Tony Bloom (presidente del Brighton) espande il suo impero calcistico: acquisita una quota del Melbourne Victory

Tony Bloom (presidente del Brighton) espande il suo impero calcistico: acquisita una quota del Melbourne Victory

Tony Bloom

L’universo calcistico di Tony Bloom si allarga ancora. Il presidente del Brighton & Hove Albion, artefice della trasformazione del club in una solida realtà della Premier League, ha acquisito una quota del 19,1% nel Melbourne Victory, con un’opzione per incrementare progressivamente la sua partecipazione. L’annuncio è arrivato direttamente dalla società australiana, che ha sottolineato il potenziale della nuova partnership.

Non è la prima volta per Bloom

L’investimento di Bloom, noto anche per la sua carriera nel poker professionistico, non rappresenta il suo primo passo nel mondo del calcio. Oltre alla guida del Brighton, l’inglese è già coinvolto nella gestione del Royale Union Saint-Gilloise, club della massima divisione belga. La strategia, che ha già dato frutti in Inghilterra e Belgio, sembra ora pronta a essere replicata anche in Australia.

“La mia partecipazione riflette la fiducia nella visione e nella leadership del club,” ha dichiarato Bloom in una nota ufficiale rilasciata dal Melbourne Victory. “Vedo un enorme potenziale di crescita e successo, sia dentro che fuori dal campo”.

Dall’altra parte, il presidente del Melbourne Victory, John Dovaston, ha accolto con entusiasmo il nuovo investitore, evidenziando il valore aggiunto che il suo ingresso potrebbe portare alla società. “L’esperienza e le competenze di Tony nel calcio sono ben note”, ha affermato, aggiungendo che il Brighton viene considerato uno dei club meglio gestiti del campionato inglese. Sebbene l’investimento sia stato presentato come indipendente dalle altre attività calcistiche di Bloom, il network dell’imprenditore britannico potrebbe rivelarsi determinante per il futuro del club australiano.

Il Melbourne Victory, squadra con un palmarès di quattro titoli in A-League, non solleva il trofeo dal 2018. L’ingresso di Bloom potrebbe dunque rappresentare l’inizio di un nuovo capitolo, segnato da una gestione attenta e da una visione strategica che ha già dimostrato di saper portare risultati tangibili. La domanda ora è una sola: quanto tempo ci vorrà prima che il suo impatto si traduca in successi concreti?