Werder Brema eliminato da una squadra di terza divisione: ecco la favola della DFB Pokal

Arminia Bielefeld-Werder Brema 2-1 DFB Pokal
Un’altra impresa. L’Arminia Bielefeld, squadra di terza divisione, continua a scrivere la propria storia nella DFB Pokal. Dopo aver eliminato due formazioni di Bundesliga nei turni precedenti, i biancoblù hanno aggiunto un’altra vittima illustre alla lista: il Werder Brema. La vittoria per 2-1 ha garantito ai padroni di casa un posto nelle semifinali del torneo, un risultato che mancava dal 2014/15.
La spinta dell’entusiasmo
La SchücoArena era un catino ribollente fin dal fischio d’inizio. L’Arminia, ben consapevole della propria inferiorità tecnica rispetto agli avversari, ha scelto di giocare la sua partita sul piano dell’intensità. Pressione alta, ritmo forsennato e ripartenze rapide: una formula semplice ma letale per un Werder apparso fin da subito incerto.
I primi segnali di pericolo per gli ospiti sono arrivati dopo un quarto d’ora, quando Joel Felix ha sfiorato il gol con un colpo di testa che si è spento a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. Il Werder, incapace di costruire con fluidità, si è affidato ai lanci lunghi e ai cross dalla trequarti, trovando la difesa dell’Arminia sempre pronta a respingere.
Il lampo di Worl e l’autogol di Malatini
L’equilibrio si è rotto al 35′, quando un’incertezza di Julian Malatini ha permesso a Marius Worl di rubare palla e involarsi verso l’area. Il suo tiro a giro, chirurgico, ha baciato il palo prima di insaccarsi alle spalle di Zetterer. Il boato del pubblico ha spinto l’Arminia ad aumentare il pressing, mettendo ancora più in difficoltà il Werder.
Il raddoppio è arrivato appena sei minuti dopo con un episodio sfortunato per i verdi di Brema: un cross tagliente di Stefano Russo ha trovato il piede di Malatini, che nel tentativo di allontanare la sfera l’ha involontariamente spedita nella propria porta. 2-0, Werder in ginocchio.
Burke riaccende la speranza, ma non basta
Al rientro dagli spogliatoi, Ole Werner ha provato a cambiare il volto del Werder inserendo forze fresche. L’ingresso di Oliver Burke ha subito dato i suoi frutti: al 56′, un lancio calibrato di Leonardo Bittencourt ha trovato lo scozzese libero di calciare al volo. Un destro violento, imprendibile per Jonas Kersken, che ha ridato fiducia ai suoi.
La pressione degli ospiti è aumentata. Prima Justin Njinmah ha sprecato da pochi passi, poi Amos Pieper ha colpito in pieno la traversa su calcio d’angolo. L’Arminia, chiusa nella propria metà campo, ha resistito con le unghie e con i denti.
Il finale thriller e la storica impresa
Nel recupero, il Werder ha trovato il pareggio. O almeno così sembrava. Un gol annullato per fuorigioco ha spento ogni speranza degli ospiti, mentre il triplice fischio dell’arbitro ha dato il via alla festa del pubblico locale.
L’Arminia Bielefeld, partito da sfavorito, ha superato tre squadre di Bundesliga e ora guarda con ambizione alla semifinale. Il Werder, invece, esce con amarezza e una crisi sempre più evidente: quattro sconfitte consecutive e un futuro in campionato che ora preoccupa.
Ma la DFB Pokal ha già il suo protagonista inatteso. E forse, la favola dell’Arminia non è ancora finita.