Sabato folle in Bundesliga: Bayern e Leverkusen k.o. in casa, Wirtz infortunato!

Bayern Monaco-Bochum
Nel calcio, le celebrazioni possono trasformarsi in trappole. Il Bayern Monaco, nel giorno del suo 125° anniversario, ha scoperto sulla propria pelle quanto sia sottile il confine tra la festa e la disfatta. Un Bochum spietato ha ribaltato un match che sembrava già scritto, infliggendo ai bavaresi una sconfitta per 2-3 che, seppur indolore in classifica, lascia interrogativi in vista del ritorno di Champions League.
La falsa sicurezza di un vantaggio effimero
I padroni di casa, con una formazione rimaneggiata per preservare le energie in vista del Leverkusen, hanno dominato l’inizio della gara. Il talento di Guerreiro ha illuminato il primo tempo con una doppietta che sembrava già chiudere i conti. Il primo gol, una conclusione chirurgica dal cuore dell’area, ha fatto saltare in piedi l’Allianz Arena. Il secondo, un colpo di testa preciso su assist di Müller, sembrava aver definitivamente spezzato le resistenze degli ospiti.
Ma poi, qualcosa è cambiato. Gnabry, incaricato di battere un rigore che avrebbe potuto spegnere ogni speranza del Bochum, ha centrato in pieno il palo. Un errore che ha dato ossigeno agli avversari. Il Bochum ha colto il segnale e ha risposto con un gol di Medic, arrivato alla mezz’ora con un destro violento su un’azione confusa in area.
Il rosso che cambia tutto
Il Bayern, ancora avanti, controllava il ritmo, fino a quando Palhinha ha deciso di complicare la serata con un intervento sconsiderato. Un cartellino rosso diretto, giunto proprio prima dell’intervallo, ha cambiato radicalmente l’inerzia della gara. Il Bochum, incoraggiato dalla superiorità numerica, ha iniziato la ripresa con un’aggressività nuova, sfiorando il pari già nei primi minuti.
Il colpo che ha messo in ginocchio il Bayern è arrivato al 51’, quando Sissoko, con un imperioso colpo di testa, ha infilato Urbig, il giovane portiere chiamato a sostituire Neuer. Da quel momento, l’equilibrio psicologico è crollato e la squadra di Kompany si è trovata a inseguire il proprio destino.
Il minuto che può cambiare una stagione
Nel calcio, le sliding doors esistono. Il Bayern ha vissuto la sua nel 71’. Kane, entrato dalla panchina insieme a Musiala, Olise e Kimmich, ha reclamato un rigore che poteva riportare avanti i bavaresi. Il direttore di gara ha lasciato correre e, nel giro di pochi secondi, il Bochum ha orchestrato un contropiede letale. Hofmann ha pescato Bero libero di calciare: 2-3 e Allianz Arena ammutolita.
Il finale è stato un assedio senza lucidità. Il Bayern, anche con un uomo in meno, ha tentato disperatamente di evitare la prima sconfitta casalinga della stagione. Ma il muro eretto da Horn ha retto, regalando al Bochum una vittoria destinata a rimanere nella storia del club.
Intanto il Leverkusen spreca tutto
Se il Bayern piange, il Leverkusen non ride. La squadra di Xabi Alonso, chiamata ad approfittare del passo falso bavarese per riaprire la corsa al titolo, ha fallito nel modo peggiore. Un Werder Bremen cinico si è imposto per 0-2, sfruttando una prestazione impalpabile del Leverkusen e un clamoroso errore in apertura di Mario Hermoso, che ha regalato il primo gol agli avversari.
Ma la vera tegola per Xabi Alonso non è la sconfitta: Florian Wirtz, il talento più luminoso della rosa, ha lasciato il campo dopo appena otto minuti per un infortunio al tobillo. Il suo recupero per la sfida di Champions contro il Bayern è in bilico e, senza di lui, l’impresa della rimonta diventa una montagna ancora più ripida da scalare.
Martedì, l’ora della verità
Dopo un weekend disastroso per entrambe, Bayern e Leverkusen si ritroveranno faccia a faccia martedì per il ritorno degli ottavi di Champions League. I bavaresi ripartono dal 3-0 dell’andata, un margine apparentemente rassicurante, ma con la serata storta del Bochum ancora negli occhi. Il Leverkusen, ferito e con il morale a terra, sogna un’altra notte da favola europea. L’ultima volta che un’epica rimonta ha riscritto la storia del club risale al 1988, quando il Bayer ribaltò un 3-0 contro l’Espanyol per vincere la finale di Coppa UEFA.
Ma la storia non si ripete sempre. E, questa volta, senza Wirtz, potrebbe non bastare.