Tutti pazzi per Kylian Mbappé. Alla scoperta della nuova stella del calcio francese.

Monaco's French forward Kylian Mbappe Lottin celebrates after scoring a goal during the French L1 football match Monaco (ASM) vs Troyes (ESTAC) on February 20, 2016 at the "Louis II Stadium" in Monaco. AFP PHOTO / VALERY HACHE / AFP / VALERY HACHE (Photo credit should read VALERY HACHE/AFP/Getty Images)

Kylian Mbappé Lottin. Bondy, nord-est parigino, 20 dicembre 1998. “Nouvelle star” d’oltralpe. Scheda riassuntiva del nuovo “Titì Henry” (paragone prematuro, non esagerato). Nome nuovo della generazione francese di campioni anni ’90. Un altro talento cristallino, un altro fenomeno capace di debuttare “precocemente” e raggiungere subito record. Più giovane giocatore monegasco ad andare in rete (“strappato” proprio a “The King” Henry, a 17 anni e 62 giorni). Primo 18enne a farsi spazio nei quarti di Champions League, e il più giovane ad aver già siglato una tripletta e almeno 10 reti in campionato: è già a quota 12 in Ligue 1. L’eletto del pallone europeo ha già una lista infinita di seguaci e dirigenti pronti a soffiarlo al club del principato. PSG su tutti. Se le sono lasciato sfuggire quando era a portata di mano, quando era passato per il centro federale di Clairefontaine. Adesso Al Khelaifi sarebbe pronto a fare follie pur di garantirselo in rosa, determinati a rilanciare il progetto dopo l’umiliante notte del Camp Nou. Secondo Le Parisien, sono pronti addirittura 80 milioni di euro. Esagerati?

Ne sentiremo parlare, questo è sicuro. Ne applaudiremo i gol e il talento. Ne saremo rapiti, intrigati, impressionati. E luminoso sarà il suo futuro. Di certo non sfuggirà al destino riservato ai migliori, se solo avrà le risorse mentali (più che tecniche e atletiche) di consacrarsi al pallone e di non abbandonarsi alle distrazioni tipiche della gioventù. È l’impegno, abbinato alla perseveranza, a scavare d’altronde l’abisso delle differenze e a dar forma alle categorie. Al piccolo grande Kylian, in Francia, dedicano elogi da settimane. Domenica altra doppietta contro il Caen. In rete per la quinta partita consecutiva. Sette centri realizzati in 450 minuti. Un campioncino, si diceva. Ora è persino riduttivo. Padrone di un destro spettacolare, Kylian vive, segna e regna sul lato (sinistro) dell’attacco bianco-rosso. Dotato di ottima tecnica e di grande velocità, possiede caratteristiche fisiche decisamente curiose, che gli permettono di fare la differenza. Osservandolo bene, ci si accorge di una sproporzione netta tra la parte superiore del corpo e quella inferiore. Una qualità che, al di là dei doppi sensi legati al soprannome “Gambalunga“, dovrebbe essere un limite, e che invece costituisce un vantaggio: le sue gambe molto lunghe, infatti, non rallentano la sua rapidità, anzi premiano la velocità sulle lunghe distanze, l’anticipo negli interventi e la forza nei dribbling.

Protagonista nella Francia Under 19 campione d’Europa lo scorso anno, ora a disposizione di Didier Deschamps, che l’ha convocato per affrontare Lussemburgo e Spagna nei prossimi giorni: “Avrà spazio, il talento non ha età” dice l’ex Juventus. E si fa fatica a non credergli. Lui intanto insegue il trionfo nella Ligue 1: il Monaco è in vetta e l’impresa non pare così assurda. Visto il ritmo a cui cresce, è difficile persino intuire i confini del suo potenziale. Kylian però non si monta la testa. Da Bondy a stella del calcio mondiale. La strada è ancora lunga, lunghissima, ma la sensazione è che il ragazzino francese ha preso quella giusta.

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Studente e studioso, giornalista per passione, amante incondizionato del calcio estero, in particolare quello sudamericano, nello specifico quello argentino ("Millonarios"da sempre!) Buddista della corrente "Nichireniana", sono un appassionato della filosofia orientale, in particolare di quella giapponese. Una frase da ricordare sempre: "Nessuna notte è così lunga da impedire al sole di risorgere"