La Norvegia e il dilemma del VAR: una decisione che potrebbe cambiare il calcio europeo

Il calcio norvegese si prepara a una scelta che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i suoi confini. Questo fine settimana, i club e i rappresentanti federali decideranno se eliminare il VAR, segnando un possibile punto di svolta per il futuro del videoarbitraggio in Europa. La questione non riguarda solo la tecnologia in sé, ma anche il rapporto tra club, tifosi e istituzioni.
Un’introduzione turbolenta
Introdotto nel 2023, il VAR in Norvegia ha faticato a ottenere il consenso unanime. La decisione di implementarlo è stata presa senza che i club avessero raggiunto un’intesa chiara, generando malcontento tra i tifosi e mettendo in discussione la trasparenza del processo decisionale. Le prime stagioni di utilizzo non hanno fatto altro che acuire le tensioni.
Uno degli episodi più eclatanti si è verificato quando un fuorigioco ha richiesto ben sette minuti per essere valutato, scatenando la rabbia degli spettatori. Le proteste si sono moltiplicate, alcune delle quali piuttosto singolari. Durante una partita tra Rosenborg e Lillestrøm, i tifosi hanno lanciato crocchette di pesce e palline da tennis in segno di dissenso, costringendo l’arbitro a sospendere l’incontro. In seconda divisione, i sostenitori del Lyn hanno interrotto un match gettando tappi di champagne sul terreno di gioco.
Il voto dei club e la spaccatura con la federazione
Di fronte al crescente malcontento, la Federazione Norvegese di Calcio (NFF) ha istituito un gruppo di lavoro per analizzare la situazione. A gennaio, i 32 club delle prime due divisioni hanno espresso il loro parere: 19 favorevoli alla rimozione del VAR, 13 contrari. Il messaggio era chiaro: la maggioranza voleva voltare pagina.
Ma la federazione non ha seguito l’indicazione. Lise Klaveness, presidente della NFF, ha ribadito che il VAR va migliorato, non eliminato. Una presa di posizione che ha generato sconcerto tra i tifosi e alimentato il dibattito sulla governance del calcio norvegese. Anders Kjellevold, leader dell’associazione nazionale dei tifosi, ha definito la decisione una “violazione della democrazia dei club”.
Il verdetto imminente
Ora la palla passa al Congresso della NFF, dove tutti i club membri e i rappresentanti delle istituzioni calcistiche norvegesi voteranno per l’abolizione o il mantenimento del videoarbitraggio. La decisione non è scontata. Molti club minori potrebbero allinearsi con la federazione per mantenere rapporti privilegiati con l’organo di governo, riducendo così le possibilità di una revoca del sistema.
Ma c’è un altro elemento in gioco. Se la Norvegia dovesse diventare il primo paese europeo a eliminare il VAR, potrebbe innescare una reazione a catena. Le proteste contro il videoarbitraggio sono ormai diffuse in molte leghe: la Premier League ha recentemente confermato il suo utilizzo dopo un voto contrastato, mentre la Svezia ha deciso di non implementarlo affatto.
Cosa accadrà nel congresso di questo weekend? La Norvegia sceglierà di tornare al passato o accetterà di migliorare il sistema esistente? Qualunque sia la decisione, il calcio europeo osserva con attenzione.