Atletico Madrid-Real Madrid
Il Real Madrid si conferma maestro della sopravvivenza in Champions League. Nella notte del Metropolitano, i blancos hanno spezzato l’imbattibilità europea casalinga dell’Atletico Madrid ai rigori, imponendosi per 4-2 dopo una sfida segnata dall’equilibrio e da episodi controversi. Ora li attende l’Arsenal ai quarti.
Sono bastati 27 secondi per trasformare lo stadio in una bolgia. Julian Álvarez ha orchestrato il contropiede fulmineo, servendo Rodrigo De Paul sulla destra. Il cross del centrocampista ha attraversato l’area fino al taglio perfetto di Conor Gallagher, che in scivolata ha trafitto Courtois. Il primo gol europeo dell’inglese è entrato nella storia: nessun giocatore britannico aveva mai segnato così presto in Champions.
L’Atletico ha gestito con sapienza il vantaggio, rintanandosi nella propria metà campo e lasciando il possesso agli ospiti. Álvarez, indemoniato, ha sfiorato il raddoppio con due conclusioni insidiose, entrambe neutralizzate dal portiere belga. Il Real, invece, ha arrancato nel primo tempo, incapace di scuotere il proprio attacco.
Il copione non è cambiato dopo l’intervallo. Álvarez ha continuato a tormentare la difesa madridista, sfiorando il raddoppio con un tiro velenoso respinto da Courtois. Il Madrid, ancora abulico, ha rischiato di crollare quando De Paul ha pennellato un cross perfetto sulla testa di Clement Lenglet, che ha sfiorato il palo.
Poi, l’episodio che poteva cambiare tutto. Mbappé, finalmente libero di esprimersi, si è insinuato nell’area avversaria prima di essere strattonato da Lenglet. Rigore. Sul dischetto si è presentato Vinícius Junior, ma il suo tiro è stato un disastro: pallone alto, Metropolitano in delirio e Ancelotti impietrito.
Simeone ha tentato il colpo del KO inserendo Ángel Correa, che subito ha sfiorato il gol con un’azione personale. Nel supplementare, un altro cambio, Alexander Sorloth, ha avuto il match-point a metà del secondo supplementare, ma ha sciupato clamorosamente da pochi passi.
Si arriva alla roulette dei rigori, da brividi: il gol di Álvarez viene annullato per un doppio tocco, tra le proteste furiose dell’Atletico. Il Real ne approfitta subito, ma Jan Oblak tiene viva la speranza respingendo il tentativo di Lucas Vázquez.
Poi, il momento decisivo. Marcos Llorente, ex madridista, centra la traversa. Dall’altra parte, Antonio Rüdiger si presenta dagli undici metri. Il suo tiro, apparentemente innocuo, passa sotto le mani di Oblak e finisce in rete.
Fine della corsa per l’Atletico, ennesima impresa per il Real. I blancos continuano il loro viaggio in Champions League (ai quarti ci sarà l’Arsenal, ritorno al Bernabeu) con il solito carico di tensione e sopravvivenza estrema. Ma questa volta, fino all’ultimo secondo, la storia poteva essere scritta diversamente.
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