L’Olympiacos, reduce da una striscia di 26 partite senza sconfitte, crolla fragorosamente sul campo del Bodo/Glimt nella gara d’andata degli ottavi di finale di Europa League. Il 3-0 imposto dai norvegesi non lascia spazio a interpretazioni: il divario visto sul rettangolo verde dell’Aspmyra Stadion è stato netto.
La squadra di Kjetil Knutsen, spinta dall’entusiasmo del proprio pubblico, ha subito imposto il proprio ritmo alla partita. Il vantaggio arriva dopo appena otto minuti, con un gol rocambolesco: il colpo di testa di Jostein Gundersen sbatte contro la traversa e, nel rimpallo, il pallone carambola sulla schiena di Konstantinos Tzolakis, insaccandosi in rete. Un episodio sfortunato per il portiere greco, ma solo l’inizio di una serata da incubo per l’Olympiacos.
Gli ospiti tentano di reagire, affidandosi alla verve di Roman Yaremchuk, ma il portiere Nikita Haikin si erge a baluardo, respingendo due occasioni pericolose del centravanti ucraino. La fase finale del primo tempo segna però il dominio totale dei norvegesi, con un Kasper Hogh protagonista in chiaroscuro. Prima spreca una grande opportunità calciando su Tzolakis dopo una progressione impressionante di Fredrik Andre Bjorkan, poi, pochi minuti dopo, si riscatta: azione corale sulla fascia destra, cross di Ole Didrik Blomberg e tocco vincente del bomber danese, che sorprende il portiere avversario. 2-0 e match in discesa.
Il rientro dagli spogliatoi non cambia l’inerzia della sfida. L’Olympiacos, disorientato e senza riferimenti, subisce il colpo del definitivo tracollo. Prima Ulrik Saltnes sfiora il tris, trovando ancora una risposta attenta di Tzolakis, poi è nuovamente Hogh a colpire: azione sulla sinistra, cross basso di Bjorkan e tap-in che chiude virtualmente i giochi. Doppietta personale e una notte da ricordare per l’attaccante classe 2001.
Il tecnico Jose Luis Mendilibar prova a scuotere i suoi, ma ogni tentativo di rimettere in carreggiata la partita si infrange contro la solidità difensiva norvegese. Emblematico il salvataggio in extremis di Fredrik Sjovold su un’azione pericolosa dell’Olympiacos al 60’, una chiusura che spegne ogni residua speranza dei greci.
La squadra del Pireo lascia la Norvegia con una montagna da scalare nella gara di ritorno. Il sogno europeo è appeso a un filo e servirà una reazione fuori dal comune per invertire il destino di un confronto che sembra ormai segnato. Ma il calcio, si sa, è imprevedibile.
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