Mourinho
L’andata degli ottavi di Europa League ha consegnato al Fenerbahçe una serata da dimenticare. Il 3-1 subito in casa contro i Rangers mette il cammino europeo in salita e complica le ambizioni di una squadra costruita per andare lontano. Eppure, se c’è un elemento che non cambia mai nelle notti europee di José Mourinho, è la sua capacità di trasformare una sconfitta in un nuovo inizio.
Dopo una partita in cui il Fenerbahçe è apparso fragile e confuso, il tecnico portoghese ha scelto di ribaltare la prospettiva. “È un buon risultato, perché poteva essere peggio” ha dichiarato, con quella sfumatura di sarcasmo che lo accompagna da sempre. Ma dietro la battuta, c’è la convinzione di chi sa come gestire le pressioni di un ritorno difficile.
Il racconto della partita non lascia spazio a interpretazioni: il Fenerbahçe ha concesso troppo e pagato ogni errore con un gol subito. Mourinho non ha cercato alibi, anzi. “Siamo stati inguardabili ovunque, abbiamo commesso errori incredibili” ha ammesso, senza nascondere la delusione. Tuttavia, il bersaglio delle sue critiche non si è fermato alla sua squadra. Il tecnico ha attaccato anche la gestione del match da parte dei Rangers: “Sono stati pragmatici, hanno perso tempo con venti infortuni, e il loro portiere si è preso trenta secondi ogni volta che aveva il pallone tra le mani”.
Mourinho, nel suo stile, ha messo in scena uno dei suoi soliti show anche in conferenza stampa. Ha finto di addormentarsi durante una domanda e poi, con un sorriso beffardo, ha lanciato un messaggio diretto agli scozzesi: “Non festeggiate troppo, ancora non è finita“.
Una dichiarazione che non è solo provocazione, ma un chiaro segnale per la sua squadra: la battaglia non è chiusa. Il ritorno a Glasgow sarà una partita da dentro o fuori, e chi conosce Mourinho sa che certe serate possono trasformarsi in qualcosa di imprevedibile. C’è ancora un capitolo da scrivere, e lui ha già in mente il finale.
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