Sporting e Benfica alle prese coi delicati rinnovi di Trincao e Otamendi

Trincao
Lo Sporting Lisbona ha deciso di muoversi in anticipo per blindare uno dei suoi talenti più preziosi. Francisco Trincão, ex Barcellona, è diventato una pedina centrale nel progetto tecnico del club, e la dirigenza biancoverde vuole assicurarsi la sua permanenza oltre il 2027, anno in cui scadrà il suo attuale contratto. Secondo quanto riportato dal quotidiano portoghese Record, la società sta intensificando i contatti con Jorge Mendes, agente del giocatore, per trovare un accordo sulla prossima estensione contrattuale.
L’operazione, però, non si basa solo su cifre e clausole rescissorie. Per convincere l’esterno lusitano a legarsi a lungo termine al club, la dirigenza ha pensato a un gesto simbolico: offrirgli la maglia numero 10, un simbolo di leadership e responsabilità, che dovrebbe liberarsi con la probabile partenza di Marcus Edwards a fine stagione. Un segnale chiaro dell’importanza che Trincão ha nel progetto tecnico dello Sporting.
Arrivato definitivamente nel 2023 dopo una parentesi poco brillante al Barcellona, il 25enne ha trovato la sua dimensione a Lisbona. La sua crescita sotto la guida di Rúben Amorim prima e di Rui Borges poi lo ha reso un elemento imprescindibile per il club, che ora vuole respingere ogni possibile assalto dai top club europei. Con una clausola rescissoria di 60 milioni di euro, Trincão rappresenta non solo un pilastro tecnico ma anche un asset economico fondamentale.
Le trattative, però, entreranno nel vivo solo al termine della stagione. Per ora, il giocatore ha espresso la volontà di restare concentrato sull’obiettivo immediato: la corsa al bicampionato. Ma il tempo scorre, e la dirigenza sa che perdere il controllo della situazione potrebbe essere rischioso. Il futuro di Trincão si gioca su più tavoli, e in casa Sporting nessuno vuole farsi trovare impreparato.
Benfica, nodo Otamendi: rinnovo in bilico per il capitano
Se a Lisbona sponda Sporting si pianifica il futuro, dall’altra parte della città il Benfica deve risolvere un problema imminente: il rinnovo di Nicolás Otamendi. Il difensore argentino, leader della retroguardia e uomo chiave nello spogliatoio, ha il contratto in scadenza a giugno e il club non ha ancora preso una decisione definitiva sul suo futuro. Rui Costa e la dirigenza benfiquista sanno che il tempo stringe e che perdere il proprio capitano senza alcun indennizzo sarebbe una scelta rischiosa.
A 37 anni, Otamendi continua a garantire prestazioni di alto livello. Anche nella recente sfida contro il Barcellona, il centrale ha lasciato il segno, segnando il momentaneo pareggio nel match di Champions League poi perso 3-1. Oltre al gol, la sua prestazione difensiva ha evidenziato ancora una volta la sua affidabilità: interventi decisivi, lettura del gioco impeccabile e una gestione della palla da veterano.
Numeri alla mano, il suo apporto è innegabile. Con 3425 minuti giocati in 39 partite stagionali, 4 gol e 3 assist, Otamendi è il secondo giocatore più utilizzato della rosa, alle spalle di Álvaro Carreras. Ma il rinnovo, al momento, resta un’incognita. Il difensore ha espresso il desiderio di restare, sottolineando il suo legame con il club e con il paese, ma il Benfica non ha ancora fatto passi concreti per la firma di un nuovo accordo.
C’è un fattore che complica ulteriormente la situazione: le sirene del mercato. La prospettiva di un’esperienza in Arabia Saudita o in MLS potrebbe tentare l’argentino, seguendo la scia di tanti campioni che hanno scelto queste destinazioni per il finale di carriera. Al tempo stesso, il Benfica vorrebbe poter contare su di lui per il Mondiale per Club in programma tra giugno e luglio, una competizione che renderebbe ancora più cruciale il suo apporto alla squadra.
La palla, ora, passa alla dirigenza encarnada. Rinnovare il contratto di Otamendi significherebbe puntare ancora sulla sua esperienza e leadership, ma ogni giorno che passa senza un’offerta concreta aumenta il rischio di perderlo. Se il Benfica non agirà in fretta, la stagione in corso potrebbe essere l’ultima di Otamendi con la maglia delle Aquile.