Nations League, si laurea la Francia ma con polemiche. Rotto l’incantesimo Italia

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Cala il sipario sulle Finals italiane di Nations League. La Francia ne porta a casa il Trofeo della seconda edizione. La Nazionale di Didier Deschamps sconfigge al Meazza le Furie Rosse spagnole con un po’ di fortuna ma con le individualità che conosciamo e che si riconfermano. Non a caso le due reti dei transalpini portano la firma di Benzema e Mbappé. Il gol del 2-1 definitivo ha però acceso gli animi e seminato polemiche a non finire che, a bocce ferme, hanno portato i quotidiani spagnoli a titoli durissimi. Chiariamo, il giovane asso francese, sul lancio di Theo Hernandez, risulta in chiaro offside, ma il VAR evidenzia il tocco di Eric Garcia, che avrebbe rimesso in gioco l’attaccante francese. È questo il punto, come evidenzia capitan Busquets: può intendersi “una giocata” quella del difensore iberico? O piuttosto un tentativo normalissimo di deviare la palla? Il Regolamento sembra non chiarisca alla perfezione, o meglio, parla unicamente di tocco avversario.

Sarà, ma l’episodio in questione, con altri, che sanno solo di sfortuna, arrecano un po’ di recriminazioni, distribuite tra le top four, segno evidente che la Competizione, a dispetto di molti scettici, risulta molto sentita. Ne sanno qualcosa i tifosi Azzurri e il CT Mancini costretti a registrare nelle cronache l’ingenuità di Leo Bonucci che, per doppia ammonizione, deve lasciare il campo nel primo tempo del match inaugurale, proprio contro la Spagna. Decretando, in pratica, la sconfitta che ha posto fine all’incredibile filotto della Nazionale Azzurra. Sulla sponda belga, nella finalina con l’Italia per il terzo e quarto posto, gli uomini di Roberto Martinez colpiscono addirittura tre pali, con Donnarumma battuto. Già, Gigio Donnarumma. Il portierone azzurro è stato destinatario, suo malgrado, dei fischi che, in maniera semplicemente indecorosa, provenivano dagli spalti di San Siro. Fino a ieri, il suo stadio. Vigliaccamente il concerto terminava in occasione dell’espulsione del centrale di Mancini. E, ancora nella finale, alle conclusioni pericolose dell’undici di Luis Enrique si è opposto un eccellente Hugo Lloris, che, negli ultimi minuti di gara, ha compiuto due parate spettacolari, quasi miracolose per lui, ritenuto dai più non proprio un gran portiere.

Dal punto di vista tecnico, abbiamo assistito a quattro incontri di bel calcio, arricchiti da splendidi gol e da tante occasioni mancate, alcune anche di matrice azzurra, che hanno fatto sussultare gli appassionati.

La Francia vince in rimonta, sia col Belgio (doppio svantaggio) che con la Spagna. Chapeau! Ma, come si diceva, sembra ci sia riuscita più per i suoi fuoriclasse che per armonia di gioco.

La Spagna invece ha dimostrato un collettivo di tutto rispetto. Forse la migliore squadra, tra le quattro. Luis Enrique ha scommesso tanto sui giovani, puntellati giusto da qualche senatore. I fatti sembra gli stiano dando ragione e il futuro appare rassicurante per i suoi. Che, vista l’età, avranno solo margini di crescita. Una nota stonata l’hanno fornita i calciatori del Real, che pare abbiano gioito in occasione del temporaneo pareggio di Benzema. Solo perché Karim è un loro compagno di squadra, o perché non hanno perdonato al CT l’assenza di convocazioni nel club di Florentino Perez? Brutto, in ogni caso, anche questo. Anche se sono arrivate le scuse delle Merengues.

Il Belgio è stato costretto a recitare il ruolo di squadra comprimaria. Primi nel ranking mondiale Fifa, i Diavoli Rossi hanno marciato a corrente alternata. Dopo un ottimo primo tempo contro Pogba & soci, scompaiono inspiegabilmente nella ripresa. Quando si concedono ai forti avversari e ne beccano tre, andando clamorosamente sotto nel punteggio. Pericolosi, come di diceva, anche con l’Italia, non sono apparsi irresistibili come nelle uscite degli ultimi anni. Saranno forse ricordati più per le dichiarazioni di Thibaut Courtois. L’estremo difensore si è mostrato aspramente critico nei confronti della Uefa, rea, a suo dire, di rendere il calendario calcistico soffocante, per le scadenze sempre più ravvicinate. L’Associazione, per il portiere belga, baderebbe solo all’aspetto economico, trascurando lo stress dei suoi attori. Viene da dire, proprio un’infelice uscita, in tutti i sensi. Resta un minimo dubbio. Quanti altri Courtois la pensano alla stessa maniera, pur non esponendosi in maniera così marcata? E, di conseguenza, è davvero così sentita la Nazionale, intendendo tutte le Selezioni, o effettivamente sembra solo una questione di introiti di diritti televisivi? Una gran bella domanda.

Finiamo con gli Azzurri. Pur avendo subito lo smacco della sconfitta, non sembra, la Nazionale Italiana, aver perso smalto o gioco. Tutt’altro. Gli uomini di Mancini si sono presto rialzati dall’inatteso e forse anche giustificato capitombolo. E nella finale di consolazione hanno saputo avere la meglio sul Belgio. Nella corsa al ranking migliore, è una vittoria preziosissima. Ai Mondiali dovremmo essere “testa di serie”. In Qatar intanto bisogna prima arrivarci. E per questo c’è la Svizzera, che tra un mese sarà ospitata all’Olimpico di Roma. Battere gli elvetici significherebbe un visto sul passaporto.