualcosa. Le normative, infatti, in determinati casi, danno la possibilità alla società di casa di annullare le disposizioni della polizia, ma il portavoce della squadra di Köpenick, Christian Arbeit, taglia corto: “La polizia ha preso questa decisione per ragioni di sicurezza. Se fosse successo qualcosa, saremmo stati noi i responsabili”.

Uno strappo che, nell’ambiente, sperano di aver già cucito. Eppure quando Cohen ha chiesto se sono state vietate altre bandiere, gli han risposto: “No. Solo quella di Israele”.

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Giornalista, nato a Bari in un ambiente dove gli si diceva di tifare per i bianco-rossi, ha seguito il suggerimento alla lettera appassionandosi all'Union Berlin. Fidanzato ufficialmente con il club dal 12 agosto del 2012 quando ha assistito ad una partita per la prima volta nello stadio An der Alten Försterei. Ama i cappelli: i suoi, quello di De Gregori, di Charlie Brown, di Alan Grant e di Nereo Rocco.