Al City rimangono soltanto due obiettivi…

Il Manchester City si ritrova in un territorio inesplorato. Un club che negli ultimi anni ha trasformato la Premier League in un dominio quasi personale, che ha finalmente conquistato la Champions League nel 2023 dopo anni di tentativi falliti, ora si trova di fronte a una stagione che rischia di diventare la meno prolifica dell’era Guardiola.
Con l’eliminazione dalla massima competizione europea avvenuta al Bernabéu e una distanza ormai incolmabile dal Liverpool in campionato, restano in palio solo FA Cup e Mondiale per Club. Un bottino ben diverso da quello a cui erano abituati i tifosi ‘citizen’ negli ultimi anni.
La caduta europea e un campionato già sfumato
L’uscita di scena in Champions contro il Real Madrid non è solo una battuta d’arresto, è il segnale di una squadra che non ha più il controllo assoluto del proprio destino. Non è il primo inciampo della stagione: la Carabao Cup era già sfuggita a ottobre, con l’eliminazione per mano del Tottenham, mentre la Premier League è diventata una corsa impossibile. Con il Liverpool a +17 punti e la concorrenza agguerrita di Arsenal e Aston Villa, il City è chiamato a lottare per un posto tra le prime cinque per non perdere l’accesso alla Champions 2025-26.
Un ribaltamento di prospettiva drastico. Non più il predatore, ma la preda, inseguita da squadre che vogliono spodestarlo dal gotha del calcio inglese ed europeo.
Le ultime speranze: FA Cup e Mondiale per Club
A marzo, il City affronterà il Plymouth in FA Cup. Sulla carta un ostacolo abbordabile, considerando che il club del Devon naviga nelle zone basse della Championship, ma la coppa nazionale è da sempre terreno fertile per le sorprese. E in una stagione che ha già riservato diverse amarezze, Guardiola non può permettersi di sottovalutare nessuno.
L’altro grande obiettivo stagionale è il Mondiale per Club, che si disputerà tra giugno e luglio. Un torneo che il City prenderà con il massimo della serietà, sia per l’importanza della competizione, sia per chiudere la stagione con un trofeo che darebbe un senso di riscatto. Gli avversari del girone sono il Wydad Casablanca, l’Al Ain e la Juventus, una rivale storica del calcio europeo che potrebbe rappresentare un ostacolo ben più insidioso.
Un futuro con molte domande aperte
Oltre al presente, la società deve fare i conti con un futuro che si preannuncia pieno di scelte delicate. Guardiola ha rinnovato fino al 2027, ma sarà sufficiente per garantire continuità in un progetto che sembra aver perso smalto? La dirigenza ha investito oltre 200 milioni nel mercato di gennaio, ma non è bastato. Haaland, blindato con un contratto fino al 2034, resta il punto fermo, ma il possibile addio di colonne come De Bruyne e Gündogan potrebbe segnare la fine di un’era.
E se questa stagione fosse solo l’inizio di un cambiamento più profondo? Con il dominio in Premier messo in discussione e la Champions sfumata troppo presto, il City dovrà rispondere sul campo. A partire da quei due trofei rimasti… se vorrà evitare un anno da dimenticare.