Continua il digiuno del Villarreal che non segna su azione da 630 minuti, la peggior striscia da quando gioca in massima serie, ma salva la faccia all’Anoeta, catino nel quale in questa stagione sono caduti in serie Real Madrid, Barcellona, Atlético Madrid e Siviglia. Con una formazione quasi obbligata e quattro canterani convocati dimostra di avere nelle corde un buon gioco e fornisce buone indicazioni in vista del finale di campionato, ancora molto aperto in chiave qualificazione europea. Ma i numeri dicono che la serie di partite senza vittoria si allunga a nove: in Primera e con lo stesso allenatore era accaduto soltanto nel ’99 con Irulegui.
David Moyes modella il suo classico 4-2-3-1 con Granero e Rubén Pardo in cabina di regia e Zurutuza ad agire leggermente più alto in una sorta di 4-3-3 deforme, in cui Xabi Prieto e Carlos Vela assumono il ruolo di esterni alti e Agirretxe la punta di diamante. Marcelino è invece costretto a reinventare la formazione con i vari Musacchio, Bruno, Chéryshev, Giovani, Uche e Vietto in infermeria. Al centro della difesa, con Bailly squalificato, è costretto a mettere Dorado e Víctor Ruiz, mentre in attacco Gerard Moreno è affiancato da Joel Campbell. Nonostante tutto però il Villarreal, sulla falsariga di quanto visto contro il Córdoba, gestisce il traffico in mezzo al campo con una manovra fluida e continua che porta il Sottomarino giallo più volte sottoporta.
Il movimento delle due punte, indotte ad allargarsi per aprire il gioco, porta i centrocampisti a inserirsi per alimentare l’azione laddove i centrali della Real Sociedad sono portati a seguire il diretto marcatore, ma il folto schermo difensivo di un centrocampo basco perennemente aiutato dai ripiegamenti di Zurutuza limita i danni. Dall’altra parte gli uomini di Moyes inducono le principali preoccupazioni ai castellonensi sulle fasce, da cui scaturiscono un buon pugno di traversoni, anche perché sulle ali il Submarino giallo oltre a schierare due terzini in difesa, ne ha un altro a centrocampo e un vertice basso come Jonathan sull’altro lato. Ragion per cui il principale punto di forza dei txuri-urdin, la potenza di fuoco sugli esterni, viene smorzata da una controffensiva tattica studiata a tavolino da Marcelino che ha escluso dai titolari Moi Gómez, ala nuda e cruda, in favore di Jaume Costa con Jokić in difesa.
La seconda parte non ricomincia nel migliore dei modi per gli ospiti. Dopo neanche dieci minuti Marcelino è obbligato al primo cambio: Dorado si infortunia (aveva recuperato in extremis dopo uno stiramento al tricipite) e, senza altri centrali in panca, subentra Rukavina mentre Mario Gaspar si sposta al centro della difesa. I padroni di casa crescono in intensità, ma continuano a creare pericoli solamente sulle palle alte (e perciò anche sui calci piazzati), così Moyes inserisce Canales e ‘Chory’ Castro per aumentare il quoziente qualitativo tra le linee, al che Marcelino risponde con Moi Gómez e l’esordiente Fran Sol.
Il Villarreal cresce con il passare dei minuti ed al 79′ rischia di passare in vantaggio: Trigueros sciupa clamorosamente da due passi facendo disperare i tifosi groguet. La risposta della Real Sociedad arriva sul finire di match, ottima incursione di Chori Castro che però si infrange su Asenjo. Il finale è da brividi. All’88’ Joel Campbell la butta in rete ma non è dello stesso avviso il guardalinee, che fischia il fuorigioco. Al 94′ è invece Mario a far tremare i padroni di casa centrando in pieno il palo a tempo scaduto. Non c’è più tempo, è zero a zero tra Villarreal e Real Sociedad.