Dopo 3 successi consecutivi nei Clasicos da parte della squadra di Xavi ieri sera al Camp Nou abbiamo assistito ad una lezione di calcio della squadra di Ancelotti che dopo un primo tempo di sofferenza sorretto da Courtois, ha preso il controllo della partita e nei secondi 45 minuti di gioco ammutolito il pubblico di fede blaugrana.
Portiere belga che come detto è stato l’autore del turning point della serata quando sullo 0-0, su una girata a botta sicura di Robert Lewandowski ha tirato fuori una delle sue solite prodezze, una di quelle che hanno permesso al club blanco di vincere l’ultima Champions tanto per intenderci.
Questa volta era “solo“ una semifinale di Copa del Rey ma era ugualmente una gara importantissima per la squadra di Ancelotti visto che tra Supercoppa di Spagna, sfida a Barcellona in campionato e andata a Madrid della semifinale, avevamo visto la squadra di Xavi vincere tutti gli ultimi scontri diretti tra le due squadre.
Bisogna sottolineare come tutte le mosse di Carletto siano state azzeccate, a partire da Camavinga terzino sinistro che ha cancellato dal campo l’estro di Raphinha, per continuare con l’uso di Rodrygo in fascia ad appoggiare le scorribande del suo connazionale Vinicius.
Scelte in alcuni casi addirittura impopolari per una buona fetta della tifoseria come per esempio affidarsi a Modric e Kroos in mediana, perché per quanto assurdo possa sembrare a leggersi, in molti richiedevano un centrocampo giovane con Camavinga e Tchouameni assieme a Valverde, considerando ormai che leggende come il croato ed il tedesco non fossero più adatti ad un certo tipo di battaglie. Ma Ancelotti saggiamente ha presentato a Barcellona la squadra più razionale possibile, dove il talento e la gerarchia la facessero da padroni e la scelta si è rivelata felice.
Dall’altro lato invece, gli uomini di Xavi forse nel primo tempo avevano fornito una delle loro migliori prove stagionali, ma hanno avuto il demerito di non concretizzare la mole di gioco prodotta e una volta subito lo 0-1 in contropiede allo scadere del primo tempo, sono franati completamente nella ripresa ed è completamente venuta meno quella solidità difensiva che è stata il fiore all’occhiello della stagione azulgrana in Liga, considerando che il +12 sui blancos, in buona parte si spiega con le sole 9 reti subite in 27 sfide di campionato.
A parziale giustificazione ci possono essere le assenze pesanti di Pedri, De Jong, Dembele e Christensen, tutti uomini importantissimi e che possono spostare gli equilibri di squadra. Ma anche soppesato questo, non è giustificabile un secondo tempo del genere da parte di una squadra che negli ultimi anni ha fornito diverse prove sconcertanti quando l’asticella si alzava.
Gli 8 gol presi dal Bayern, i 4 dal Paris Saint Germain, i 3 dalla Juventus, i 3 dall’Eintracht Francoforte, i 4 dal Real Madrid…indipendentemente se si giocasse in casa, in trasferta o in campo neutro, il club catalano negli ultimi anni è andato incontro a brutte figure che hanno fatto palesare tutti i limiti di una club che ha avuto diversi passaggi a vuoto negli ultimi anni e che con Laporta pian piano e con fatica sta provando a rimettersi in sesto.
Aggiungiamo anche che l’ambiente blaugrana è particolare e le recenti Champions League in serie dei rivali di sempre, hanno spesso oscurato i successi in patria dei catalani e un possibile Real Madrid vincente nuovamente in Europa potrebbe (ingiustamente) togliere valore ad un campionato che Lewandowski e compagni stanno dominando con merito.
Tornando al Real, dopo alcuni mesi piuttosto fiacchi e che ne hanno compromesso le chance in Liga, sembrano essere tornati in tempo per affrontare al meglio la finale d Coppa con l’Osasuna, ma soprattutto in rampa di lancio per tentare l’assalto all’ennesima Champions League da mettere in bacheca.
Perché come ben sappiamo, quando arrivano le sere di primavera contare con un Benzema agile, mobile e chirurgico davanti alla porta (tripletta ieri), un Modric che non sente il peso dell’età ed è ovunque unendo qualità a sostanza, un Vinicius che con la sua elettricità scombina i piani di ogni difesa e spesso è imprendibile, un Courtois che nel momento del bisogno fa sempre la differenza con le sue parate…e potrei continuare all’infinito citando gli altri giocatori…bé rende la vita sicuramente più facile e di questo dovranno preoccuparsi tutte le possibili avversarie europee, a partire dal Chelsea settimana prossima.