Shim Mheuka
La notte di Copenaghen ha scritto un nuovo capitolo nella storia del Chelsea. Shumaira Mheuka, 17 anni e 137 giorni, è diventato il più giovane calciatore a partire titolare con la maglia dei Blues in una grande competizione europea. Un primato che resisteva da oltre due decenni e che, fino a giovedì, apparteneva a Joel Kitamirike, schierato in campo nel lontano ottobre 2001 contro l’Hapoel Tel Aviv.
Un debutto da record in UEFA Conference League, quello dell’attaccante classe 2007, mandato in campo contro l’FC Copenhagen nella sfida d’andata degli ottavi di finale. La sua partita, tuttavia, si è chiusa dopo soli 45 minuti, quando Mauricio Pochettino ha deciso di sostituirlo con Christopher Nkunku. Il Chelsea ha poi chiuso la gara con una vittoria per 2-1, ma l’attenzione era tutta su di lui, il ragazzo che ha bruciato le tappe.
Mheuka aveva già assaggiato il grande calcio qualche mese prima, con l’esordio assoluto in Europa avvenuto il 12 dicembre contro il FC Astana. Poco dopo, il 25 febbraio, è arrivato il debutto in Premier League, anche se solo per un minuto nel finale di gara contro il Southampton, quando ha preso il posto di Enzo Fernandez.
Una crescita fulminea che non sorprende chi lo ha seguito nel settore giovanile del Chelsea. Arrivato da Brighton & Hove Albion alla fine della sua stagione con gli Under-14, Mheuka ha rapidamente scalato le gerarchie. Nel 2023-24, con la squadra U18, ha segnato 12 reti in 20 partite, dimostrando di avere numeri e talento per competere ai massimi livelli.
Sul palcoscenico internazionale, Mheuka ha già lasciato il segno con la maglia dell’Inghilterra. Durante l’Europeo Under-17 della scorsa estate ha trovato la rete nella sfida inaugurale contro la Spagna, mentre a ottobre ha siglato due gol importanti con l’Under-19 contro Francia e Paesi Bassi. Il suo nome sta rapidamente entrando nei radar del calcio europeo.
Eppure, il suo futuro potrebbe riservare una scelta ancora più intrigante: nonostante il percorso con la nazionale inglese, Mheuka resta eleggibile per lo Zimbabwe, terra d’origine della sua famiglia. Un dilemma che si ripropone spesso per i giovani talenti con doppia nazionalità e che, prima o poi, dovrà affrontare anche lui.
Per ora, il Chelsea si gode un ragazzo che ha tutto per imporsi nel calcio dei grandi. Ma la domanda resta aperta: sarà questo solo l’inizio di un percorso da protagonista o un lampo destinato a spegnersi prematuramente?
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