Il sipario sull’esilio forzato di Paul Pogba si alza oggi. Dopo 18 mesi di squalifica per doping, il centrocampista francese è libero di tornare in campo, ma la domanda resta una: dove?
A 32 anni, l’ex stella di Manchester United e Juventus si trova davanti a un bivio. Gli ultimi anni sono stati un calvario fatto di infortuni, polemiche e vicende personali che hanno scosso la sua carriera. Il sogno di giocare il Mondiale 2026 resta intatto, ma per convincere Didier Deschamps, Pogba deve prima ritrovare una squadra e, soprattutto, dimostrare di essere ancora competitivo ad alti livelli.
Tra le destinazioni possibili, l’Inter Miami di David Beckham appare come una soluzione concreta. Pogba ha seguito da vicino il debutto stagionale della squadra in MLS, seduto in tribuna durante la sfida contro il New York City lo scorso febbraio. Non un caso. Il francese vive in Florida e si allena con il preparatore atletico di Lionel Messi, segno di un’attenzione particolare alla sua condizione fisica.
Ma la Major League Soccer basterà per riportarlo sulla ribalta internazionale? La competizione nordamericana non offre lo stesso livello di intensità del calcio europeo e questo potrebbe rappresentare un ostacolo nel tentativo di rientrare tra i convocati della Francia. Deschamps osserva, ma non farà sconti.
L’ipotesi Marsiglia si fa strada. Il club francese, alla ricerca di profili di esperienza per consolidare le proprie ambizioni, potrebbe tentare la scommessa. Medhi Benatia, attuale dirigente e suo ex compagno alla Juventus, spingerebbe per l’operazione. Ma l’incognita più grande resta la condizione fisica del centrocampista. Dopo oltre un anno senza partite ufficiali, può davvero garantire un rendimento immediato?
Non solo calcio. La carriera recente di Pogba è stata segnata anche da eventi personali drammatici. Il caso di estorsione e rapimento che ha coinvolto suo fratello Mathias ha aggiunto un ulteriore carico emotivo a una situazione già complessa. L’assoluzione e la chiusura del processo a dicembre hanno rappresentato una liberazione, ma il peso degli ultimi anni resta.
A gennaio, Pogba aveva ammesso di aver ricevuto diverse offerte, ma nessuna abbastanza interessante. Tra queste, anche proposte dalla Russia, scartate senza esitazione. L’idea di giocare in campionati minori non lo attira. Vuole rientrare nel calcio che conta, ma il tempo gioca contro di lui.
Ora che la squalifica è finita, il destino di Pogba è nelle sue mani. L’offerta giusta potrebbe arrivare da un momento all’altro, ma il calcio non aspetta nessuno. Quale club deciderà di scommettere su di lui? E, soprattutto, riuscirà Pogba a dimostrare che il suo talento non è un capitolo chiuso?
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