Arriva nello scetticismo generale e conquista la seconda finale di Champions League in tre anni. Le premesse dell’anno erano molto alte visto il potenziale tasso tecnico predisposto dalla società e il generale del deserto Max Allegri lo ha sfruttato a dovere permettendo a tanti juventini di poter essere finalmente gradassi fino in fondo.
La semifinale di ritorno contro il Monaco era abbastanza agevole viste le due reti del pipita Higuain realizzate nel Principato. E alla festa annunciata allo Juventus Stadium, malgrado le umili parole dell’allenatore, hanno voluto partecipare 40 mila paganti per un incasso di 4 milioni di euro netti.
Con l’infortunio di Pjaca la Juventus non ha sostituti in attacco così Max Allegri riserva il merenguero Juan Cuadrado in panchina per poterlo lanciare a partita in corso. A sostituirlo ci sta quel pazzoide di Dani Alves, che all’alba dei suoi 34 anni, nel salotto della Champions, esibisce tutta tecnica, fantasia e protagonismo quasi fosse quello di casa sua.
Questa sera è stata una Juve camaleontica, tanto è vero che sono in molti a chiedersi se abbia giocato con due o tre centrali. Merito della sapienza tattica del suo allenatore.
E’ pienamente consapevole di essere una big del calcio europeo: il percorso di crescita iniziato due anni fa li fa approdare a Cardiff per una partita che comunque sia entrerà nella storia dei bianconeri.
Il Monaco arriva senza aver nulla da perdere e prende subito il pallino del gioco in mano.
L’avvio dei bianconeri è sofferto ma previsto. Tuttavia è Higuain ad avere una grande occasione sprecata con un cucchiaio alquanto inconcludente. Quest’ultimo serve un filtrante a Mario Mandzukic che tira in maniera decisa. Il suo connazionale Subasic risponde con una prodezza e salva un gol fatto.
Al 33′ arriva il colpo di testa di Mario Mandzukic su assist, nemmeno a dirlo, di Dani Alves. Subasic respinge ma sulla respinta il croato lo infila con mestiere e sagacia.
Al 44′ su calcio d’angolo arriva il raddoppio di Dani Alves, che al volo trasforma il pallone in un volano impossibile da parare. Altra serata dorata per il laterale brasiliano che sta vivendo una seconda giovinezza. E che esultanza! Romantica e teatrale allo stesso momento: un cuore pieno di gioia e di amore rivolto verso la tribuna accompagnato da sorrisi pieni di soddisfazione e vanità per la prodezza appena compiuta. Che quella Joana c’entri qualcosa? Clicca QUI per scoprirlo.
Il secondo tempo vede il Monaco accendersi, quanto meno per salvare l’onore. Mbappé si fa parare un tiro da Buffon al 22′ ma al cross successivo la mette dentro da distanza ravvicinata, anticipando Alex Sandro.
L’organizzazione difensiva ha perso forza e incisività, così come specificato dal leader della difesa e numero due al mondo nel suo ruolo, Leonardo Bonucci.
Gli ultimi quindici minuti sono concitati, conditi da agonismo ed interventi al limite del regolamento. Higuain si becca con Glik e il duello produce scintille vista le loro stazze.
La Juventus molla un po’ sul finire ma la finale è in cassaforte. Il comandante di mare, cielo e terra dovrà prepararla in maniera meticolosa, se non altro per non rivivere le delusioni di due anni fa contro il Barcellona. La coppa dalle grandi orecchie manca da vent’anni e, come ha detto il capitano Gigi Buffon, arrivare in finale non conta. Ma per ora stanno tutti Allegri, aspettando di dare il max.
Giorgio Minelli & Italo Profice