I rimpianti europei della Real Sociedad, ad un passo dalle finali con Juve e col Napoli di Maradona

I rimpianti europei della Real Sociedad, ad un passo dalle finali con Juve e col Napoli di Maradona

La Real Sociedad 1988-89 che sfiorò la finale di Coppa Uefa

La Real Sociedad si trova di fronte a un bivio storico. Per la terza volta nella sua storia, il club basco ha la possibilità di raggiungere i quarti di finale di una competizione europea, un traguardo che ha toccato soltanto due volte in passato. Il tempo ha stratificato quei ricordi, avvolgendoli in una patina di leggenda, ma il presente offre un’occasione per aggiornare la narrativa.

Una storia scritta in bianco e nero

La prima volta che la squadra di San Sebastián arrivò così lontano in Europa risale alla stagione 1982/83. Il torneo era la Coppa dei Campioni, il cammino passò per una vittoria complessiva contro il Celtic negli ottavi e una sfida al cardiopalma con lo Sporting Lisbona. La qualificazione alla semifinale arrivò grazie a una vittoria per 2-0 al ritorno, dopo aver perso l’andata in Portogallo.

Sembrava il preludio a qualcosa di epico, ma la corsa si fermò bruscamente contro l’Amburgo, poi vincitore a sorpresa in finale contro la Juventus, col famoso gol di Magath. Un episodio destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva: un gol in fuorigioco, mai dimenticato dai tifosi, cancellò il sogno di una finale. Il calcio sa essere spietato, e quella notte i tifosi txuri-urdin lo impararono nel modo più crudele.

La lotteria dei rigori e il rimpianto di un’altra semifinale

Il secondo tentativo arrivò qualche anno dopo, nella Coppa UEFA 1988/89. Anche in quell’occasione la Real Sociedad si spinse fino ai quarti, affrontando il Stoccarda. La sconfitta per 1-0 in Germania lasciava aperta ogni possibilità e il ritorno a Atotxa si trasformò in un inferno per gli avversari. Zamora firmò il gol del pareggio complessivo, ma il destino aveva già deciso altro.

Nei supplementari, Fuentes ebbe sui piedi la palla della storia, ma l’errore sotto porta costrinse i suoi compagni ai calci di rigore. Il verdetto fu impietoso: la Real Sociedad si fermò ancora una volta a un passo dalla gloria. In semifinale avrebbe trovato il Napoli di Diego Maradona, un dettaglio che alimenta ancora di più i rimpianti di quell’avventura.

Una nuova opportunità

Oggi, dopo decenni di attesa, la squadra basca ha la possibilità di scrivere un nuovo capitolo della propria storia europea. L’eco delle imprese passate risuona sugli spalti della Reale Arena, dove generazioni di tifosi sognano di rivivere le notti magiche che hanno sentito raccontare.

Ma il calcio, come la storia, è fatto di dettagli, episodi, sliding doors che decidono il destino. E allora resta una domanda sospesa nell’aria, pronta a trovare risposta nei prossimi novanta minuti: sarà questa la volta buona?