Ancelotti, il Real Madrid e la sensazione di Déjà vu

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Barcellona 2 Real Madrid 1 pone fine alle chance del Real e ora Ancelotti si gioca tutto nei prossimi due mesi

Dopo la sconfitta di ieri sera al Camp Nou il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha detto addio alle già remote possibilità di vincere la Liga e ripetere quello che in Inghilterra chiamano “backtoback” ovvero di bissare la vittoria del campionato per due stagioni consecutive.

Infatti, al club blanco tale impresa non riesce dalla bellezza di 15 anni, quando tra la stagione 2006-2007 e quella 2007-2008, con rispettivamente Capello e Schuster alla guida, riuscirono a centrare l’accoppiata di titoli di Liga.

La gara dei merengues a Barcellona è stata scialba e neanche il fortunoso gol iniziale con un tiro di Vinicius (conclusione senza particolari velleità che ha trovato la sfortunata deviazione di Araujo per lo 0-1) ha cambiato lo scenario di una partita che ha visto la squadra di Xavi attaccare per gran parte del tempo mentre i suoi rivali accettavano passivamente il gol trovato inizialmente e attendevano gli sviluppi della manovra della squadra padrona di casa.

I due gol blaugrana sono arrivati allo scadere dei due tempi, prima con Sergi Roberto e poi con il subentrato Kessié che hanno regalato alla squadra catalana la vittoria e un +12 sugli acerrimi rivali che sa praticamente di sentenza.

E qui veniamo al titolo di questo articolo perché la sensazione di déjà vu per chi ricorda il Real Madrid 2014-2015 è palese. Anche lì si trattava della seconda annata di Ancelotti in panchina (nella sua prima esperienza con il Madrid) e anche lì patirono nella seconda metà del mese di Marzo una sconfitta al Camp Nou che a conti fatti si rivelò decisiva per le sorti di quel campionato. Allora furono Mathieu e Luis Suarez a rendere vano il gol del momentaneo pareggio di Cristiano Ronaldo in quella che fu l’inizio della cavalcata trionfale del Barcellona di Luis Enrique che da lì a inizio Giugno avrebbe arato tutti gli avversari finendo per vincere il suo secondo ‘Triplete‘ della storia.

Anche in quella stagione il Real Madrid partì forte e inarrestabile (realizzando l’incredibile serie di 22 vittorie consecutive) ma con l’inizio del nuovo anno tra problemi fisici di alcuni giocatori chiave e risultati che iniziavano a non arrivare, tutto si inceppò per le merengues che conclusero a -2 quella Liga e che da campioni in carica in Champions League furono eliminati in semifinale dalla prima Juventus di Allegri.

Champions League che anche quest’anno può essere lo spartiacque della stagione perché se la squadra di Ancelotti riuscisse a centrare la “quindicesima” tutto avrebbe un sapore diverso e il campionato perso con due mesi di anticipo e la più che probabile eliminazione in Copa del Re (c’è da ribaltare uno 0-1 casalingo proprio contro il Barcellona) passerebbero decisamente in secondo piano.

Ma le sensazioni ad oggi non sono buone perché Karim Benzema è il lontano parente di quello che è stato l’anno scorso e che meritatamente si è aggiudicato il Pallone d’Oro e da gente come Modric e Kroos non ci si può aspettare sempre i miracoli perché la carta d’identità inizia a pesare anche per loro (soprattutto per il croato).

Dal punto di vista tattico la squadra non sembra aver avuto la giusta evoluzione nel corso dell’annata e la sapiente gestione di spogliatoio di Ancelotti non ha però trovato al momento una risposta adeguata dal punto di vista tattico e strutturale, con una squadra blanca che in numerose fasi della stagione ha dato la sensazione di fare fatica ad attaccare e di lasciarsi solamente guidare dagli spunti dell’elettrico Vinicius.

Sta di fatto che il cammino in Champions League dice Chelsea di Potter ai quarti e poi possibile semifinale contro Bayern Monaco/Manchester City in semifinale. Se i blancos partono favoriti con i blues vista la pessima stagione degli uomini di Potter, diversamente sarà in caso di semifinale perché la squadra di Guardiola e quella di Nagelsmann (seppur anche loro con dei problemi) sembrano avere qualcosa in più in questo momento, anche se bisogna sempre ricordare che quando arriva la primavera, suona l’inno della Champions League e il pallone comincia a rotolare, è sempre sconsigliabile puntare contro il Real Madrid.

Insomma questi che stanno per arrivare dopo la sosta, saranno due mesi cruciali per il futuro di Carlo Ancelotti perchè in caso di eliminazione europea è più che probabile che il tecnico di Reggiolo dovrà dire per la seconda volta addio alla panchina del Real visto che Florentino Perez sembra tutt’altro che soddisfatto della piega che sta prendendo questa stagione.