Champions League, calendari sconvolti: 25 anni fa era tutto diverso

Calendario Champions League (Ansa) Tuttocalcioestero.it
Nella stagione 1999/00 servirono più partite per vincere la Champions League e la Coppa del Re. Ecco cosa è emerso da un report sulla squadra più titolata del mondo.
Gli attuali calendari sono molto fitti di appuntamenti. I giocatori non si riposano mai e questo determina un aumento degli infortuni. Le rosee per sopperire a questo problema devono essere sempre più larghe. Al Real Madrid bastarono solo 11 partite per sollevare la sua settima Coppa dei Campioni ad Amsterdam nel 1998. Era un’altra epoca, ma già due anni dopo cambiarono le regole per accrescere lo spettacolo.
La Casablanca si aggiudicò a Parigi la vittoria contro il Valencia, dopo aver giocato un totale di 17 match. La UEFA aveva modificato il calendario e aumentato il numero di partite. I Blancos, dopo aver disputato lo spareggi per accedere agli ottavi contro il Manchester City, vincerebbero quest’anno con le stesse 17 partite del 2000. Se confrontiamo il calendario attuale con quello di inizio secolo, vi sono anche meno partite in Coppa del Re.
La competizione spagnola si era giocata, nel 2000, in due partite dei sedicesimi di finale. Nella stagione 1999/00, invece, la Supercoppa spagnola si è giocata in due gare, entrambe disputate nell’arco di sette giorni nel mese di agosto. La Liga, invece, ha mantenuto il format di 38 partite complessive, date le 20 partecipanti. L’eccezione è Coppa del Mondo per club FIFA, che quest’anno si disputerà per la prima volta in un format che potrebbe prevedere altre sette partite per i top club. Ecco chi potrebbe essere il nuovo acquisto del Real Madrid.
Nuova Champions League sotto accusa
Dal 2003/04 la Coppa dalle Grandi Orecchie si è disputata in una sola fase a gironi. Questo format consentiva ai club di vincere la competizione in 13 partite ed era apprezzatissimo anche dai tifosi. E’ rimasto invariato per due decenni. In questa annata la UEFA ha deciso di cambiare le regole ma il vecchio format con i gironi piuttosto che con la classifica risultava essere più avvincente.

Nel calcio attuale si bada solo ai soldi. La salute dei calciatori ora è più a rischio che mai, anche perché le sfide in nazionale sono sempre maggiori con tanti nuovi format proposti nel corso degli ultimi anni. In questa panorama abbiamo capito che anche 25 anni fa il calcio europeo era affannoso e non c’erano le tecniche di recupero attuali e l’attenzione alla nutrizione di oggi. La differenza è che il calciatori di questa generazione sono strapagati per affrontare gli impegni con i club.