Fernando Gago
L’onda d’urto dell’eliminazione dalla Copa Libertadores non si era ancora spenta quando Boca Juniors ha rimesso piede in campo. Dopo la clamorosa debacle contro la Alianza Lima, la Bombonera non ha perdonato e il ritorno dei giocatori davanti ai propri tifosi si è trasformato in un tribunale senza filtri. Fischi, cori di contestazione, applausi selettivi. Il messaggio era chiaro: serviva una risposta.
Quella risposta è arrivata, almeno sul campo. Il successo per 1-0 contro Rosario Central non ha cancellato il disastro di tre giorni prima, ma ha tamponato la ferita. A decidere la partita, un colpo di testa sporco di Milton Giménez, un gol che non entrerà negli annali, ma che ha regalato ai suoi una boccata d’ossigeno. E forse anche a Fernando Gago, finito nell’occhio del ciclone.
L’atmosfera che ha accompagnato l’ingresso in campo di Boca Juniors è stata una sentenza. Gli spalti hanno parlato con i cori, e i destinatari erano precisi. Marcos Rojo, bersaglio principale della contestazione, è stato accolto con bordate di fischi, segnale di un malcontento che va oltre il singolo errore. Stessa sorte per Gago, mentre qualche applauso è stato riservato a Agustín Marchesín, protagonista nella serie di rigori contro gli albirrojos, e a Edinson Cavani, che aveva sciupato l’occasione del possibile pareggio nel recupero.
Proprio il centravanti uruguaiano aveva preso la parola prima del match. “La rivedo in continuazione, è una di quelle immagini che ti restano impresse. Ma bisogna andare avanti”, ha detto, con una lucidità che ha contrastato il nervosismo che aleggiava intorno a lui. Eppure, anche contro il Rosario Central, la sua serata è stata segnata da errori sotto porta. La porta avversaria sembra essergli diventata improvvisamente ostile.
Quando il fischio d’inizio ha imposto il silenzio ai tifosi, la partita ha preso una piega chiara. Boca non ha brillato, ma ha mostrato un carattere diverso. Ha sofferto, ha lottato, ha resistito. Il Rosario Central non è stato un avversario arrendevole, ma il peso della necessità di vincere ha spinto i padroni di casa oltre le difficoltà.
La rete di Giménez, arrivata ad inizio partita, ha sbloccato una gara tesa e ha permesso ai tifosi di abbassare momentaneamente il volume della contestazione. Marchesín ha sigillato il risultato con una parata decisiva nel finale, evitando l’ennesima serata di frustrazione. La squadra, anche se con le ferite ancora aperte, ha mandato un segnale.
Dopo il triplice fischio, lo sguardo si è spostato sulla conferenza stampa di Fernando Gago. Le voci di un possibile esonero si erano fatte insistenti nelle ore precedenti, ma l’allenatore ha scelto di restare saldo sulla sua posizione: “Sono io il responsabile, lo so benissimo. Ma non ho mai messo in dubbio la mia continuità”. Parole decise, che hanno risuonato più forti dei fischi ricevuti.
Il tecnico ha poi sottolineato l’importanza del supporto ricevuto dalla curva nei momenti più critici del match. Un segnale ambivalente: la Bombonera sa farti sentire piccolo, ma sa anche spingerti avanti quando riconosce la lotta.
Ma basterà questa vittoria a spegnere il malcontento? Il calendario non aspetta, e la prossima sfida metterà di nuovo alla prova la pazienza di una tifoseria che esige sempre il massimo. Il Boca ha vinto, ma il verdetto definitivo deve ancora arrivare.
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